Attacco in un liceo in Francia: «Ucciso un insegnante»
Un insegnante è stato ucciso oggi in un attacco con il coltello nel liceo Gambetta di Arras, nel nord della Francia. Secondo quanto riferisce Bfm-Tv, l'uomo – in seguito arrestato – ha gridato «Allah Akbar». Un'informazione confermata su X dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin.
Sempre secondo la prima rete all-news di Francia, un dipendente della scuola è stato ferito con diverse coltellate ed è in condizioni di «urgenza assoluta», mentre un altro insegnante si trova in stato di «urgenza relativa». Nessuno studente risulta ferito.
«Stavamo uscendo dalla classe per andare a mensa, abbiamo visto un tipo con due coltelli attaccare il prof con del sangue addosso – hanno raccontato alcuni studenti –. Ha tentato di calmarlo per proteggerci. Ci ha detto di andare via, non capivamo bene, abbiamo iniziato a correre e altri sono risaliti ai piani alti». Secondo le stesse testimonianze, l'attentatore, che aveva due coltelli, ha più volte chiesto al personale del liceo e a diversi insegnanti chi fosse «il professore di storia».
Il caso è stato affidato alle competenze della procura antiterrorismo.
Secondo quanto apprendono fonti di Bfm-Tv, questa mattina il ministero dell'Interno aveva inviato un messaggio di allerta con raccomandazione di osservare il più alto livello di sicurezza «a tutte le scuole» in Francia e non soltanto a quelle ebraiche come era stato detto in precedenza.
L'attentatore è un ventenne di origini cecene che aveva frequentato la scuola. Era arrivato all'età di 6 anni nel Paese con la famiglia e tuttora ha soltanto la nazionalità russa, non avendo ottenuto quella francese. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta dell'antiterrorismo citate dalle tv francesi. Era schedato «S», quindi a rischio radicalizzazione. Il fratello, anche lui arrestato oggi, era stato accusato negli anni scorsi di aver progettato un attentato e di apologia di terrorismo. Lui stesso, come schedato «S», era oggetto di sorveglianza «fisica», quindi diretta in base ai suoi spostamenti, sia a intercettazioni telefoniche. Secondo quanto si apprende, anche ieri era stato fermato dalla polizia, che gli aveva controllato i documenti e lo aveva lasciato andare.
Macron «attivi lo stato di emergenza»
Il segretario del partito Les Républicains (LR), Eric Ciotti, lancia un appello al presidente francese, Emmanuel Macron, affinché «attivi lo stato d'emergenza». Ciotti invoca inoltre la «mobilitazione più forte possibile delle forze dell'ordine», impiegando riservisti della polizia e della gendarmeria. «Non attendiamo che la Francia venga colpita più duramente. Bisogna agire in modo preventivo», prosegue in una nota il capo dei Républicains, chiedendo al governo «di non tremare più dinanzi all'islamismo e all'immigrazione di massa».