Il punto

Bashar al-Assad si è rifugiato a Mosca, secondo la Russia

La TASS e Ria Novosti, forti di una fonte interna, hanno riferito che il dittatore siriano si trova nella Federazione Russa – Il Cremlino, intanto, avrebbe ricevuto garanzie sulle basi militari nel Paese
L'abbraccio fra Vladimir Putin e Bashar al-Assad in una foto d'archivio. © AP/Mikhail Klimentyev
Red. Online
08.12.2024 21:00

Bashar al-Assad e la sua famiglia sono a Mosca. Così, almeno, hanno scritto le agenzie di stampa russe, forti di una fonte interna al Cremlino. Poche ore dopo la sua fuga dalla Siria, con i ribelli islamisti oramai a Damasco, il presidente spodestato ha dunque trovato rifugio in Russia. Ovvero, un Paese che per anni ha sostenuto (anche militarmente) il suo regime. La stessa Russia, proprio pensando a quanto accaduto in Siria, ha chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. 

«Assad e i membri della sua famiglia sono arrivati a Mosca» ha dichiarato la fonte alle agenzie di stampa TASS e Ria Novosti. «La Russia ha concesso loro asilo per motivi umanitari» ha aggiunto. Alla domanda di AFP se fosse confermata o meno la presenza di Assad a Mosca, un funzionario occidentale ha spiegato di ritenere probabile che l'oramai ex presidente sia in Russia – visto anche il rapporto fra Assad e Vladimir Putin – e, ancora, di non avere motivo di dubitare della fonte del Cremlino. In giornata, sul destino di Bashar al-Assad si erano rincorse le voci più disparate. C'è chi, ad esempio, sospettava che l'aereo su cui viaggiava il dittatore fosse stato abbattuto.

Fonte che, leggiamo su AFP, ha pure detto che i ribelli, conclusa la loro offensiva lampo con cui hanno spodestato al-Assad, «hanno garantito la sicurezza delle basi dell'esercito russo e delle istituzioni diplomatiche sul territorio siriano». Mosca, il principale sostenitore di Assad insieme all'Iran, possiede una base navale a Tartus e un aeroporto militare a Khmeimim. Le forze di Mosca sono state coinvolte militarmente nel conflitto siriano nel 2015, quando iniziarono a fornire sostegno alle forze di Assad per schiacciare l'opposizione nella sanguinosa guerra civile. «La Russia è sempre stata a favore di una soluzione politica alla crisi siriana» ha aggiunto la fonte del Cremlino. «Il nostro punto di partenza è la necessità di riprendere i negoziati sotto l'egida dell'ONU».

Un rappresentante russo presso le Nazioni Unite, dicevamo, nel frattempo ha annunciato che Mosca ha richiesto una riunione d'emergenza a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Siria per domani pomeriggio. «Le conseguenze degli eventi in Siria per questo Paese e per l'intera regione non sono ancora state misurate» ha dichiarato il funzionario su Telegram.