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Biden: «L'unica risposta alla crisi è la soluzione dei due Stati»

Così il presidente americano, in una conferenza stampa dopo il vertice con Xi Jinping – Colpiti due edifici residenziali nel campo profughi di Nuseirat: ci sono vittime e feriti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Biden: «L'unica risposta alla crisi è la soluzione dei due Stati»
Red. Online
16.11.2023 06:26
23:51
23:51
USA e UE a favore di una forza di peacekeeping ONU a Gaza dopo la guerra

Gli Stati Uniti e gli alleati europei stanno spingendo un piano per il dispiegamento di una forza internazionale di mantenimento della pace (peacekeeping) a Gaza dopo la guerra. Lo riporta l'agenzia di stampa statunitense Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali pur essendoci dubbi sul piano e riconoscendo che Israele sarebbe scettico, gli Usa e l'Ue ritengono che anche solo discutere l'idea possa spingere Israele a pensare di mettere fine alla sua campagna e considerare cosa potrebbe esserci dopo.

Le discussioni al riguardo, centrate intorno al Consiglio di sicurezza dell'Onu, restano preliminari e rispondono in parte alle crescenti richieste di cessate il fuoco.

20:52
20:52
In Israele tutti contro Netanyahu

Contestato nelle strade, indebolito nei sondaggi, criticato sovente in alcuni studi televisivi, il premier Benjamin Netanyahu adesso deve vedersela anche con i venti di fronda nel suo partito. Quel Likud che pure è celebre per l'assoluta fedeltà dei dirigenti verso il «leader supremo».

Ad esprimere sentimenti di delusione nei suoi confronti è stata una ex ministra, Galit Distal Atbaryan. «Provo una collera enorme nei suoi confronti, mi brucia dentro», ha sbottato in uno scambio di messaggi su Whatsapp che doveva restare privato e che è invece rimbalzato con clamore sui siti.

Di recente Atbaryan si era dimessa sentendosi superflua nella veste di ministro dell'informazione. «È da mesi che fremo nei suoi confronti, perché ha consentito a quei mostri (Hezbollah e Hamas, ndr) di prosperare durante i suoi governi, a nord e a sud. E dire che si presentava come Mister Sicurezza».

Nella speranza che con la guerra qualcosa si sia messo in moto nella politica interna, il leader centrista Yair Lapid ha quindi suggerito di sostituire con un nuovo esecutivo quello attuale che si poggia su partiti di estrema destra.

«Netanyahu - secondo Lapid - ha perso la fiducia dei cittadini, della comunità internazionale e perfino dei nostri responsabili alla sicurezza». Mentre l'esercito combatte a Gaza, ha ammesso Lapid, sarebbe una follia andare a nuove elezioni. Ma a suo parere sarebbe possibile coagulare in parlamento un sostegno di 90 deputati su 120 per un nuovo governo «concentrato solo sulla conduzione della guerra»: dovrebbe essere ancora guidato dal Likud, il partito di maggioranza, ma senza più Netanyahu. Ma nel giro di pochi minuti il Likud ha respinto al mittente la proposta, indignandosi nel vedere che Lapid «indulge in bassa politica mentre il paese è in stato di emergenza».

«Bibi» procede dunque per la sua strada, ed i progetti di Lapid, al momento, non decollano. Eppure Netanyahu - che da gennaio a settembre è stato molto contestato nel paese per la sua riforma giudiziaria concepita per indebolire per sempre il potere giudiziario - non può ignorare un fenomeno sociale che sta prendendo piede nelle strade di Israele. Si tratta del movimento organizzato dai familiari di 240 ostaggi catturati da Hamas, che chiedono a gran voce che vengano riportati indietro i loro congiunti. In migliaia hanno intrapreso nei giorni scorsi una marcia che da Tel Aviv li porterà fino a Gerusalemme.

Le strade di molte città sono tappezzate con le fotografie degli ostaggi, agli specchietti delle automobili sono allacciati nastri gialli di solidarietà con le famiglie. Si tratta di una protesta popolare molto vasta, non allineata con la destra o la sinistra. Il futuro politico di Netanyahu potrebbe dipendere, in definitiva, propria da questo inaspettato banco di prova.

19:39
19:39
Hamas: «All'ospedale al-Shifa una messinscena israeliana»

I soldati israeliani hanno orchestrato una messa in scena all'ospedale Shifa a Gaza, mostrando armi, munizioni, computer e uniformi militari sugli scaffali delle corsie come se fosse un supermercato. Lo riferisce l'ufficio stampa di Hamas in un comunicato, in cui denuncia i ripetuti atti di terrorismo compiuti dai soldati israeliani attorno e dentro al nosocomio.

«I soldati (israeliani) hanno terrorizzato i pazienti e li hanno barbaramente costretti a restare senza acqua ed elettricità - si legge nella nota - mentre i militari mettevano a soqquadro i reparti, distruggevano i dispensari e mettevano fuori uso gli apparecchi per la risonanza magnetica.

»Dopo un'aggressione durata venti ore contro l'ospedale, il portavoce dell'esercito (israeliano) ha prodotto come al solito una narrazione ridicola e senza fondamento, dicendo di aver trovato fucili, laptop, uniformi militari, esponendoli su scaffali come in un supermercato«. »Queste armi - prosegue il comunicato - sono state portate appositamente dagli israeliani nella sala per la risonanza magnetica dove i medici e radiologi operano 24 ore su 24«.

19:39
19:39
L'ospedale indonesiano a Gaza smette di funzionare

Il direttore dell'ospedale indonesiano, Atef Al-Kahlot, ha annunciato che il suo nosocomio, nel nord della Striscia di Gaza, ha completamente smesso di funzionare, a causa dell'incapacità dei suoi reparti di lavorare. Lo riferisce rete televisiva qatariota Al Jazeera on line, aggiungendo che lo stesso ospedale ha assistito all'arrivo di numerosi morti e feriti prima che fosse annunciato che avrebbe smesso completamente di funzionare.

Secondo Al-Kahlot, i reparti dell'ospedale "non sono in grado di svolgere il proprio lavoro". "Non possiamo offrire altri servizi... non possiamo offrire letti ai pazienti", ha detto ad Al Jazeera.

Il direttore ha d'altro canto notato che l'ospedale di Beit Lahiya, nel nord di Gaza, ha una capacità di 140 pazienti, ma attualmente ne ospita circa 500. Di questi, ha aggiunto, 45 necessitano "un intervento chirurgico urgente". Lo stesso ospedale ha invitato le ambulanze "a non portare più feriti" nella struttura a causa della mancanza di capacità.

Alla domanda se i pazienti possono essere portati in altre strutture, Al Kahlot ha detto che ormai "tutti gli ospedali di Gaza City e del nord hanno smesso di funzionare".

19:39
19:39
Trovato il corpo di un ostaggio vicino all'ospedale al-Shifa

Il corpo di una donna 65enne ostaggio di Hamas è stato trovato dai soldati israeliani in una struttura vicino l'ospedale Shifa di Gaza City. Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui la donna - che era malata di tumore - era stata rapita nel kibbutz di Beeri.

L'esercito ha indicato che nel luogo dove è stato scoperto il corpo è pure stato trovato "equipaggiamento militare, inclusi fucili Kalashnikov e un lanciagranate".

17:48
17:48
Morto un soldato israeliano in Cisgiordania: Hamas rivendica l'attentato

Un soldato israeliano di 20 anni è rimasto ucciso oggi in un attentato condotto ad un posto di blocco presso Betlemme (Cisgiordania) da tre palestinesi armati che sono stati colpiti a morte nello scontro a fuoco. Lo ha reso noto l'esercito dello Stato ebraico.

Nell'attacco sono rimasti feriti altri cinque israeliani. La radio pubblica israelaiana Kan ha intanto riferito che Hamas ha rivendicato la paternità dell'attacco. Uno dei suoi esecutori era il figlio di Abdallah Kawasmeh, leader militare di Hamas ucciso da Israele nel 2003, nella seconda intifada. Secondo la polizia, i tre attentatori progettavano di raggiungere Gerusalemme in automobile per compiervi una strage.

16:49
16:49
«L'ospedale Al-Ahil sotto assedio dei carri armati israeliani»

L'ospedale Al-Ahil nella Striscia di Gaza è attualmente sotto assedio da parte dei carri armati israeliani, ha segnalato la Mezzaluna Rossa palestinese in una dichiarazione su Facebook.

L'organizzazione ha denunciato che le loro équipe non sono in grado di muoversi per raggiungere e curare i feriti.

16:48
16:48
«Stanno cercando di paralizzare le operazioni dell'UNRWA»

Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), ha denunciato un tentativo deliberato di paralizzare le operazioni dell'agenzia. «Credo che ci sia un tentativo deliberato di strangolare il nostro intervento e paralizzare le operazioni dell'Unrwa», ha detto in conferenza stampa a Ginevra.

16:29
16:29
Un altro svizzero con doppia cittadinanza ha lasciato la Striscia di Gaza

Un altro svizzero con doppia cittadinanza ha potuto lasciare la Striscia di Gaza stamane. Ciò significa che tutte le persone con passaporto elvetico che lo desideravano hanno lasciato l'enclave palestinese. Sette di loro erano già partite il 2 novembre.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha reso noto oggi di essere a conoscenza di altre quattro persone che desiderano rimanere volontariamente nella Striscia di Gaza.

L'uomo che ha lasciato il territorio stamane, recandosi in Egitto attraverso il valico di Rafah, è stato ricevuto e assistito dal personale dell'ambasciata svizzera al Cairo. Il ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha espresso il suo «sollievo» su X (ex Twitter).

16:26
16:26
«Le attività nell'ospedale Al-Shifa legate agli ostaggi»

Le attività dei soldati in corso all'interno dell'ospedale al Shifa nella Striscia di Gaza sono collegate «agli ostaggi». Lo ha detto il portavoce militare dello Stato ebraico, citato dal quotidiano israeliano Haaretz.

L'esercito israeliano (Idf) ha fatto sapere di avere «informazioni chiare» che indicano una connessione tra l'attività di Hamas nello Shifa e gli ostaggi, così come «nuove prove» che rivelano una rete di tunnel della fazione islamista sotto il complesso ospedaliero. In un pc - ha aggiunto - è stata trovata una immagine della soldatessa Ori Megidish - poi liberata - scattata prima di essere catturata. L'esercito ha aggiunto che i soldati sono al lavoro per scoprire «la rete sotterranea».

15:10
15:10
«Un raid di Israele ha distrutto i reparti medici di Shifa»

Il ministero della sanità di Hamas ha indicato che Israele ha «distrutto» alcuni dipartimenti medici in un raid nell'ospedale di al-Shifa, nella Striscia di Gaza.

Un testimone oculare, il giornalista Khader che è dentro al-Shifa, ha inoltre riferito all'emittente britannica Bbc che i soldati israeliani hanno aperto il fuoco dentro la struttura. «I soldati sono ovunque, sparano in tutte le direzioni», ha detto l'uomo aggiungendo che i militari hanno distrutto la parte meridionale del muro dell'edificio e decine di automobili.

La Bbc chiarisce di non essere in grado di verificare in modo indipendente queste affermazioni.

14:15
14:15
Israele: «Esercito ancora all'opera nell'ospedale Shifa»

I soldati israeliani stanno ancora operando nel complesso dell'ospedale al-Shifa di Gaza City con operazioni «focalizzate» nei vari edifici e in ogni piano. Nel nosocomio ci sono ancora pazienti e personale ma l'esercito ha fatto sapere che sta operando «con discrezione, pazienza e completezza».

«La consapevolezza - riferiscono - è che ci sono molte più infrastrutture terroristiche nell'area del complesso che sono ben nascoste». Finora sono state trovate «armi e materiale di intelligence, comprese informazioni relative agli attacchi di Hamas del 7 ottobre». E computer con immagini e video degli ostaggi.

14:06
14:06
«Video degli ostaggi nei computer trovati nell'ospedale»

Il portavoce militare delle Forze di difesa israeliane (Idf) Jonathan Conricus ha detto che «foto e video» degli ostaggi sono state trovati sui computer portatili rinvenuti all'interno dell'ospedale al-Shifa a Gaza City. Lo riporta l'emittente britannica BBC che è potuta entrare nell'ospedale insieme a Conricus.

«Abbiamo scoperto - ha spiegato il portavoce secondo la BBC - molti computer e altre apparecchiature che potrebbero davvero far luce sulla situazione attuale, si spera anche per quanto riguarda gli ostaggi». La BBC ha tuttavia precisato di non aver potuto vedere le immagini contenute nei portatili.

Conricus ha poi indicato che Hamas era nell'ospedale «negli ultimi giorni». «Alla fine - ha aggiunto - questa è solo la punta dell'iceberg. Hamas non era qui perché hanno capito che stavamo arrivando. Questo è probabilmente ciò che sono stati costretti a lasciarsi alle spalle. La nostra valutazione è che c'è molto di più».

14:01
14:01
Borrell:«Israele non si lasci consumare dalla rabbia»

L'Alto rappresentante dell'Ue per la politica estera Josep Borrell ha chiesto «il rilascio immediato e incondizionato» degli ostaggi in mano ad Hamas, ma ha chiesto anche a Israele di «non lasciarsi consumare dalla rabbia» nella sua battaglia con i militanti palestinesi nella Striscia di Gaza.

«Chiedo il loro rilascio immediato e incondizionato», ha detto Borrell durante una visita al kibbutz israeliano di Beeri colpito da Hamas negli attacchi del 7 ottobre. «Capisco le vostre paure e il vostro dolore... capisco la vostra rabbia. Ma lasciate che vi chieda di non lasciarvi consumare dalla rabbia.»

13:55
13:55
«Diverse centinaia di cittadini UE ancora a Gaza»

Stando alle informazioni della Commissione europea i cittadini dell'Ue ancora presenti nella Striscia di Gaza sono «diverse centinaia» ma sono gli Stati membri a dover condividere le cifre esatte. Lo ha detto un portavoce della Commissione europea nel corso del briefing quotidiano.

13:17
13:17
«Dal valico di Rafah usciti 66 camion di aiuti e 4 ambulanze»

Il terminal egiziano del valico di Rafah anche questa mattina era regolarmente aperto, riferiscono la Mezzaluna Rossa e una fonte della sicurezza egiziana. Sono rientrati 193 egiziani, usciti 66 camion di aiuti e 4 ambulanze.

Si attende ancora - aggiungono le fonti all'ANSA - un elenco preciso delle nazionalità di altre persone che attendono di lasciare la Striscia di Gaza per consentire il loro ingresso in Egitto.

Le due fonti hanno indicato che più di 100 camion umanitari si stanno preparando per entrare nella Striscia di Gaza attraverso il meccanismo istituito dal valico di Rafah.

12:21
12:21
Pedro Sánchez: «La risposta di Israele è sproporzionata e sbagliata»

La risposta del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu «all'attentato terroristico» di Hamas del 7 ottobre si sta dimostrando «sproporzionata e sbagliata»: lo ha detto Pedro Sánchez, premier uscente spagnolo e candidato a un nuovo mandato, nel dibattito parlamentare che precede il voto di fiducia per tale incarico.

«La sua strategia non sta garantendo la sicurezza del popolo israeliano, ma al contrario ne sta aggravando il senso di insicurezza», ha aggiunto Sánchez replicando alla deputata di Eh Bildu Mertxe Aizpurua.

In Aula, ieri i deputati di Sumar hanno esibito spille in appoggio ai civili di Gaza, mentre le ministre dei diritti sociali e delle pari opportunità Ione Belarra e Irene Montero (Podemos) indossano sciarpe palestinesi.

12:14
12:14
Lapid: «Netanyahu è un anello debole, ha perso la fiducia dei cittadini»

«È giunto il momento: dobbiamo istituire un governo nazionale di ricostruzione». Lo ha ribadito il capo dell'opposizione israeliana Yair Lapid in una serie di messaggi su X. «Il Likud lo guiderà, Netanyahu e gli estremisti saranno sostituiti: oltre 90 parlamentari - ha spiegato - saranno partner in una coalizione di recupero e riunione». Per Lapid «l'anello debole è il governo, e soprattutto il premier».

«Netanyahu - ha insistito - ha perso la fiducia dei suoi cittadini, la fiducia della comunità internazionale e, cosa più grave, la fiducia del sistema di sicurezza».

Sono trascorsi 40 giorni dalla terribile strage del 7 ottobre. L'esercito - ha aggiunto Lapid - ha ripreso rapidamente il senso, opera correttamente e con precisione a Gaza, mantiene la vigilanza nel nord e in altri ambiti. I nostri ufficiali e soldati sul campo stanno combattendo coraggiosamente in condizioni difficili«.

Il capo dell'opposizione israeliana, che non è entrato nel governo d'emergenza, ha sottolineato che occorre »prima di tutto riportare i nostri rapiti alle loro case, ripristinare la deterrenza israeliana, tenere le organizzazioni terroristiche lontane dai nostri confini, ricostruire non solo gli insediamenti lungo la linea del conflitto ma anche il senso di sicurezza dei residenti«.

»Dalle rovine del 7 ottobre sorgerà un'altra società israeliana: il cambiamento non è solo tra gli ultraortodossi e il laici. Tutti i nostri concetti di sinistra, destra e centro sono stati cancellati dalla brutalità di Hamas«. »I nostri obiettivi - ha sostenuto Lapid chiamando all'unità di tutto il paese sono diversi, molto più grandi«.

12:03
12:03
Arrivati in Turchia 27 malati di cancro sfollati da Gaza

Ventisette malati di cancro sfollati dalla Striscia di Gaza sono arrivati in Turchia per proseguire le cure in strutture sanitarie di Ankara.

I pazienti, che sono potuti uscire dalla Striscia attraverso il valico di Rafah, hanno viaggiato insieme ai loro accompagnatori e sono stati monitorati da nove operatori sanitari turchi durante il volo dall'Egitto alla capitale turca, dove sono arrivati durante la notte, riporta la tv di Stato TRT.

Il ministro della sanità turco Fahrettin Koca, che ha viaggiato con i pazienti, ha affermato che Ankara ha inviato via mare aiuti sanitari in Egitto destinati alla popolazione di Gaza, tra cui otto ospedali da campo e 20 ambulanze.

In precedenza Khaled Zaid, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, aveva dichiarato ieri sera all'ANSA che 25 bambini affetti da tumore sono stati trasferiti dalla Striscia di Gaza ad Al-Arish, con i loro accompagnatori, e saranno trasportati in Turchia su un aereo turco insieme al ministro della sanità turco, che ha lasciato Al-Arish dopo una breve visita con la sua delegazione al seguito.

11:52
11:52
Herzog: «Israele non lascerà un vuoto nel dopoguerra»

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha detto che Israele non può lasciare «un vuoto» nel dopo guerra a Gaza e che deve mantenere nel futuro una solida forza per impedire ad Hamas di riaffermarsi nell'enclave palestinese.

«Se ci ritiriamo chi prenderà il comando? Non possiamo lasciare il vuoto. Dobbiamo pensare - ha spiegato in un'intervista al »Financial Times« - a quale sarà il meccanismo, ci sono molte idee che vengono proposte». «Ma nessuno - ha aggiunto Herzog - trasformerà di nuovo Gaza in una base terroristica».

11:44
11:44
L'ONU chiede un'inchiesta internazionale sulle violazioni della guerra

Il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk ha denunciato gravi accuse di violazione del diritto internazionale nella guerra tra Israele e Hamas, sostenendo la necessità di un'indagine internazionale.

«Accuse estremamente gravi di violazioni multiple e profonde del diritto internazionale umanitario, chiunque le abbia commesse, richiedono indagini rigorose e piena responsabilità», ha dichiarato Türk in una riunione degli Stati membri delle Nazioni Unite a Ginevra, aggiungendo che «è necessaria un'indagine internazionale».

L'ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite Meirav Eilon Shaha ha subito replicato che il diritto internazionale non è «un patto suicida»: se uno Stato non può difendersi «o se viene criticato per averlo fatto in conformità con il diritto internazionale, le organizzazioni terroristiche diventeranno inevitabilmente più audaci e continueranno a usare i loro metodi, confidando nel costante sostegno internazionale», ha affermato.

L'ambasciatore della Palestina all'Onu Ibrahim Khraishi ha invece fatto appello ai paesi a «svegliarsi» e a reagire per fermare «il genocidio israeliano» sulla Striscia di Gaza. «Dovreste svegliarvi in questa stanza. Questo è un massacro, un genocidio, e lo vediamo in tv. Non può continuare», ha dichiarato l'ambasciatore palestinese.

11:07
11:07
«Preso un porto di Gaza usato da Hamas per gli attacchi»

Soldati israeliani hanno preso il controllo del porto di Gaza usato da Hamas. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui truppe della 118.esima Brigata corazzata e dell'unità d'élite «Flotilla 13» hanno «scoperto 10 imbocchi di tunnel e distrutto 4 strutture usate per il terrorismo, uccidendo 10 terroristi».

Hamas - ha aggiunto - ha usato il luogo, «mascherato da porto civile, come area per addestramento e conduzione di attacchi terroristici, il tutto utilizzando navi civili e della polizia portuale di Gaza».

09:40
09:40
Ucciso un altro dipendente dell'Unrwa, il totale sale a 103

L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha reso noto che un altro suo operatore è stato ucciso in un attacco nel conflitto tra Hamas e Israele. La vittima si trovava nell'area di Gaza City.

Dall'inizio delle ostilità, il 7 ottobre scorso, 103 «colleghi dell'Unrwa» hanno perso la vita (dato aggiornato al 14 novembre) nella Striscia, vale a dire il numero più alto di operatori umanitari delle Nazioni Unite uccisi in un conflitto nella storia dell'organizzazione, si legge in un comunicato.

09:26
09:26
Morti e feriti in un agguato in Cisgiordania

Tre palestinesi armati sono stati colpiti dopo che avevano ferito sei civili israeliani in un agguato armato condotto all'ingresso di un tunnel nella zona di Betlemme, in Cisgiordania. Lo ha riferito il portavoce della polizia Eli Levy. Secondo i media, i tre sono stati uccisi. Le condizioni di uno dei feriti israeliani sono gravi, ha aggiunto Levy.

La polizia ha fatto confluire rinforzi nella zona dell'attentato, nel timore che l'attacco non sia ancora concluso.

08:53
08:53
Morti altri due soldati israeliani a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri due soldati uccisi durante i combattimenti nella Striscia di Gaza. Il totale - secondo la stessa fonte - è ora di 50 dall'inizio dell'operazione di terra nell'enclave palestinese.

08:43
08:43
Ieri 13 feriti e 400 stranieri sono arrivati in Egitto da Gaza

Tredici feriti e 400 cittadini stranieri sono arrivati ieri dalla Striscia di Gaza in Egitto, mentre all'aeroporto di Al-Arish sono atterrati finora 130 aerei di aiuti. Lo ha riferito ieri sera il presidente della Mezzaluna Rossa Khaled Zayed, ribadendo che il valico di Rafah non ha mai chiuso i battenti.

«Abbiamo portato 110 nuovi camion di aiuti e stiamo aspettando che i camion arrivino al posto di frontiera commerciale di Al-Awja con Israele. Sono arrivati anche 13 feriti e stiamo aspettando 36 bambini dall'ospedale Al-Shifa nel caso in cui riescano a raggiungere il valico di Rafah», ha detto, aggiungendo che è arrivato un secondo gruppo di stranieri e titolari di doppia nazionalità, per un totale di 400 persone.

L'aeroporto internazionale Al-Arish ha ricevuto ieri 5 aerei di aiuti umanitari provenienti da Arabia Saudita, Giordania, Kuwait, Emirati e Qatar. Allo scalo di Al-Arish è giunto anche l'ambasciatore saudita al Cairo Osama bin Ahmed Nuqli, che ha ispezionato gli aiuti sauditi. Il diplomatico si è poi diretto al terminal di Rafah e con la delegazione che lo ha accompagnato ha ispezionato il terminal.

Il presidente della Mezzaluna Rossa ha precisato che il numero totale di aerei con aiuti umanitari arrivati all'aeroporto internazionale di Al-Arish finora è di 130, provenienti da vari paesi del mondo, che hanno trasportato 3'300 tonnellate di aiuti da 31 Stati diversi e da 14 organizzazioni internazionali.

08:29
08:29
Colpita la casa di Haniyeh, il capo di Hamas a Gaza

Aerei israeliani hanno colpito la scorsa notte la casa di Ismail Haniyeh, capo dell'Ufficio politico di Hamas, nel campo profughi di al-Shati, a nord di Gaza City. Lo ha fatto sapere l'esercito.

La casa «era usata come infrastruttura del terrore e spesso ha ospitato riunioni dei leader di Hamas per dirigere atti terroristici contro civili e militari israeliani», ha affermato l'esercito.

Quest'ultimo ha aggiunto che nella presa del campo profughi di al-Shati i soldati hanno localizzato e distrutto un deposito di armi della forza navale di Hamas «contenente attrezzatura subacquea, ordigni esplosivi e armi».

Le truppe - ha proseguito il portavoce riferendosi sempre all'operazione ad al-Shati - hanno anche «colpito i terroristi e localizzato armi tra cui cinture esplosive, barili esplosivi, lancia granate, missili anticarro, apparecchiature di comunicazione e documenti di intelligence.

Haniyeh si è trasferito nel Qatar nel 2019. Al momento non è noto se l'attacco abbia provocato vittime.

06:26
06:26
Il punto alle 6.00

Continuano gli scontri nella Striscia. Sette membri dello staff dell'ospedale da campo giordano nel nord di Gaza sono rimasti feriti in quello che il Ministero degli Esteri di Amman ha affermato essere stata un attacco aereo israeliano. Il personale è stato colpito mentre prestava aiuto ai palestinesi feriti che erano arrivati all'ingresso del pronto soccorso dell'ospedale, ha detto ieri sera il ministro giordano Ayman Safadi in un'intervista con Isa Soares della Cnn. «Il nostro personale dell'ospedale da campo si è precipitato al pronto soccorso quando hanno visto diversi palestinesi che trasportavano persone ferite: quando è arrivato sono stati colpiti di nuovo e circa sette del nostro personale medico sono rimasti feriti», ha detto Safadi aggiungendo che «molti altri palestinesi sono stati purtroppo uccisi e feriti».

La Cnn afferma di aver contattato le Forze di difesa Israeliane (Idf) per un commento all'accusa, ma di non aver ricevuto risposta. Safadi ha detto che la Giordania richiederà un'indagine su quanto accaduto. «È incomprensibile che vengano colpite anche le persone che cercano di offrire assistenza medica ai feriti», ha commentato. Una dichiarazione del Ministero degli Esteri giordano afferma che Amman «ritiene le forze di occupazione israeliane pienamente responsabili di aver messo in pericolo la vita delle équipe mediche giordane». Nell'intervista, Safadi ha affermato che «Israele ha l'obbligo legale di assicurarsi che gli ospedali e le loro vicinanze siano sicuri e che non vengano condotte operazioni militari che potrebbero mettere a repentaglio gli ospedali».

Inoltre, almeno 200 operatori sanitari sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, riferisce l'emittente Al Jazeera citando le autorità dell'enclave palestinese. Secondo il rapporto il bilancio delle vittime comprende medici, infermieri e paramedici. Un totale di 25 ospedali, 52 centri ospedalieri e 55 ambulanze sono stati messi fuori servizio dai bombardamenti israeliani sulla Striscia, secondo Hamas.

Nel frattempo,  ieri l'esercito israeliano ha affermato di aver nuovamente attaccato ieri sera postazioni e strutture di Hezbollah in Libano. Secondo un comunicato delle Forze di difesa israeliane (Idf), tra gli obiettivi colpiti c'erano un deposito di armi, infrastrutture militari, posti di vedetta e posizioni di lancio, inclusa quella utilizzata ieri dall'organizzazione islamista per lanciare un missile anticarro verso la città israeliana settentrionale di Shlomi.

Due edifici residenziali nel campo profughi di Nuseirat a Gaza sono stati colpiti stamattina dalle forze israeliane provocando morti e feriti, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Vittime si registrerebbero anche nella zona della Stazione di servizio centrale di Gaza, che ospita decine di sfollati.

Parlando in una conferenza stampa, dopo l'incontro con Xi Jinping, Biden ha dichiarato che «l'operazione di Israele cesserà quando Hamas non sarà più in grado di fare cose orribili a quel Paese». Il presidente Usa ha ricordato che Israele ha l'obbligo di usare quanto più prudenza possibile nel colpire gli obiettivi ma che anche Israele sta assumendo i rischi che i propri soldati siano uccisi a Gaza. Inoltre, sempre, Biden, ha dichiarato che «Hamas ha commesso crimini di guerra tenendo il suo quartiere generale e armi nell'ospedale di Gaza», aggiungendo di aver messo in chiaro con il premier israeliano Netanyahu che l'unica risposta alla crisi è la soluzione dei due stati e che sarebbe un errore occupare Gaza.