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Biden: «I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono scandalosi»

«Voglio essere chiaro: non c'è nessuna equivalenza fra Israele e Hamas» ha detto il presidente degli Stati Uniti riguardo alla doppia decisione su Benjamin Netanyahu e Yoav Gallant – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Biden: «I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono scandalosi»
Red. Online
22.11.2024 06:08
20:14
20:14
L'UE: «I 27 hanno l'obbligo di eseguire i mandati d'arresto della CPI»

«Tutti gli Stati che hanno ratificato lo Statuto di Roma, tra cui tutti gli Stati membri dell'Ue, hanno l'obbligo di eseguire i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale». Lo dichiara all'agenzia di stampa italiana Ansa un portavoce della Commissione europea, sottolineando che l'esecutivo blustellato «ha preso atto» del mandato di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, l'ex ministro della difesa Gallant e il leader del movimento islamista Hamas Mohammed Diab Ibrahim al-Masri per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità in relazione alla situazione a Gaza.

«L'Ue rispetta l'indipendenza e l'imparzialità della Corte», aggiunge il portavoce.

14:27
14:27
Londra rispetterà gli obblighi sui mandati d'arresto della CPI

Il Regno Unito «rispetterà i suoi obblighi legali» per quel che riguarda i mandati d'arresto emessi dalla Corte penale internazionale (CPI) contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo fa sapere Downing Street.

14:22
14:22
Colpita base Unifil in Libano: 4 militari italiani feriti

Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto

Secondo una prima ricostruzione, i quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell'esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base Unp 2-3 di Shama.

I due razzi hanno centrato un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell'esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari.

14:12
14:12
Fonti UE: «Se Orban riceve Netanyahu viola gli obblighi»

L'Ungheria, se il premier israeliano Benjamin Netanyahu arrivasse davvero sul suo suolo e non fosse arrestato, «violerebbe i suoi obblighi legali internazionali e la posizione dell'UE sulla Corte penale internazionale». Lo afferma un alto funzionario UE commentando l'invito di Viktor Orban rivolto al premier israeliano.

«Sembra che sia tornato a 'trollare' con la fine della presidenza in vista», ha dichiarato invece una fonte diplomatica. «Non sono sicuro cosa possano fare gli Stati membri al riguardo», precisando che la prossima settimana ci sarà una riunione del comitato dei rappresentanti permanenti e la questione potrebbe essere sollevata.

14:03
14:03
«Tutti gli ospedali rischiano lo stop entro 48 ore»

Tutti gli ospedali nella Striscia di Gaza rischiano di ridurre o cessare completamente le loro attività entro 48 ore a causa dell'esaurimento del carburante necessario per il funzionamento delle strutture. Lo ha annunciato il Ministero della Salute della Striscia.

13:32
13:32
226 operatori sanitari uccisi in Libano dal 7 ottobre

Dal 7 ottobre 2023, 226 operatori sanitari sono stati uccisi in Libano, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). La maggior parte delle vittime è legata all'escalation del conflitto tra Israele e Hezbollah iniziata a settembre, che ha aggravato la situazione già critica a seguito della guerra a Gaza.

L'Oms ha registrato 187 attacchi al settore sanitario in Libano, che hanno causato 226 morti e 199 feriti, con circa il 70% delle vittime dopo settembre. Il rappresentante dell'Oms in Libano, Abdinasir Abubakar, ha definito questi dati «estremamente preoccupanti».

Quasi la metà di questi attacchi (47%) ha provocato la morte di pazienti o operatori sanitari, una percentuale molto più alta rispetto alla media globale (13,3%) registrata in altri conflitti, tra cui Ucraina, Sudan e Territori palestinesi occupati. Secondo l'Oms, il sistema sanitario libanese è in una situazione di estrema difficoltà, con 15 ospedali su 153 che hanno cessato o ridotto significativamente le loro operazioni.

Dre Hanan Balkhy, direttrice regionale dell'Oms, ha condannato le violazioni del diritto internazionale, sottolineando che le strutture sanitarie devono essere rispettate in ogni conflitto. «Gli attacchi indiscriminati contro i servizi sanitari costituiscono una violazione dei diritti umani e del diritto internazionale che non può diventare la nuova normalità, né a Gaza, né in Libano, né altrove».

13:20
13:20
Colpita base UNIFIL in Libano: feriti 4 militari italiani

Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti feriti dopo che la base nel sud del Libano dove si trovavano è stata colpita. I quattro, secondo quanto si apprende da fonti di governo, non sarebbero in pericolo di vita. Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto

12:05
12:05
Berlino esaminerà i passi da compiere sulla decisione della CPI

Il governo tedesco ha preso atto della decisione della Corte penale internazionale (Cpi) sui mandati di arresto richiesti contro il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Galant. Lo scrive in una nota il portavoce del cancelliere tedesco Steffen Hebestreit.

«Esamineremo coscienziosamente i passi da compiere. E ulteriori passi saranno compiuti solo quando sarà prevedibile una visita in Germania del Primo Ministro Benjamin Netanyahu e dell'ex Ministro della Difesa Yoav Galant», si legge ancora nella nota.

«Il governo tedesco ha partecipato alla stesura dello Statuto della Cpi ed è uno dei maggiori sostenitori di quest'ultima. Questa posizione è anche il risultato della storia tedesca», continua il comunicato della cancelleria. «Allo stesso tempo, è una conseguenza della storia tedesca il fatto che condividiamo relazioni uniche e una grande responsabilità con Israele», conclude la nota.

12:04
12:04
Netanyahu ringrazia Orban: «Da lui chiarezza morale»

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ringraziato l'Ungheria per l'invito a visitare il Paese nonostante il mandato d'arresto spiccato dalla Corte penale internazionale (CPI), elogiando la «chiarezza morale» del premier ungherese Viktor Orban.

11:45
11:45
Il Cremlino: «Le decisioni della CPI per noi sono insignificanti»

Per la Russia le decisioni della Corte penale internazionale (CPI) sono «insignificanti», e quindi «non c'è motivo di commentarle». Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in merito agli ordini di arresto nei confronti del premier israeliano Benyamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant.

Lo riferisce l'agenzia Ria Novosti. La Russia non aderisce alla CPI, che lo scorso anno ha emesso un ordine di arresto per il presidente Vladimir Putin.

11:09
11:09
«Il mandato d'arresto a Netanyahu è una vittoria per la Palestina»

L'Iran ha definito il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (Cpi) nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Gallant come «una grande vittoria» per la Palestina.

«I mandati d'arresto sono importanti, storici e coraggiosi», ha affermato il vice ministro degli Esteri per gli affari legali e internazionali di Teheran, Kazem Gharibabadi, aggiungendo che «segnano una grande vittoria per la nazione palestinese oppressa, l'asse della resistenza (ovvero la rete di milizie filoiraniane in Medio Oriente) e i loro sostenitori e una sconfitta per il regime sionista e i suoi sponsor». Secondo quanto riferisce Press Tv, Gharibabadi ha aggiunto che «questa storica sentenza è molto significativa».

11:02
11:02
A Gaza i saccheggi fermano la distribuzione degli aiuti

Le panetterie, unica ancora di salvezza per centinaia di migliaia di palestinesi affamati nella Striscia di Gaza, sono sul punto di chiudere a causa della mancanza di farina e carburante. E in questo clima, fatto di fame e continui bombardamenti da parte dell'esercito israeliano, l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) lancia l'allarme sulla gravità dei saccheggi armati a Gaza.

Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite, questo saccheggio sempre più organizzato è alimentato dal «crollo dell'ordine pubblico e della sicurezza a Gaza». Inoltre i saccheggi mettono in pericolo anche gli operatori umanitari, rendendo il loro lavoro quasi impossibile. Il coordinatore umanitario per i territori palestinesi occupati, Muhannad Hadi, ha dichiarato: «Un'ondata di saccheggi armati contro convogli umanitari e camionisti, alimentata dal crollo della legge, dell'ordine e della sicurezza, ha ulteriormente paralizzato la nostra capacità di raccogliere rifornimenti nelle aree di confine e di fornire aiuti essenziali».

«Proprio la settimana scorsa, un autista è stato colpito alla testa ed è stato ricoverato in ospedale, insieme ad un altro camionista», ha aggiunto Hadi che ha anche ricordato come pochi giorni fa 98 camion sono stati saccheggiati in un unico attacco e ci sono stati 34 irruzioni armate in strutture delle Nazioni Unite. «Per la sopravvivenza di milioni di persone. È essenziale ripristinare lo stato di diritto e consentire un accesso sicuro e senza ostacoli», ha concluso Muhannad Hadi.

10:50
10:50
Israele annuncia la fine degli ordini di detenzione amministrativa in Cisgiordania

Il nuovo ministro della Difesa di Israele, Israel Katz, annuncia la fine degli ordini di detenzione amministrativa per i coloni della Cisgiordania, una politica controversa e utilizzata principalmente contro i palestinesi che consiste nel trattenere i sospettati senza accusa. Lo riporta il Times of Israel.

La politica prevede che gli individui vengano trattenuti senza accuse per un massimo di sei mesi alla volta. Le detenzioni possono essere rinnovate indefinitamente, consentendo al contempo ai procuratori militari di impedire ai sospettati di conoscere le prove contro di loro.

«In una realtà in cui l'insediamento ebraico in Giudea e Samaria è soggetto a gravi minacce terroristiche palestinesi e vengono adottate sanzioni internazionali ingiustificate contro i coloni, non è appropriato che lo Stato di Israele adotti una misura così severa contro la popolazione degli insediamenti», ha affermato Katz annunciando di aver incontrato il capo dello Shin Bet Ronen Bar al quale ha riferito di aver deciso «di interrompere l'uso di ordini di detenzione amministrativa contro i coloni ebrei» in Cisgiordania «chiedendogli di mettere in atto strumenti alternativi», ha riferito il suo ufficio.

Le politiche di detenzione amministrativa consentono al ministero della Difesa di trattenere i sospettati senza accuse, mentre gli ordini restrittivi amministrativi impediscono loro di visitare determinate aree o di comunicare con determinate persone. Lo strumento viene in genere utilizzato quando le autorità hanno informazioni che collegano un sospettato a un crimine ma non hanno prove sufficienti per far sì che le accuse siano valide in un tribunale.

Katz ha affermato che «se c'è il sospetto di atti criminali, gli autori possono essere perseguiti e, in caso contrario, ci sono altre misure preventive che possono essere adottate oltre agli ordini di detenzione amministrativa».

«Condanno qualsiasi fenomeno di violenza contro i palestinesi e di farsi giustizia da soli, e faccio appello anche alla leadership degli insediamenti affinché assuma una posizione pubblica simile ed esprima una posizione inequivocabile sulla questione», ha poi aggiunto il ministro.

La violenza dei coloni è aumentata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, ma le autorità israeliane arrestano raramente i responsabili ebrei in tali attacchi, scrive il Times of Israel. Lo scorso weekend, decine di coloni incappucciati hanno incendiato diversi edifici e un'auto nel villaggio di Beit Furik, in Cisgiordania, secondo le Forze di difesa israeliane (Idf). Non ci sono notizie di arresti.

10:32
10:32
Ucciso comandante senior della Jihad islamica a Gaza

Un comandante senior della Jihad islamica palestinese è stato ucciso in un recente attacco aereo nella Striscia di Gaza. Lo hanno annunciano le Forze di difesa israeliane (Idf) e lo Shin Bet secondo quanto riportato dal Times of Israel.

Secondo l'esercito, Khaled Abu Deqa, che comandava l'unità missilistica della Jihad islamica, è stato ucciso in un attacco mercoledì nell'area di Deir al-Balah, nella parte centrale di Gaza. L'Idf afferma che Abu Deqa ha operato all'interno della zona umanitaria designata da Israele a Deir al-Balah.

Abu Deqa è stato responsabile del lancio di razzi su Israele durante l'assalto del 7 ottobre e durante la guerra, ed è stato coinvolto in numerosi altri attacchi contro Israele e le truppe dell'Idf, afferma l'esercito.

10:15
10:15
«Il mandato d'arresto per Netanyahu è la morte politica di Israele»

Il capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, il generale Hossein Salami, ha definito il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale nei confronti (Cpi) del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Gallant come la «fine e la morte politica» di Israele.

«Questo significa la fine e la morte politica del regime sionista, un regime che oggi vive in un assoluto isolamento politico nel mondo e i suoi funzionari non possono più viaggiare in altri Paesi», ha detto Salami in un discorso trasmesso dalla TV di Stato.

09:20
09:20
La Cina sul mandato d'arresto a Netanyahu: «La CPI sia oggettiva»

La Cina sollecita la Corte penale internazionale (CPI) ad adottare e perseguire «una posizione oggettiva» dopo il mandato di arresto emesso contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il suo ex ministro della Difesa, Yoav Gallant. È quanto ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Lin Jian.

09:16
09:16
Eliminati 5 miliziani di Hamas in un raid nel nord di Gaza

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver «eliminato» cinque miliziani di Hamas, tra cui due comandanti di compagnia, in un raid notturno a Beit Lahia, nel nord di Gaza.

In una dichiarazione, l'esercito e l'agenzia di sicurezza Shin Bet hanno affermato di aver «eliminato cinque terroristi di Hamas, tra cui un comandante di compagnia Nukhba (commando) e un altro comandante di compagnia che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre». I militanti uccisi avevano «guidato gli omicidi e i rapimenti nell'area di Mefalsim», un kibbutz nel sud di Israele.

09:12
09:12
«Trump valuta sanzioni contro i giudici della CPI»

Citando fonti a Washington, l'emittente israeliana Kan news afferma che la nuova amministrazione Trump sta pianificando azioni punitive contro la Corte penale internazionale (CPI) per la sua decisione di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Gallant.

Fonti hanno detto a Kan che stanno valutando l'introduzione di sanzioni personali contro il procuratore capo Karim Khan e i giudici che hanno emesso i mandati.

Ieri Mike Waltz, indicato da Trump come consigliere per la sicurezza nazionale, ha scritto su X che «ci si può aspettare una forte risposta alla tendenza antisemita della CPI e dell'ONU a gennaio».

08:51
08:51
Orban invita Netanyahu in Ungheria: «Sfido la CPI»

Il primo ministro ungherese Viktor Orban, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Unione Europea, ha annunciato che inviterà il suo omologo israeliano Benjamin Netanyahu per protestare contro il mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI). «Non abbiamo altra scelta che sfidare questa decisione. Inviterò Netanyahu a venire in Ungheria, dove posso garantirgli che la sentenza della Corte penale internazionale non avrà alcun effetto», ha dichiarato in un'intervista alla radio statale.

08:22
08:22
Nuovi raid a sud di Beirut dopo ordine di evacuazione dell'Idf

Nuovi raid questa mattina hanno colpito la periferia sud di Beirut, roccaforte degli Hezbollah libanesi, poco dopo la richiesta da parte di Israele di evacuare la zona, secondo le immagini di Afptv. Oltre alla periferia di Beirut, l'esercito israeliano ha chiesto nella notte di evacuare diverse zone del sud del Libano.

06:12
06:12
Il punto alle 6

I mandati di arresto della Corte penale internazionale sono «scandalosi». Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. «Voglio essere chiaro: non c'è nessuna equivalenza fra Israele e Hamas. Saremo sempre a fianco di Israele contro le minacce alla sua sicurezza», ha messo in evidenza Biden. La Corte penale internazionale dell'Aia, ricordiamo, ieri ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra a Gaza. I funzionari israeliani e la Casa Bianca hanno respinto la decisione.

Le IDF hanno dichiarato venerdì mattina che cinque razzi sono stati lanciati verso Haifa dal Libano; alcuni sono stati intercettati, ha affermato l'esercito, e non ci sono state segnalazioni di feriti.

Almeno 47 persone sono state uccise negli attacchi israeliani sul governatorato di Baalbek-Hermel in Libano giovedì, ha detto il governatore. Gli attacchi israeliani hanno ucciso almeno 3.583 persone e ne hanno ferite 15.244 in Libano da ottobre dell'anno scorso, con 25 vittime segnalate mercoledì, ha detto giovedì il ministero della Salute libanese.

L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito che il recente attacco di Israele è stato l'attacco più violento mai combattuto dalle forze israeliane in Siria, con un totale di 79 vittime a Palmira.

Il Ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha annunciato che nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza sono state uccise 71 persone e 176 sono rimaste ferite.

L'inviato statunitense Amos Hochstein ha incontrato il capo di stato maggiore delle IDF e il ministro della Difesa israeliano .

Il tribunale di Rishon Letzion ha prorogato di cinque giorni la detenzione di due sospettati di aver sparato razzi verso la residenza del primo ministro Benjamin Netanyahu a Cesarea. Uno dei sospettati è il generale di brigata (in riserva) Ofer Doron.

Le sirene lanciarazzi hanno risuonato nel nord di Israele e nella zona del Mar Morto.