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I primi velivoli avrebbero iniziato ad entrare nello spazio aereo ucraino da est attraverso la regione di Kharkiv - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:09
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Kiev: «Attacco russo su larga scala con droni a Kharkiv»
«Questa sera l'esercito russo ha effettuato un attacco su larga scala con droni sulla città di Kharkiv. In diverse zone della città si sono registrati danni agli edifici residenziali». Lo riporta Rbc-Ucraina citando il sindaco della città Igor Terekhov e il capo dell'amministrazione militare regionale di Kharkiv Oleg Synegubov. Secondo Terekhov, «nel giro di un'ora i russi hanno attaccato Kharkiv con droni da combattimento almeno 12 volte. A seguito dell'attacco, edifici residenziali e automobili in diverse zone della città sono rimasti danneggiati».
Tensione anche nella città di Dnipro dove sono state «udite delle esplosioni», ha reso noto il capo dell'amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk, Serhiy Lysak, precisando che «le truppe russe attaccano la città con i droni kamikaze Shahed».
20:38
20:38
Macron: «La Russia mostra di voler continuare l'aggressione»
«La Russia continua, giorno dopo giorno» a moltiplicare i bombardamenti sull'Ucraina, «mostrando la sua volontà di guerra e di voler continuare l'aggressione»: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in una conferenza stampa all'Eliseo, ricevendo per una cena di lavoro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
«Noi aspettiamo l'impegno di Mosca. La Russia deve accettare un cessate il fuoco di 30 giorni senza 'condizioni preliminari'», ha affermato Macron. A suo dire, inoltre, è «decisamente troppo presto» per parlare di una revoca delle sanzioni contro la Russia.
Questi ha anche annunciato un nuovo aiuto a Kiev di due miliardi di euro in «missili Mistral, carri AMX e munizioni», sottolineando che «la Francia continuerà nel suo impegno, d'accordo con i partner europei ed alleati».
Il presidente francese ha ribadito la necessità di creare forze europee di dissuasione nei confronti di ogni nuova aggressione russa: «L'obiettivo - ha detto - è mantenere l'Ucraina sul suo territorio. C'è soltanto un aggressore, la Russia, e un resistente» ha concluso indicando il suo omologo ucraino e lasciandogli la parola.
Zelensky ha reso omaggio al sostegno «infaticabile» di Parigi all'Ucraina e ha definito il presidente francese un «amico». «La nostra cooperazione - ha detto - diventa sempre più concreta. Voglio sottolineare gli sforzi della Francia affinché ci si possa difendere dai bombardamenti russi. Abbiamo visto i vostri Mirage in azione e sono diventati una parte del nostro scudo aereo contro i droni».
«Serve una risposta contro la Russia - ha continuato Zelensky - io sono riconoscente verso l'Europa, che sostiene la nostra difesa. È importante che ogni paese possa sviluppare la sua industria di difesa. Più ci sono produzioni dal settore della difesa, più saranno salvate le nostre vite».
«Bisogna fare pressione (su Mosca, ndr) e bisogna che duri fin quando dura l'aggressione russa», ha aggiunto Zelensky, secondo il quale «non è il momento di abbandonare la pressione sulla Russia o di indebolire la nostra unità».
«Nel Mar Nero - ha aggiunto il leader ucraino - Mosca prova a inserire condizioni supplementari» nell'accordo di cessate il fuoco. «Noi - ha aggiunto - speriamo che gli americani ne garantiranno il carattere incondizionato».
A suo dire, inoltre, è ancora «troppo presto» per parlare della composizione di un contingente in Ucraina, aggiungendo che «nessuno ha voglia di far durare la guerra». «La questione essenziale» per lui, è sapere «quali paesi» sono pronti a partecipare all'iniziativa.
Il contingente, ha detto Zelensky, avrebbe come obiettivo «controllare la situazione, fare addestramenti congiunti e fare tutto il possibile perché il desiderio della Russia di aggredire di nuovo cessi».
A sua volta interrogato sulle truppe, Macron ha parlato di «forze europee sulla base di scelte nazionali» che «potrebbero essere destinate a tenere posizioni nella zona di pace in territorio ucraino». Secondo il presidente francese potrebbero essere «forze di dissuasione».
«Serve una risposta contro la Russia - ha continuato Zelensky - io sono riconoscente verso l'Europa, che sostiene la nostra difesa. È importante che ogni paese possa sviluppare la sua industria di difesa. Più ci sono produzioni dal settore della difesa, più saranno salvate le nostre vite».
17:03
17:03
«Servono truppe ucraine pronte a combattere, non peacekeeper»
L'Ucraina ha bisogno di un contributo «serio» dall'Europa con truppe pronte a combattere, e non di peacekeeper, dopo la fine delle ostilità con la Russia. Lo ha detto all'AFP un alto collaboratore del presidente Volodymyr Zelensky.
«Non abbiamo bisogno di una semplice presenza per dimostrare che l'Europa è presente», ha detto Igor Zhovkva, alto negoziatore ucraino, prima del vertice a Parigi.
«Non è la quantità che conta (...) è anche la loro prontezza a combattere, la loro prontezza a difendersi, la loro prontezza a essere equipaggiati e la loro prontezza a capire che l'Ucraina è una parte inevitabile della sicurezza europea», ha detto.
14:22
14:22
Jeffrey Goldberg pubblica «i piani di guerra» della chat del Pentagono
Il direttore di The Atlantic Jeffrey Goldberg ha pubblicato sul magazine «i piani di guerra» della chat del Pentagono dove era stato invitato per errore. Una decisione, spiega, dopo che Donald Trump, il segretario alla difesa e i vertici dell'intelligence hanno sostenuto ieri che nella chat non c'erano piani di guerra o materiale classificato.
13:23
13:23
Starmer: «Qualsiasi accordo di pace deve prevedere che la Russia paghi»
Qualsiasi accordo di pace in Ucraina deve prevedere che «la Russia sia chiamata a rispondere per le riprovevoli azioni» commesse in tre anni di guerra. Lo ha detto oggi Keir Starmer salutando i rappresentanti di un'organizzazione che si occupa dei «rapimenti di bambini» ucraini imputati a Mosca, ospiti della Camera dei Comuni in occasione del Question Time.
Il premier britannico ha definito «mostruoso» il trasferimento dei bambini e ha ribadito che Londra farà ogni sforzo per assicurarne «il ritorno in Ucraina». Ha poi confermato che domani sarà a Parigi per una nuova riunione della «coalizione dei volenterosi» pro Kiev.
Dal canto suo, la commissaria europea per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, presentando la strategia sulla Preparazione Ue.«Ci sono 450 milioni di motivi per essere meglio preparati. Le minacce odierne che l'Europa deve affrontare sono più complesse che mai e sono tutte interconnesse. Per tre anni in Ucraina, abbiamo visto un campo di battaglia di bombe e proiettili, droni, aerei da combattimento, trincee e sottomarini. Sì, la nostra sicurezza europea è direttamente minacciata da questo».
«Noi non raccomandiamo il servizio militare, non ci siamo basati sul modello finlandese», ha aggiunto Lahbi.
«Sui rifugi antiaerei, ci sono certi Paesi che hanno un po' una tradizione e li stanno sistemando - ha detto la vicepresidente Roxana Minzatu -. Al sud dell'Unione non c'è questa realtà. Spetta a ogni Stato fare il punto della situazione, su come proteggere i propri cittadini. Noi consigliamo collaborazioni pubblico-privato, perché imprese pubblico-privato potrebbero servire da rifugio. Oppure le stazioni della metro potrebbero servire da rifugio».
12:53
12:53
Rutte: se qualcuno attacca in territorio NATO, la reazione sarà devastante
«Voglio essere chiaro quando si parla della difesa della Polonia o di altro territorio Nato: se qualcuno pensa, sbagliando, che ci può attaccare senza conseguenze, incontrerà la risposta fiera di questa alleanza, la nostra reazione sarà devastante». Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in visita a Varsavia.
«Deve essere chiaro a Vladimir Putin e ad altri che pensano di attaccarci».
Il Segretario Generale della Nato si recherà domani a Parigi per partecipare al vertice dei «Volenterosi» per l'Ucraina.
12:40
12:40
Zelensky sarà stasera a Parigi, ospite all'Eliseo di Emmanuel Macron
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà stasera a Parigi, ospite all'Eliseo di Emmanuel Macron in una «cena di lavoro» per «preparare» il vertice di domani a Parigi sull'Ucraina.
La riunione dei «volenterosi» di domani è la terza della serie dopo quelle del 17 febbraio, sempre all'Eliseo, e quella del 2 marzo a Londra. Il presidente francese e il collega ucraino si sentono al telefono tutti i giorni e questa sera - ha fatto sapere l'Eliseo - «il capo dello stato ripeterà al presidente Zelensky che la Francia farà del proseguimento e del rafforzamento del sostegno militare e finanziario all'Ucraina la sua priorità assoluta».
Il presidente ucraino, da parte sua, ha dichiarato di voler sapere «chi è pronto» a partecipare ad un contingente di pace in Ucraina. Proprio il tema spinoso dell'invio di truppe in territorio ucraino nel caso di tregua con la Russia sarà al centro delle discussioni di domani mattina.
La riunione avrà infatti l'obiettivo - ha precisato l'Eliseo - di «trarre conclusioni operative». La presidenza francese ha parlato di un ordine del giorno della riunione articolato attorno a 4 grandi punti: il proseguimento degli aiuti militari all'Ucraina e il contributo di ogni paese, le modalità di un cessate il fuoco «completo», la preparazione di un potenziale «dopo-tregua» e le condizioni del dispiegamento di una forza europea in Ucraina per garantire la pace, iniziativa che vede in prima linea la coppia franco-britannica. Per l'Eliseo, «la miglior garanzia di sicurezza sono i mezzi che daremo all'Ucraina per difendersi».
La presidenza francese ha tenuto a precisare che «tutto sarà fatto in perfetta trasparenza con i nostri partner americani» e che Macron informerà Donald Trump dei risultati del vertice fin dalla stessa giornata di domani.
Dal canto suo, la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock ha detto a Berlino di fare «di nuovo appello alla Russia affinché acconsenta a una tregua completa senza pretendere ulteriori condizioni».
Secondo la Tass, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che «continuiamo i nostri contatti con la parte americana. Questi contatti continui sono piuttosto intensi. L'elenco delle installazioni russe e ucraine coperte da un divieto temporaneo di attacchi contro le strutture energetiche è stato concordato abbastanza rapidamente ieri proprio grazie a quei contatti».
11:35
11:35
La Russia è soddisfatta del dialogo con gli USA
«Siamo soddisfatti di come si sta sviluppando il nostro dialogo» con gli Usa: in modo pragmatico, costruttivo ed efficace«. Lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass.
Peskov ha aggiunto che l'attuazione dell'accordo per la sicurezza della navigazione sul Mar Nero »può essere attivata dopo che sono soddisfatte una serie di condizioni«. Lo riporta l'agenzia Interfax.
Il Cremlino ieri ha affermato che gli accordi tra Russia e Usa possano entrare in vigore dopo »il ritiro delle sanzioni contro Rosselkhozbank e altre istituzioni finanziarie coinvolte nel garantire il commercio internazionale di alimenti (compresi i prodotti ittici) e fertilizzanti, collegandoli allo Swift e aprendo i necessari conti di corrispondenza«.
Peskov, ha inoltre dichiarato che »l'ordine di Putin« sul divieto di attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine »è in vigore e viene eseguito«. Mosca e Kiev si dicono d'accordo per interrompere i raid sulle infrastrutture energetiche, ma nei giorni scorsi si sono accusate a vicenda di continuare a colpire questi obiettivi.
In particolare, il ministero della Difesa russo accusa le forze armate ucraine di aver »continuato ad attaccare le infrastrutture energetiche« russe »nonostante la dichiarazione pubblica« del presidente ucraino Volodymyr »Zelensky sull'accettazione degli accordi russo-americani raggiunti a Riad il 24 marzo per fermare gli attacchi contro gli impianti energetici civili«. E sostiene che in questo modo stia »di fatto facendo di tutto per interrompere gli accordi russo-americani raggiunti sulle misure passo dopo passo per risolvere il conflitto«.
Intanto, in un'intervista al New York Times ripresa oggi con evidenza dai media d'oltre Manica, il primo ministro britannico Keir Starmer torna a tendere la mano al presidente degli Usa: »ho una buona relazione personale« con Donald Trump, »mi piace, lo rispetto e capisco cosa sta cercando di realizzare«. in un'intervista al New York Times ripresa oggi con evidenza dai media d'oltre Manica.
Nell'intervista Starmer glissa sulle accuse rivolte dalla Casa Bianca agli alleati europei di essere dei »parassiti« da punto di vista militare e su quelle indirizzate a lui personalmente dal negoziatore americano Steve Witkoff sul progetto di una »coalizione dei volenterosi« per l'Ucraina (liquidato alla stregua di »una posa«); mentre afferma che »il presidente Trump ha ragione quando dice che i Paesi europei devono assumersi un peso maggiore per la difesa collettiva dell'Europa«.
Starmer ribadisce poi ancora una volta di non aver alcuna intenzione di scegliere fra l'alleanza con i partner del Vecchio Continente e la storica »relazione speciale« di Londra con Washington: »Churchill non lo fece e neppure Attlee«, sottolinea evocando sia il primo ministro conservatore della vittoria nella seconda guerra mondiale, sia il successore laburista che lo sconfisse alle elezioni del 1945: »scegliere sarebbe un grosso errore«.
Quanto, infine, alle critiche di chi avrebbe voluto da lui una presa di posizione più netta sul recente scontro alla Casa Bianca fra Trump e Zelensky, il premier laburista rivendica di aver preferito non alimentare la polemica e prendere invece »il telefono per parlare con entrambi e cercare di riportarli sulla stessa lunghezza d'onda«.
10:42
10:42
«Gli attacchi su larga scala dimostrano che la Russia non vuole la pace»
«Lanciare attacchi su larga scala dopo i negoziati di cessate il fuoco è un chiaro segnale al mondo intero che Mosca non perseguirà una vera pace»: lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su X, commentando l'attacco russo di ieri sera.
Zelensky ha affermato che «dall'11 marzo, c'è stata una proposta degli Stati Uniti per un cessate il fuoco totale, una cessazione completa degli attacchi. E letteralmente ogni notte, attraverso i suoi attacchi, la Russia continua a dire »no« alla proposta di pace dei nostri partner».
«Ieri sera - afferma Zelensky -, nei nostri cieli si sono verificate altre 117 prove di come la Russia continui a trascinare questa guerra: 117 droni d'attacco, la maggior parte dei quali Shahed. Un numero significativo è stato abbattuto dai nostri difensori aerei. Dnipro, Sumy, Cherkasy e altre regioni sono state attaccate dalla Russia. C'è stato un massiccio attacco di droni su Kryvyi Rih, che ha preso di mira un'impresa locale e infrastrutture civili. A Okhtyrka, nella regione di Sumy, sono state danneggiate case, negozi e infrastrutture civili. Anche le comunità nelle regioni di Donetsk, Kharkiv e Zaporizhzhia sono state colpite».
«Tutti coloro che sono stati colpiti devono ricevere assistenza. Ma ci deve essere anche una chiara pressione e una forte azione da parte del mondo sulla Russia: più pressione, più sanzioni dagli Stati Uniti, per fermare gli attacchi russi», conclude il presidente ucraino.
Intanto, un tribunale militare russo ha condannato 23 ucraini, tra cui soldati ed ex soldati «membri del battaglione Azov», fatti prigionieri all'inizio dell'offensiva russa in Ucraina a pene detentive dai 13 ai 23 anni di carcere per terrorismo e altre accuse. La sentenza è stata emessa da un tribunale della città meridionale di Rostov sul Don, come ha riportato l'agenzia di stampa Ria Novosti.
Stando all'agenzia Interfax, 11 imputati sono stati condannati in contumacia perché già liberati in uno scambio di prigionieri. Le accuse rivolte agli imputati sono probabilmente dovute al fatto che la Russia definisce il battaglione Azov «organizzazione terroristica».
05:59
05:59
Il punto alle 6
«Nella notte i terroristi russi hanno nuovamente lanciato i droni suicidi Shahed verso l'Ucraina. In molte regioni è stato dichiarato lo stato di allerta e le forze di difesa aerea sono operative». Lo riferisce Rbc-Ucraina citando l'Aeronautica militare dell'Ucraina.
«I primi droni hanno iniziato ad entrare nello spazio aereo ucraino da est attraverso la regione di Kharkiv. Poi sono comparsi gruppi di droni che si sono spostati da Kherson verso la regione di Mykolaiv e dal Mar Nero verso la regione di Odessa», si legge nel rapporto.
Dal canto suo, una corrispondente di guerra del principale canale televisivo statale russo, Channel One, è stata uccisa da una mina nella regione di Belgorod, al confine con l'Ucraina. Lo ha fatto sapere l'emittente televisiva.
«La corrispondente di guerra di Channel One, Anna Prokofieva, è morta mentre svolgeva il suo dovere professionale. È successo nella regione di Belgorod, al confine con l'Ucraina», ha dichiarato il canale televisivo, precisando che «la troupe di Channel One è incappata in una mina nemica».
Intanto, il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov ha dichiarato in un'intervista rilanciata dalla Tass che Volodymyr Zelensky si è reso conto che «i suoi giorni sono contati» e che solo una parte della popolazione ucraina crede nella sua «immagine luminosa».
«Lo stesso Zelensky non vuole cedere alla debolezza. Capisce che i suoi giorni sono contati, che la sua 'immagine luminosa', come ha cercato di costruirla tra la gente, è sbiadita da tempo, ad eccezione di quella parte della popolazione che riflette visioni radicali e di estrema destra», ha affermato.
Lavrov ha ammesso che l'amministrazione Trump non vuole che i disaccordi tra le due maggiori potenze nucleari degenerino in scontri, e la Russia è d'accordo. «Il fatto che la squadra di Trump voglia che queste relazioni siano reciprocamente vantaggiose laddove possibile, reciprocamente rispettose laddove non siamo d'accordo e non permetta che i disaccordi tra le due maggiori potenze nucleari degenerino in scontri, ci trova d'accordo», ha affermato. In ogni caso «non dimenticheremo» il proverbio «fidati, ma verifica» quando la Russia costruirà un dialogo con gli Stati Uniti, ha sottolineato Lavrov.
Sempre secondo il ministro degli Esteri russo, l'inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Steven Witkoff, è un uomo intelligente ed energico che conosce bene il conflitto ucraino. «a giudicare dalle sue dichiarazioni durante un'intervista con Tucker Carlson», ha affermato.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto intende visitare oggi la Russia, secondo una fonte dell'agenzia di stampa Tass.
Szijjarto è atteso a Mosca, viene specificato. Due giorni fa il ministro degli Esteri ungherese ha annunciato che aveva in programma di incontrare i funzionari del governo russo questa settimana, per discutere tra le altre cose i progressi dei colloqui tra Mosca e gli Stati Uniti in merito alla risoluzione del conflitto in Ucraina.