Attentato a Magdeburgo: ma blocchi e dissuasori dov'erano?
Il modus operandi, purtroppo, è noto. Tristemente noto. Magdeburgo come Berlino, nel 2016, ma anche come Nizza, Barcellona e tanti, tantissimi altri precedenti dalle dinamiche pressoché simili. Mentre gli inquirenti cercano di fare chiarezza sulle motivazioni di Taleb A., l’uomo arrestato per l’attacco di venerdì al mercatino di Natale, c’è chi, fra la popolazione ma non solo, si chiede come una tragedia del genere sia (ancora) potuta accadere: una vettura, detta auto-ariete, lanciata a tutta velocità sulla folla e dagli effetti letali. C’è chi ha tuonato: la storia non ha insegnato nulla.
Questo modus operandi, di per sé, è semplice. Guido Olimpio, sul Corriere della Sera, ha sintetizzato: a chi vuole seminare panico e morte basta, in fondo, «salire su un veicolo e cercare una via, un marciapiede davanti a un bar, la fila di bancarelle».
Il punto, tuttavia, è capire come abbia fatto, Taleb A., ad aggirare le misure di sicurezza. Il corrispondente per la BBC dalla Germania, Damien McGuinness, nel riferire da Magdeburgo, stamani, ha parlato di una scena «desolante». La zona in cui Taleb A. ha guidato la BMW, presa a noleggio, a tutta velocità è ancora oggetto di analisi e studi da parte delle autorità. Proprio per capire, con esattezza, le dinamiche.
A proposito di sicurezza, McGuinness ha spiegato che il mercatino di Magdeburgo è circondato da blocchi di cemento. Una misura, questa, comune a molti mercatini, in Germania ma non solo, volta a impedire a terroristi e malintenzionati di irrompere con un mezzo sulla folla. Il corrispondente della BBC, per contro, ha notato che nel punto in cui Taleb A. è entrato con la sua automobile «c’è uno spazio abbastanza largo da permettere ai pedoni di passare» ma, al contempo, «tragicamente abbastanza largo da permettere anche a un’auto di entrare nel mercatino di Natale». Ed è proprio quello che è successo.
A proposito di sicurezza, le tante, tantissime città tedesche che di anno in anno organizzano i tradizionali mercatini di Natale dispongono, va da sé, di ampi piani per garantire l’incolumità dei visitatori. Negli ultimi tempi, in particolare, alcune città – come Amburgo e Stoccarda – hanno aggiunto delle barriere mobili ai rispettivi piani di sicurezza. Denominate «barriere anti-terrore», consentono il passaggio, se necessario, ai mezzi di primo intervento mentre chiunque non sia autorizzato si ritrova incastrato. Dissuasori di questo tipo, leggiamo, costano fra gli 11 mila e i 20 mila euro. Un costo che molte città ritengono eccessivo: c’è chi, dunque, vi rinuncia o chi, ancora, si affida al noleggio.
Dicevamo dei piani di sicurezza. Dopo l’attacco di Magdeburgo, inevitabilmente, nei vari mercatini di Natale tedeschi sono stati rivisti e rafforzati. A Berlino, la senatrice dell’Interno Iris Spranger ha annunciato il potenziamento delle misure e l’aumento della presenza delle forze dell’ordine. Polizia e dei vigili del fuoco della capitale, fra l’altro, hanno subito dato supporto ai colleghi di Magdeburgo.
La città di Halle, allo stesso modo, ha intensificato i controlli, con più agenti schierati lungo le strade di accesso. In un gesto di solidarietà, il mercatino della città della Sassonia-Anhalt – di cui Magdeburgo è capoluogo – sarà silenzioso nei prossimi giorni, senza musica tra le bancarelle. Le pattuglie sono state rafforzate pure a Lipsia ed Erfurt.