Attacco a Solingen: ecco che cosa sappiamo
Tre persone uccise e otto ferite, cinque in modo gravissimo. È questo il bilancio dell'attacco avvenuto ieri sera a Solingen, Germania, dove si stava tenendo il Festival della diversità. L'evento, Festival der Vielfalt, doveva essere un modo per celebrare il 650. anniversario della cittadina situata nella Renania Settentrionale-Vestfalia, ma si è trasformato in tragedia quando un uomo, attorno alle 21.40 di venerdì, ha accoltellato diversi partecipanti. L'aggressione, riferiscono i media tedeschi, è avvenuta sul Fronhof, la vivace piazza nel centro città, cuore del Festival. L'accoltellatore, non ancora identificato dalla polizia locale, è tuttora in fuga.
Subito sul posto, la SEK (Spezialeinsatzkommandos, la task force speciale tedesca) è intervenuta con elicotteri e una quarantina di veicoli speciali: gli incroci stradali sono stati immediatamente chiusi e i residenti sono stati invitati a rimanere in casa e a evitare il centro città, mentre il festival veniva sgomberato nello shock «ma in modo calmo», come confermato al Solinger Tageblatt da Philipp Müller, uno dei co-organizzatori dell'evento.
Le reazioni
Il sindaco di Solingen, Tim Kurzbach, ha commentato la notizia dell'attacco su Facebook: «Siamo tutti sotto shock, inorriditi e tristi questa sera a Solingen. Volevamo festeggiare insieme l'anniversario della nostra città e ora dobbiamo piangere i morti e i feriti. Mi strazia il cuore il fatto che ci sia stato un attacco alla nostra città. Ho le lacrime agli occhi quando penso a coloro che abbiamo perso. Prego per tutti coloro che stanno ancora lottando per la loro vita».
Anche il ministro degli Interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul, si è recato sulla scena del crimine e un paio d'ore dopo l'attacco ha parlato di fronte ai media: «Non riesco a credere a quanto vedo qui. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e dei feriti. Tutto ciò che possiamo fare è pregare affinché i feriti gravi possano salvarsi».
La ministra degli Interni federale Nancy Faeser ha dal canto suo commentato su X: «Il brutale attacco alla festa cittadina di Solingen ci sconvolge profondamente. Piangiamo le persone le cui vite sono state tolte in modo terribile. I miei pensieri vanno alle famiglie delle persone uccise e di quelle gravemente ferite. Le nostre autorità di sicurezza stanno facendo tutto il possibile per catturare l'autore del reato e determinare i retroscena dell'attacco. La polizia del Nord Reno-Westfalia gode di tutto il sostegno del governo federale. Sono in costante contatto con il ministro degli Interni della NRW Herbert Reul e con le nostre autorità di sicurezza».
La natura dell'attacco
Ma che cosa sappiamo dell'attacco? Portavoce della polizia locale, Sascha Kresta ha spiegato nella notte: «L'aggressore ha accoltellato indiscriminatamente le persone con un coltello. Per questo al momento ipotizziamo un attentato». Anschlag. Ha aggiunto: «Un grosso contingente sta cercando l'aggressore. Sono in corso anche le indagini, la scientifica e gli interrogatori dei testimoni». Speculazioni sono state fatte nelle ore immediatamente successive l'attacco sull'identità dell'autore, che alcuni media tedeschi, citando alcuni testimoni, hanno descritto come un uomo di origini arabe. Ma la polizia ha preferito mantenere una certa cautela al riguardo e per il momento non ha confermato la descrizione dell'autore del gesto.
Smentita, tra l'altro, un'altra testimonianza riportata dai media locali, che scrivevano di «attacchi deliberati al collo» dei passanti. Il portavoce della polizia, Markus Seitz ha spiegato questa mattina: «Non abbiamo attualmente alcuna prova confermata che egli abbia puntato il coltello al collo delle sue vittime», si legge sul Build. La notizia era stata utilizzata per definire l'aggressione un attacco di natura terroristica. Ma cautela sulla pista islamista è stata espressa dallo stesso ministro degli Interni regionale, il già citato Herbert Reul, che sul posto ha confermato ai giornalisti solamente che si è trattato di un attacco mirato alla vita umana, rifiutando di speculare sul movente. «Nessuno di noi sa perché», ha sottolineato. «Non posso dire nulla sul movente ora». Ha detto che l'aggressore ha lasciato la scena «relativamente in fretta».