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Benjamin Netanyahu: «Preparatevi per ciò che accadrà»

Il premier israeliano ha parlato in visita nei luoghi del massacro di Hamas a ridosso della Striscia di Gaza – L'esercito israeliano sta completando i preparativi per «una significativa operazione di terra» a Gaza – Uccisi i leader di Hamas Ali Qadi e Merad Abu Merad – È arrivato a 2.215, intanto, il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani sulla Striscia – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Benjamin Netanyahu: «Preparatevi per ciò che accadrà»
Red. Online
14.10.2023 08:07
23:27
23:27
Monito dell'Iran a Israele, risposta se continua l'attacco a Gaza'

L'Iran ha inviato un messaggio a Israele tramite l'inviato Onu in Medio Oriente spiegando che non vuole un'ulteriore escalation nella guerra tra Hamas e Israele, ma che dovrà intervenire se l'operazione israeliana a Gaza continua. Lo riporta in esclusiva il sito Axios, citando due fonti diplomatiche a conoscenza della situazione.

23:14
23:14
Biden chiama Netanyahu e Abu Mazen

Giro di telefonate per Joe Biden. Il presidente degli Stati Uniti, dapprima, ha chiamato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Al quale ha ribadito, una volta di più, «il fermo sostegno degli Stati Uniti a Israele». Quindi, Biden ha aggiornato Netanyahu «sul sostegno militare degli Stati Uniti», rilanciando «il suo avvertimento contro chiunque cerchi di espandere il conflitto». E ancora: «Mano a mano che emergono sempre più informazioni sulle brutali atrocità commesse da Hamas la scorsa settimana, il presidente Biden ha ribadito la necessità che tutti i Paesi condannino inequivocabilmente Hamas come organizzazione terroristica che non rappresenta le aspirazioni del popolo palestinese», si legge nella nota della Casa Bianca.

Ma Biden, oggi, ha parlato anche con il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen, condannando «il brutale attacco di Hamas contro Israele» e specificando che «Hamas non difende il diritto del popolo palestinese alla dignità e all'autodeterminazione». Secondo quanto comunicato dalla Casa Bianca, i due leader hanno discusso anche «della necessità di preservare la stabilità in Cisgiordania e nella regione».

Abu Mazen ha informato il presidente americano «del suo impegno nella regione e dei suoi sforzi per portare l'assistenza umanitaria urgentemente necessaria al popolo palestinese, in particolare a Gaza», mentre Biden «ha offerto al presidente Abu Mazen e all'Autorità palestinese il suo pieno sostegno per questi importanti sforzi in corso».

Infine, il presidente Biden ha «dettagliato gli sforzi degli Stati Uniti per coordinarsi con i partner per evitare che il conflitto si allarghi».

22:12
22:12
Israele bombarda la Siria dopo allarme aereo nel Golan

Israele ha risposto con colpi di artiglieria al fuoco proveniente dalle Siria dopo che sono risuonate le sirene dell'allarme aereo nelle Alture del Golan. Lo riferisce l'esercito.

«A seguito di una prima segnalazione di sirene suonate nelle comunità di Avnei Eitan e Alma, le forze di difesa israeliane sta attualmente colpendo la località in Siria da dove sono partiti i colpi», si legge in un comunicato dell'esercito.

21:59
21:59
Donne e bambini in convoglio profughi colpito da raid

Ci sarebbero soprattutto donne e bambini tra le 70 vittime dell'attacco ieri sera a un convoglio di profughi diretti verso il sud di Gaza lungo il corridoio umanitario. A confermarlo alcuni video, riferiscono la Bbc e il Guardian, che mostrano la carneficina sulla scena. Nel filmato sono visibili 12 cadaveri. Si tratta soprattutto di donne e bambini, alcuni dei quali sembrano avere tra i 2 e i 5 anni.

20:39
20:39
L'esercito conferma il ritrovamento dei cadaveri di alcuni ostaggi a Gaza

L'esercito israeliano ha confermato di aver trovato «alcuni corpi» di ostaggi durante le irruzioni dei commando ieri a Gaza.

20:30
20:30
Hamas ostacola fuga dei civili verso sud Gaza

L'esercito israeliano ribadisce che Hamas ha continuato a ostacolare anche nel pomeriggio l'evacuazione dei civili palestinesi verso il sud della Striscia di Gaza richiesta da Israele per la loro sicurezza.

Il portavoce militare ha diffuso il video di un ingorgo stradale «causato da Hamas» nella Striscia. Stamani l'esercito aveva già accusato l'organizzazione terroristica di impedire la fuga dei civili e aveva indicato che due itinerari protetti sarebbero stati garantiti tra le 10 e le 16 ora locale.

20:28
20:28
Sirene d'allarme a Tel Aviv e nel centro di Israele

Per la seconda volta oggi le sirene di allarme che segnalano razzi da Gaza stanno risuonando a Tel Aviv e nella zona centrale di Israele. Lo ha constatato l'ANSA sul posto. In cielo si sono ascoltate alcune esplosioni in aria dovute all'intercettamento dei razzi da parte del sistema di difesa Iron Dome.

19:36
19:36
Israele, se Hezbollah attacca il «Libano rischia distruzione»

Il Libano rischia «la distruzione» se gli Hezbollah decidessero di sferrare un attacco contro Israele. L'avvertimento è giunto oggi, in una conferenza stampa, dal capo del Consiglio per la sicurezza nazionale israeliano Tzahi Hanegbi.

Hanegbi ha aggiunto che un avvertimento in tal senso è stato inoltrato e «spero - ha aggiunto - che sia stato anche recepito». L'obiettivo di Israele, ha aggiunto, è comunque di evitare che sia aperto un secondo fronte, a nord, oltre a quello che già lo impegna a Gaza.

18:34
18:34
«Preparatevi per ciò che accadrà»

«Preparatevi per ciò che sta per accadere». Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu in visita nei luoghi del massacro di Hamas a ridosso della Striscia di Gaza.

Nella visita nei kibbutz di Beeri e di Kfar Aza, nel sud di Israele, rende noto l'ufficio del premier, Netanyahu ha incontrato i combattenti dell'esercito sul campo, tra cui il colonnello Ami Bitton, il comandante della Brigata dei paracadutisti che ha raccontato di essere arrivato nelle prime ore degli scontri di sabato scorso, insieme a centinaia di combattenti da tutto il Paese impegnati in addestramenti e compiti non legati al combattimento.

18:28
18:28
«I residenti di Gaza non lasceranno la Striscia»

«I residenti di Gaza sono profondamente radicati nel loro territorio e non lo lasceranno mai. Abbiamo una solo una strada che è il diritto al ritorno alle nostre terre in tutta la Palestina».

Lo ha detto il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh secondo cui non ci sarà «immigrazione da Gaza in Egitto. Ringrazio il Cairo per averla impedita. La nostra decisione è di restare a Gaza».

18:23
18:23
Attacco su larga scala su obiettivi di Hamas a Gaza

L'esercito israeliano sta conducendo attualmente «un attacco su larga scala» su obiettivi del terrore di Hamas nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Hagari ha pure annunciato che l'esercito sta completando i preparativi per «una significativa operazione di terra» a Gaza. L'esercito ha anche detto che è pronto a «espandere l'offensiva» attraverso una «largo ventaglio di piani operativi» che includono attacchi dall'aria, dal mare e da terra.

18:19
18:19
«I musulmani si mobilitino»

Un appello alla Jihad è stato diffuso da Al Qaeda sui suoi canali Telegram affinché i musulmani si mobilitino in tutto il mondo per colpire obiettivi israeliani e americani.

A riportare l'appello sono i servizi di intelligence Usa nei report inviati agli alleati. In particolare, secondo quanto si apprende, nei messaggi si inviterebbero i musulmani a colpire i cittadini di religione ebraica nonché le basi militari, le ambasciate e gli aeroporti statunitensi nei paesi musulmani, dagli Emirati Arabi al Marocco, dell'Arabia Saudita al Bahrein. Si indicano come possibili obiettivi anche gli altri paesi che offrono appoggio a Israele.

Nell'appello, sempre secondo quanto avrebbe riferito l'intelligence Usa, si invitano i musulmani in Egitto, Siria, Libano e Giordania a sostenere i palestinesi con uomini, armi, denaro e rifornimenti e ad unirsi ai militanti che stanno combattendo a Gaza.

18:16
18:16
«L'Iran non aumenti la tensione nella regione»

«È importante che l'Iran non aumenti la tensione nella regione e si astenga dal sostenere operativamente Hamas»: lo ha detto una fonte dell'Eliseo commentando la situazione in Medio Oriente.

Quanto al coinvolgimento di Teheran nell'attacco di Hamas, la fonte ha affermato che l'Iran «ha celebrato in modo assolutamente indecente l'operazione di Hamas» ma ha ammesso di «non disporre di informazioni specifiche sul coinvolgimento dell'Iran» «Sappiamo - ha aggiunto la fonte - che delle armi sono andate dall'Iran in direzione di Gaza. C'è un legame essenziale fra Iran e Hamas, ora Teheran deve dare prova di moderazione per evitare una deriva regionale» della situazione.

18:14
18:14
Libano, due civili uccisi in bombardamento israeliano

Due civili libanesi sono stati uccisi oggi nel sud del Libano da colpi di artiglieria sparati da Israele.

Lo riferisce l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un uomo anziano e sua moglie sono deceduti a seguito delle ferite riportate nel bombardamento israeliano sulle colline di Kfar Shuba, in un territorio contestato tra Libano e Israele.

18:07
18:07
Scholz sente Netanyahu, vuole evitare una guerra con Hezbollah

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha riferito che il premier israeliano Benjamin Netanyahu concorda con lui che si deve evitare un coinvolgimento dell'organizzazione paramilitare islamica sciita e antisionista libanese Hezbollah nel conflitto fra Israele e Hamas.

«Oggi ho parlato di nuovo al telefono con il premier israeliano Netanyahu. Dobbiamo evitare una conflagrazione e l'intervento di Hezbollah - siamo d'accordo su questo», ha scritto il cancelliere su X (ex Twitter).

18:04
18:04
L'Ue: 50 milioni per gli aiuti umanitari a Gaza

La Commissione Ue «triplicherà immediatamente gli aiuti umanitari a Gaza» portandoli a «oltre 75 milioni di euro». Lo annuncia in una nota la presidente Ursula von der Leyen, dopo un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

«La Commissione aumenterà immediatamente di 50 milioni di euro l'attuale dotazione di aiuti umanitari prevista per Gaza. Questo porterà il totale a oltre 75 milioni di euro», sottolinea von der Leyen, indicando la volontà di mantenere una «stretta collaborazione con le Nazioni Unite per garantire che questi aiuti raggiungano coloro che ne hanno bisogno nella Striscia di Gaza».

17:19
17:19
«Con Putin non avremmo avuto la tragedia palestinese»

Vladimir Putin «onora l'Islam e difende le Sacre scritture», «se altri capi di Stato avessero un simile atteggiamento, non avremmo assistito alla tragedia palestinese, quando la comunità mondiale ha paura di dare voce alle azioni illegali di Israele, che durano da più di mezzo secolo». Lo ha scritto su Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov citando a sostegno della sua tesi le parole dello Zar durante la sua recente visita a Derbent, dove gli è stato consegnato il Corano.

«Se gli Stati, per qualche motivo, non possono farlo, allora dovremmo dare al popolo la possibilità di esprimersi, consentire manifestazioni, dare assistenza alla Palestina, ricostruire le infrastrutture e le case distrutte e fornire aiuti economici e finanziari» ha aggiunto Kadyrov.

17:03
17:03
Sopralluogo di Netanyahu nei luoghi del massacro

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha compiuto un sopralluogo oggi nei kibbutz di Beeri e di Kfar Aza, nella zona di Israele a ridosso del confine con la striscia di Gaza. «Là è passato fra le rovine delle abitazioni in cui è avvenuto il terribile massacro». Lo rende noto un comunicato ufficiale emesso dopo che il premier aveva abbandonato la zona.

Netanyahu, precisa il comunicato, ha incontrato i combattenti sul terreno, fra cui il comandante della brigata dei paracadutisti. Quei villaggi sono ormai deserti perché gli abitanti sono stati evacuati in località sicure.

17:02
17:02
Hezbollah rivendica il lancio di razzi dal sud del Libano

Hezbollah, il partito armato libanese filo-iraniano, ha rivendicato la responsabilità dei razzi sparati dal lato libanese verso le postazioni israeliane sui territori contesi delle colline di Kfar Shuba e delle Fattorie di Shebaa, nel settore orientale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento jihadista sciita alleato dell'Iran.

16:37
16:37
La Cina usi la sua influenza per una de-escalation

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato sabato la Cina, partner dell'Iran, a usare la sua influenza per spingere alla calma in Medio Oriente. Il capo della diplomazia USA, in visita a Riad, ha avuto una telefonata «produttiva» di un'ora con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ha reso noto il portavoce del dipartimento di stato Matthew Miller.

«Blinken, questo il nostro messaggio, pensa che sia nel nostro comune interesse impedire che il conflitto si estenda» e che «sarebbe utile se la Cina potesse usare la sua influenza.»

16:22
16:22
«Da Israele crimini di guerra»

Il capo di Hamas Ismail Haniyeh - che di solito è nel Qatar - ha scritto una lettera al segretario generale dell'ONU Antonio Guterres in cui accusa Israele di «crimini di guerra». Nella lettera - postata sul sito della fazione e ripresa dai media - si accusa Israele anche di impedire l'ingresso nella Striscia di aiuti umanitari.

16:21
16:21
A Berna centinaia di persone manifestano la loro solidarietà ai palestinesi

Diverse centinaia di persone hanno manifestato oggi pomeriggio a Berna, nei pressi della stazione, per dimostrare la loro solidarietà al popolo palestinese. L'azione era stata autorizzata.

Alcuni partecipanti alla manifestazione - alla quale erano presenti tra le 400 e le 500 persone, secondo la stima di una giornalista di Keystone-ATS - sventolavano bandiere e portavano striscioni scandendo slogan a sostegno della Palestina.

La manifestazione è stata indetta dal Gruppo Palestina di Berna. Su un volantino si chiedeva la fine delle violenze, la tutela dei diritti umani e aiuti umanitari per Gaza.

La polizia cantonale bernese era presente sul posto, ma ha mantenuto un profilo basso. I manifestanti si sono comportati in modo pacifico.

Diversi oratori hanno condannato la violenza di Israele contro il popolo palestinese. Verso le 16.00, la manifestazione ha iniziato a disperdersi lentamente.

16:15
16:15
L'Iran non nasconde il rischio di una crisi generalizzata nella regione

La situazione, fronte Iran, si sta intensificando. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir Abdollahian, ha infatti dichiarato da Beirut che «esiste un'opportunità politica per evitare una crisi generalizzata nella regione». Ma, allo stesso tempo, ha avvertito che «potrebbe essere troppo tardi».

Parlando dall'ambasciata iraniana a Beirut, il capo della diplomazia iraniana ha ribadito che gli alleati regionali dell'Iran, ovvero la Siria, Hezbollah e Hamas tra gli altri, potrebbero reagire in caso di escalation dell'offensiva israeliana a Gaza.

Israele e gli Stati Uniti non a caso temono l'apertura di un secondo fronte nel nord di Israele, al confine con il Libano, nel caso in cui Hezbollah, gruppo sostenuto dall'Iran, decidesse di intervenire massicciamente nella guerra tra Israele e Hamas.

16:06
16:06
L'esercito israeliano colpisce in Libano

L'esercito israeliano ha colpito postazioni in libano da dove poco prima c'erano stati lanci verso il territorio dello Stato Ebraico. In particolare - ha spiegato il portavoce militare - verso la zona di Har Dov al confine con il Liano. Hezbollah - citata dai media israeliani - ha rivendicato il lancio di colpi di mortaio e missili anti tank.

16:05
16:05
«Al Sisi apra il valico di Rafah»

Le fazioni palestinesi a Gaza hanno fatto appello al presidente egiziano Abdel Fattah el-Sisi di agire con urgenza per aprire il valico di Rafah nella Striscia in modo da evacuare feriti e fornire aiuto umanitario.

Lo ha riferito Haaretz secondo cui il portavoce del ministero della sanità di Hamas Asraf el-Qudra si è mosso nella stessa direzione. Secondo quest'ultimo senza una immediata fornitura di attrezzature e generatori, migliaia di pazienti sono in pericolo.

15:59
15:59
Blinken a Riad

«Mentre Israele persegue il suo legittimo diritto di difendere il suo popolo e di cercare di garantire che ciò non accada mai più, è di vitale importanza che tutti noi ci prendiamo cura dei civili. E stiamo lavorando insieme per fare esattamente questo, in particolare stiamo lavorando per creare aree sicure a Gaza, per creare corridoi in modo che l'assistenza umanitaria possa raggiungere le persone che ne hanno bisogno.

Nessuno di noi vuole vedere la sofferenza dei civili da nessuna parte, che sia in Israele o a Gaza o altrove»: cosi' il segretario di stato Usa Antony Blinken nel suo incontro col ministro degli esteri saudita Faisal bin Farhan Al Saud.

Blinken ha inoltre ribadito che «Hamas non rappresenta il popolo palestinese né le sue legittime aspirazioni per il futuro». «Hamas - ha proseguito - è un gruppo terroristico. Il suo unico obiettivo è distruggere lo Stato di Israele e uccidere gli ebrei. Ed è importante che il mondo intero lo veda come tale. Penso che questo sia un momento importante per la chiarezza morale quando si parla di Hamas.

»Penso che sia di vitale importanza - e so che i nostri paesi sono d'accordo - che lavoriamo insieme per garantire che, al meglio delle nostre capacità, questo conflitto non si diffonda in altri luoghi e su altri fronti, ha sottolineato Blinken. I capi delle due diplomazie hanno discusso anche di Yemen e Sudan.

15:58
15:58
«Gli USA abbiano un ruolo responsabile nel conflitto in Medio Oriente»

La Cina chiede agli Stati Uniti di «avere un ruolo responsabile» nel conflitto tra Hamas e Israele. È quanto ha sollecitato il massimo diplomatico Wang Yi nella telefonata con il suo omologo americano Antony Blinken, su richiesta di quest'ultimo.

«Il conflitto si sta intensificando e rischia di sfuggire al controllo e la Cina si oppone a tutte le azioni che danneggiano i civili e condanna qualsiasi pratica che violi il diritto internazionale», ha detto Wang, nel resoconto della diplomazia di Pechino.

«La Cina ritiene che la salvaguardia della sicurezza non debba avvenire a costo di danneggiare civili innocenti», ha aggiunto.

«Gli Stati Uniti dovrebbero praticamente svolgere un ruolo costruttivo e responsabile, riportando la questione sulla strada di una soluzione politica il più presto possibile», ha detto Wang a Blinken, che lo ha informato sulla situazione in Medio Oriente - dove è impegnato in una visita ancora in corso - e sulla posizione degli Usa in merito al conflitto tra Hamas e Israele.

«Le soluzioni militari non sono la risposta e replicare alla violenza con altra violenza porterà solo a un circolo vizioso. La priorità assoluta è cessare il fuoco e allentare l'escalation il prima possibile per evitare di aggravare la crisi umanitaria», ha proseguito Wang, per il quale la «soluzione fondamentale» alla questione palestinese sta nell'attuazione dei due Stati, di uno Stato della Palestina indipendente e di Israele, e «nel raggiungimento della coesistenza pacifica tra Palestina e Israele». Perché senza riconciliazione tra il popolo arabo e quello israeliano «non può esserci pace in Medio Oriente», ha concluso il capo della diplomazia cinese.

15:57
15:57
È atterrato un aereo dell'OMS con forniture mediche per Gaza

Egitto e Stati Uniti hanno concordato di consentire ad americani e palestinesi con cittadinanza americana a Gaza di uscire attraverso il valico di Rafah. Lo afferma una fonte egiziana citata dai media.

Sempre secondo i media, Israele si è detta d'accordo di astenersi da azioni sul valico in modo che resti aperto fino alle 17.00. Il Qatar, sempre secondo i media, è stato coinvolto nei negoziati, insieme a Egitto e Stati Uniti. Il Qatar avrebbe ricevuto il via libera da Hamas e dalla Jihad islamica.

Frattanto, un aereo dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), con forniture mediche per sostenere i bisogni sanitari urgenti a Gaza è atterrato ad Al Arish, in Egitto, vicino al valico di Rafah. «Siamo pronti a distribuire le forniture non appena sarà stabilito l'accesso umanitario attraverso il valico», ha scritto su X (ex Twitter) il direttore generale dell'OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Continuiamo a chiedere a Israele di riconsiderare la decisione di evacuare 1,1 milioni di persone. Sarebbe una tragedia umana», ha aggiunge.

Intanto, molti Palestinesi hanno trascorso la notte all'addiaccio nel sud della Striscia. Un giornalista dell'agenzia di stampa italiana Ansa ha testimoniato che sono ormai stracolme le strutture dell'UNRWA, l'ente dell'ONU per i rifugiati. Non essendoci all'interno più nemmeno posto per sedersi, molti hanno dormito su marciapiedi: alcuni su materassi portati da casa, altri su carretti trainati da asini. Da Gaza City prosegue l'arrivo di nuovi sfollati: anche a piedi, per l'esaurimento della benzina.

L'accordo tra Usa ed Egitto per consentire agli americani di lasciare Gaza per l'Egitto è stato confermato anche da un alto dirigente del Dipartimento di Stato americano. L'intesa è uno dei risultati della missione del segretario di stato Antony Blinken.

14:58
14:58
«L'ospedale di Shifa è al collasso, c'è il rischio di un'epidemia»

«L'ospedale di Shifa è pieno di famiglie sfollate. Ci sono persone che dormono sui pavimenti, ovunque, anche all'interno dell'ospedale. L'affollamento porterà a un'epidemia, alla diffusione di malattie infettive. I medici hanno portato le loro famiglie in ospedale per sicurezza». Lo scrive su X Ghassan Abu Sitta, chirurgo ricostruttivo che si trova all'interno dell'ospedale di Shifa, a Gaza.

14:50
14:50
«Nove ostaggi uccisi dai raid su Gaza in 24 ore»

L'ala militare di Hamas ha riferito che 9 ostaggi rapiti in Israele, tra cui quattro stranieri, sono stati uccisi nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce Haaretz.

13:32
13:32
L'atteggiamento verso la comunità ebraica potrebbe cambiare anche in Svizzera

In altri Paesi sono aumentati gli attacchi antisemiti e, secondo Ralph Lewin, presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI), l'atteggiamento nei confronti della comunità ebraica potrebbe cambiare anche in Svizzera.

Decine di migliaia di persone in Svizzera sono indirettamente colpite dagli attacchi di Hamas contro la popolazione civile di Israele, ha detto Lewin durante la trasmissione «Samstagsrundschau» della radio televisione svizzerotedesca (SRF). Egli constata nella comunità ebraica una certa impotenza, ma anche una grande rabbia.

Al momento, in Svizzera prevale ancora la solidarietà. In altri Paesi l'atteggiamento è già cambiato. «Spero che qui la solidarietà per la comunità ebraica continui», ha detto Lewin.

Il presidente della FSCI ha espresso soddisfazione per il fatto che il Consiglio federale intenda vietare Hamas. Questo è importante per la condizione degli ebrei in Svizzera, ha detto.

13:04
13:04
L'Egitto e gli Stati Uniti concordato l'uscita degli americani da Gaza

Egitto e Stati Uniti hanno concordato di consentire ad americani e palestinesi con cittadinanza americana a Gaza di uscire attraverso il valico di Rafah. Lo afferma una fonte egiziana citata dai media.

Sempre secondo i media, Israele si è detta d'accordo di astenersi da azioni sul valico in modo che resti aperto fino alle 17.00. Il Qatar, sempre secondo i media, è stato coinvolto nei negoziati, insieme a Egitto e Stati Uniti. Il Qatar avrebbe ricevuto il via libera da Hamas e dalla Jihad islamica.

Frattanto, un aereo dell'Organizzazione mondiale della sanità, con forniture mediche per sostenere i bisogni sanitari urgenti a Gaza è atterrato ad Al Arish, in Egitto, vicino al valico di Rafah. «Siamo pronti a distribuire le forniture non appena sarà stabilito l'accesso umanitario attraverso il valico», ha scritto su X il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. «Continuiamo a chiedere a Israele di riconsiderare la decisione di evacuare 1,1 milioni di persone. Sarebbe una tragedia umana», ha aggiunge.

Intanto, molti Palestinesi hanno trascorso la notte trascorsa all'addiaccio nel sud della strscia. Un giornalista dell'ANSA ha testimoniato che sono ormai stracolme le strutture dell'Unrwa, l'ente dell'Onu per i rifugiati. Non essendoci all'interno più nemmeno posto per sedersi, molti hanno dormito su marciapiedi: alcuni su materassi portati da casa, altri su carretti trainati da asini. Da Gaza City prosegue l'arrivo di nuovi sfollati: anche a piedi, per l'esaurimento della benzina.

12:55
12:55
Il Papa chiama la parrocchia a Gaza

Papa Francesco ha chiamato nuovamente, ieri sera, la parrocchia di Gaza, assicurando che sta facendo tutto il possibile per evitare altro spargimento di sangue.

Lo ha riferito il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli (che si trova a Betlemme perché non è riuscito a rientrare a Gaza dopo lo scoppio della guerra), alla corrispondente di TV2000 a Gerusalemme.

Il Papa, dopo diversi tentativi, è riuscito a parlare anche col viceparroco che è a Gaza, padre Youssef. Il Pontefice ha chiesto come stavano, ha chiesto dei tanti bambini, cristiani e musulmani, assistiti dalle suore di Madre Teresa, e ha assicurato che sta facendo tutto quello che può per questa situazione.

12:38
12:38
L'hotline del DFAE è meno sollecitata

Da mercoledì, la hotline messa a disposizione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) in relazione a quanto sta accadendo in Israele è meno sollecitata. Le richieste di informazione sono calate, stando al DFAE, come anche il numero di persone registrate nell'app «Travel Admin».

Stando al DFAE, oggi circa 300 persone sono ancora registrate sull'applicazione per i viaggi. Giovedì, il numero di viaggiatori era quasi il doppio, 550.

I quattro voli di evacuazione operati da Swiss per conto del DFAE da martedì a venerdì hanno trasportato a Zurigo 880 persone. Inoltre, in una nota a Keystone-ATS, il DFAE ha precisato che ci sono viaggiatori rientrati in Svizzera per proprio conto. Tuttavia, non sono disponibili informazioni affidabili sul numero esatto di persone che hanno lasciato Israele senza approfittare dei voli organizzati dal governo.

Originariamente, Swiss e il DFAE avevano pianificato di operare anche oggi due voli speciali da Tel Aviv a Zurigo. Tuttavia, ieri la compagnia di bandiera ha cancellato i voli con breve preavviso a causa della scarsa sicurezza, spiegando che non ci saranno più collegamenti fino a nuovo avviso.

Sempre ieri, il «ministro» degli esteri, Ignazio Cassis, ha confermato la presenza di un cittadino svizzero, con passaporto anche israeliano, fra le vittime causate dagli attacchi di Hamas. Al momento, non ci sono altre informazioni su ulteriori eventuali vittime svizzere, precisa il DFAE.

12:20
12:20
Gaza, 2.215 i morti per gli attacchi di Israele

È arrivato a 2.215 il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha riferito oggi il ministero della sanità locale, citato dai media.

Nel frattempo, l'esercito di Israele ha fatto sapere di aver ucciso Ali Qadi comandante di compagnia dell'unità d'élite di Hamas Nukheba che ha condotto «l'attacco terroristico alle comunità israeliana a ridosso della Striscia lo scorso sabato».

«Nel 2005 Qadi - ha proseguito l'esercito - fu catturato per l'uccisione e il rapimento di civili israeliani e poi rilasciato nello scambio di prigionieri per il soldato Gilad Shalit».

Intanto monta la rabbia tra le famiglie degli ostaggi israeliani catturati da Hamas nell'attacco di sabato scorso. Almeno 200 persone si sono riunite stamani davanti al ministero della Difesa a Tel Aviv gridando «vergogna», e innalzando cartelli in ebraico e inglese con la scritta «Riportate a casa i nostri figli». Preso di mira anche il premier Netanyahu, cui si rimprovera di «non fare nulla per gli ostaggi».

11:53
11:53
Israele conferma la morte di un giornalista in Libano

L'esercito israeliano «è al corrente della morte di un giornalista» avvenuta ieri nel territorio libanese nel corso di uno scontro a fuoco a ridosso del confine.

«Si tratta di un episodio tragico e stiamo investigando», ha affermato oggi il portavoce militare israeliano, Richard Hecht, durante una conferenza stampa con i media internazionali.

11:39
11:39
324 morti negli attacchi israeliani in 24 ore, fra cui 126 bambini

Almeno 324 persone, tra cui 126 bambini e 88 donne, sono state uccise negli attacchi israeliani su Gaza nelle ultime 24 ore: lo ha dichiarato oggi il ministero della Sanità palestinese del movimento Hamas al potere a Gaza.

Stando al ministero, almeno 1.018 persone sono rimaste ferite nelle stesse circostanze.

Nel frattempo, stando ai media israeliani negli ultimi attacchi dalla Striscia verso le comunità israeliane a ridosso di Gaza, in particolare nel kibbuz di Nirim, ci sono stati quattro feriti di cui uno in condizioni critiche.

L'esercito israeliano, che non ha confermato il ritrovamento a Gaza dei cadaveri di alcuni civili israeliani rapiti da Hamas, ha accusato l'organizzazione islamista di ostacolare quanti dal nord di Gaza stanno cercando di spostarsi verso sud.

Il portavoce militare israeliano, Richard Hecht, ha ribadito che per motivi di sicurezza, anche in vista delle prossime operazioni sul terreno, costoro "devono passare a sud" del Wadi Gaza, nel centro della Striscia. Israele ha indicato due itinerari che saranno protetti fra le 10 e le 16, ora locale.

10:11
10:11
Oltre 1.300 palazzi distrutti a Gaza

Più di 1.300 palazzi sono stati completamente distrutti nella Striscia di Gaza. È il bilancio dell'ONU, dopo una settimana di intensi bombardamenti da parte delle forze israeliane.

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari ha affermato che 5.540 appartamenti «sono stati distrutti», mentre quasi altri 3.750 sono stati così danneggiati da essere inabitabili.

Intanto sono ripresi i lanci di razzi da Gaza sul sud di Israele dopo una pausa di circa 10 ore. Secondo l'esercito israeliano ieri solo su Ashkelon, città costiera nel sud del Paese, Hamas ha lanciato oltre 150 razzi.

Frattanto, l'Iran ha criticato i Paesi occidentali che cercherebbero «di distorcere la realtà di Gaza per giustificare le atrocità dei sionisti e legittimare questi crimini», mentre l'Arabia Saudita ha sospeso le discussioni con Israele su una possibile normalizzazione delle relazioni fra i due Stati.

09:48
09:48
L'esercito ha contattato oltre 120 famiglie di israeliani rapiti

I commando israeliani che ieri in territorio di Gaza hanno condotto «blitz localizzati» hanno trovato e recuperato «corpi» di gente scomparsa dall'inizio dell'attacco di Hamas sabato scorso. Lo sostengono vari report sui media israeliani.

Frattanto, più di 120 famiglie di israeliani rapiti da Hamas nel blitz di sabato scorso e portati nella Striscia di Gaza sono state contattate dall'esercito.

Nel frattempo, l'esercito israeliano ha offerto una nuova occasione ai palestinesi di abbandonare il nord della striscia di Gaza e di mettersi al riparo oltre il Wadi Gaza, a sud di Gaza City. Stamane il portavoce militare israeliano ha divulgato una cartina che indica loro due itinerari attraverso i quali potranno passare indenni, fra le 10:00 e le 16:00 locali, da Beit Hanun, a nord di Gaza, a Khan Yunes, nella zona centrale.

«Se avete cura di voi e dei vostri cari - ha affermato il portavoce - raggiungete il Sud secondo le istruzioni. Siate certi - aggiunge - che i leader di Hamas hanno già provveduto a se stessi e sono al riparo dagli attacchi».

09:04
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Trovati corpi di israeliani in blitz dell'esercito a Gaza

I commando israeliani che ieri in territorio di Gaza hanno condotto «blitz localizzati» hanno trovato e recuperato «corpi» di gente scomparsa dall'inizio dell'attacco di Hamas sabato scorso. Lo sostengono vari report sui media israeliani.

Frattanto, più di 120 famiglie di israeliani rapiti da Hamas nel blitz di sabato scorso e portati nella Striscia di Gaza sono state contattate dall'esercito.

08:54
08:54
«Vietare Hamas sarebbe un grande errore»

Il Consiglio federale sta commettendo un «grande errore» nel voler classificare Hamas come organizzazione terroristica. Parola di Riccardo Bocco, professore all'Istituto Superiore di Studi Internazionali e dello Sviluppo (IHEID) di Ginevra e specialista del Medio Oriente.

Un simile divieto interromperebbe il dialogo con i palestinesi, ha dichiarato in un'intervista pubblicata oggi dal quotidiano friburghese «La Liberté». «Eppure è a Ginevra, presso la sede dell'ONU, che parliamo con loro», ha spiegato Bocco.

Bocco afferma di non capire perché la Svizzera voglia prendere posizione a favore di Israele quando in passato si è sempre astenuta dal farlo. «Insieme con la Norvegia, la Svizzera è il Paese neutrale che lavora per la pace nelle circostanze più terribili», ha spiegato, aggiungendo che la Norvegia non vuole classificare Hamas come terrorista.

L'accademico ha criticato anche l'attuale capo del Dipartimento federale degli Affari esteri, Ignazio Cassis, membro «di un gruppo influente favorevole a Israele». In particolare, ha citato i commenti critici espressi da Cassis sull'Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA); tali commenti «hanno indignato i palestinesi».

Nel 2018, il «ministro» degli esteri ha scatenato una polemica quando ha affermato che l'UNRWA era un ostacolo alla pace in Medio Oriente. Il Consiglio federale ha successivamente ribadito il proprio sostegno all'agenzia delle Nazioni Unite.

08:09
08:09
«Il piano di evacuazione di Israele è del tutto impossibile»

Il piano di Israele di evacuazione di oltre un milione di persone dal nord di Gaza in un solo giorno è «assolutamente impossibile da attuare». Il capo della politica estera dell'Unione Europea, Josep Borrell, parlando alla fine della sua missione in Cina, ha detto che, «rappresentando la posizione ufficiale dell'Unione Europea, il piano di evacuazione è assolutamente, assolutamente impossibile da attuare». Perché «immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria - ha aggiunto Borrell -. È uno scenario da evitare».

08:07
08:07
Il punto alle 8

Stanotte l'esercito israeliano ha condotto attacchi su «larga scala» nella Striscia di Gaza. I morti sarebbero finora 1900 secondo fonti di Hamas dall'inizio delle ostilità.

Tra i morti figurerebbe anche il capo del sistema aereo di Gaza, Merad Abu Merad. Stando all'esercito israeliano, Merad è ritenuto responsabile «per aver diretto i terroristi durante il massacro di sabato scorso». Israele ha condotta attacchi anche nel sud del Libano contro obiettivi di Hezbollah.

L'esercito israeliano avrebbe inoltre arrestato oltre 230 operativi di Hamas in diverse località della Cisgiordania dall'inizio dell'operazione Spade di Ferro. Tra gli arrestati, stando al Jerusalem Post, ci sono anche due esponenti di spicco dell'organizzazione terroristica, Sheikh Adnan Asfour e Ahmed Awad, catturati a Nablus.

Per quanto attiene alla popolazione civile, finora circa 423mila palestinesi hanno lasciato le loro case a Gaza, secondo l'ONU, scappati ancor prima dell'ordine di evacuazione di Israele. Ad ogni modo, per il capo della politica estera dell'UE, Josep Borrell, il piano di Israele di evacuazione di oltre un milione di persone dal nord di Gaza in un solo giorno è «assolutamente impossibile da attuare». Diversi paesi del Golfo, come l'Arabia Saudita, hanno criticato il piano di evacuazione. A queste critiche si aggiungono quelle delle ONG israeliane e della Russia.