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Il vicecancelliere e ministro dell'Economia e della Protezione del clima tedesco Robert Habeck: «La Germania sta studiando la situazione, allineando le proprie azioni con quelle degli altri Paesi» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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19:12
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I russi riprendono l'assalto a Soledar
Le truppe russe hanno ripreso l'assalto alla città di Soledar, nella regione di Donetsk, dove in questo momento stanno infuriando feroci battaglie. Lo ha dichiarato la viceministra della Difesa ucraina Hanna Maliar su Telegram, secondo quanto riportato da Ukrinform.
«Dopo un tentativo fallito di catturare Soledar e il ritiro, il nemico ha raggruppato le proprie forze, reintegrato le perdite, ridistribuito ulteriori unità d'assalto, cambiato tattica e lanciato un potente assalto», ha osservato Maliar.
Secondo la viceministra, i russi hanno schierato un gran numero di gruppi d'assalto formati dalle migliori riserve dei mercenari del Gruppo Wagner.
09:41
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«Attacco massiccio dei russi nella notte a Bakhmut»
Secondo il comandante del battaglione Libertà della Guardia nazionale ucraina, Yevgeny Oropai, nel corso della notte ci sono stati diversi assalti della fanteria russa vicino alla città orientale di Bakhmut, nel Donetsk. Lo ha detto alle televisioni ucraine, citato dall'agenzia di stampa Ukrainian Independent Information Agency (Unian).
"I russi stanno cercando di attaccare in maniera massiccia", ha detto Oropai. Intanto il portavoce del Gruppo delle forze orientali dell'esercito di Kiev, Sergiy Cherevaty, ha dichiarato che la situazione nell'area della città di Soledar, Donetsk, rimane tesa. Per stabilizzare la situazione, il comando ucraino ha inviato forze e mezzi aggiuntivi.
06:40
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Il punto alle 6.00
Oggi, lunedì 9 gennaio 2023, è il 319. giorno dall'inizio della guerra in Ucraina. Continuano, nel Paese, gli scontri fra le forze di Kiev e quelle di Mosca. Ieri Mosca ha annunciato di aver ucciso, nel corso di un attacco alla base di Kramatorsk, oltre 600 soldati ucraini. Un raid volto a vendicare il bombardamento di Kievo alla caserma di Makiivka, avvenuto durante la notte di Capodanno. Le forze armate ucraine hanno tuttavia smentito la notizia. «Oltre 600 militari sono stati uccisi in un massiccio raid missilistico su basi temporanee» del nemico, ha comunicato il tenente generale Igor Konashenkov, aggiungendo che sono stati presi di mira due dormitori in cui erano alloggiati circa «1.700» soldati. Con il passare delle ore, tuttavia, il trionfale annuncio di Mosca sul colpo sferrato a Kramatorsk non ha avuto conferme. Le forze armate ucraine del comando orientale hanno liquidato la notizia come una «sciocchezza», mentre il sindaco Oleksandr Honcharenko ha parlato soltanto di danni a edifici («due istituti scolastici, otto condomini e un garage»). Ed anche gli inviati dei media internazionali sul posto, come CNN e Reuters, non hanno trovato tracce evidenti di un attacco di tale portata.
In attesa di un quadro più chiaro, quindi, è plausibile ipotizzare che Mosca abbia voluto inviare un segnale di forza ad uso interno, magari per motivare la popolazione, in vista di un possibile nuovo maxi-reclutamento (che Kiev ritiene imminente). Oltre ai raid su Kramatorsk, lo stato maggiore ucraino ha registrato circa cinquanta attacchi missilistici delle forze di invasione in diverse regioni del Paese. Almeno tre civili morti e nove feriti tra Donetsk, Kherson e Kharkiv, mentre a Zaporizhzhia sarebbero state utilizzate «bombe a grappolo», ma senza provocare vittime. Mosca invece ha denunciato che razzi ucraini hanno colpito due centrali elettriche nell'oblast di Donetsk occupato, ed una donna è rimasta uccisa. Sul fronte dei combattimenti, il viceministro della difesa di Kiev Ganna Maliar ha ammesso una situazione «difficile» nel Donbass, soprattutto a Soledar, la città vicina a Bakhmut che resta la zona dove gli scontri sono più cruenti. Nel frattempo, gli alleati bielorussi della Russia hanno reso noto che le esercitazioni militari congiunte saranno estese. Alimentando i segnali che Putin stia facendo sempre più pressione su Lukashenko perché entri in guerra.
Berlino, intanto, non esclude l'invio in futuro di carri armati Leopard in Ucraina. Alla precisa domanda del canale televisivo ARD, il vicecancelliere e ministro dell'Economia e della Protezione del clima tedesco Robert Habeck ha affermato: «No, questo ovviamente non è escluso». «Stiamo studiando la situazione, stiamo allineando le nostre azioni con altri Paesi. Osserveremo come si svilupperà ulteriormente la discussione» su questo tema in Germania, ha affermato il ministro. Secondo lui, la dinamica della fornitura di armi a Kiev cambierà a seconda dello sviluppo del corso delle ostilità in Ucraina.