Il caos

Blackout, Spagna e Portogallo ancora al lavoro: «Le cause? Evitiamo speculazioni»

Nei due Paesi persistono i pesanti disservizi – Da Lisbona: «Colpa di un raro fenomeno atmosferico» – Madrid: «Cautela sulle ragioni: grazie a Francia e Marocco per l'aiuto»
©JAVIER LIZON
Red. Online
28.04.2025 19:10

(Aggiornato alle 20.06) A sei ore - e più - dal massiccio blackout che questo lunedì ha colpito vaste aree della Spagna e del Portogallo, ancora poco o nulla si sa sulle cause dell'evento che sta tenendo sotto scacco l'intera Penisola iberica. Parlando ai media attorno alle 18, il premier spagnolo Pedro Sánchez ha fatto sapere che le ragioni del blackout «sono ancora in fase di studio. È meglio non fare speculazioni». Il leader del governo ha chiesto di evitare di viaggiare, di fare un uso «responsabile» dei telefoni cellulari e di seguire solo le informazioni ufficiali, evitando di «cadere nella disinformazione».

Interrogato nel primo pomeriggio dalla BBC, l'operatore di rete portoghese, REN, ha dichiarato che le interruzioni della fornitura di energia elettrica nel Paese sono state causate da un «guasto nella rete elettrica spagnola» causato da un «raro fenomeno atmosferico». A causa di «variazioni estreme di temperatura all'interno o in Spagna, si sono verificate oscillazioni anomale nelle linee ad altissima tensione (400 KV), un fenomeno noto come vibrazioni atmosferiche indotte. Queste oscillazioni hanno causato guasti di sincronizzazione tra i sistemi elettrici, portando a successivi disturbi in tutta la rete europea interconnessa». 

Citato da El País, tuttavia, Sánchez ha preferito non sbilanciarsi sulle ragioni del blackout: «Nessuna ipotesi è stata esclusa». Questa mattina, ha spiegato semplicemente, si è verificata una «forte oscillazione nel sistema elettrico europeo» che ha innescato l'interruzione della fornitura in tutta la penisola iberica e in parte della Francia. «Sono stati messi in atto protocolli di sicurezza e l'esecutivo ha dichiarato una crisi elettrica. Sono tre le comunità che hanno richiesto il livello tre di emergenza di protezione civile: Andalusia, Estremadura e Madrid. Il governo ha accettato la loro richiesta e si occuperà della gestione e farà lo stesso con altre che lo vorranno», ha assicurato Sánchez, citato dal quotidiano spagnolo.

Ripristini

Le compagnie energetiche operanti in Spagna, spiega El País, stanno lavorando con Red Eléctrica Española per ripristinare il sistema, procedendo da nord e sud verso il centro del Paese. In Catalogna, ad esempio, il sistema elettrico ha recuperato il 26% della sua potenza, secondo il Ministro degli Interni, Núria Parlón, dopo la seconda riunione del gabinetto di crisi.

Il premier ha fatto sapere ai suoi concittadini che le centrali idroelettriche sono già tornate operative e si è detto fiducioso che l'erogazione sarà ripristinata «presto» in tutta la Spagna. Quando, tuttavia, non è stato reso noto. Sánchez ha sottolineato che la ripresa della fornitura nelle aree del nord e del sud del Paese è stata raggiunta grazie alla collaborazione delle autorità francesi e marocchine, che ha ringraziato per la loro «solidarietà».

In Portogallo

Il primo ministro portoghese Luís Montenegro, da parte sua, ha invitato alla pazienza mentre i servizi di emergenza stanno lavorando per ripristinare l'energia nel Paese nelle prossime ore, secondo quanto riportato dai quotidiani Público e Diário de Notícias. Montenegro ha anche detto che non ci sono indicazioni che l'interruzione sia stata causata da un attacco informatico, ma ha osservato che è troppo presto per escludere qualsiasi scenario. Ha inoltre indicato che il guasto alla rete «non ha avuto origine in Portogallo» e che il Paese è stato colpito come effetto di un problema in Spagna.

Il Guardian ha potuto parlare con António Costa, già leader del governo portoghese tra il 2015 e il 2024 e ora membro del Consiglio europeo, che in queste ore si è tenuto in contatto con Lisbona. «Per il momento non hanno identificato la causa di questa interruzione, ma stanno lavorando per fornire l'energia. Non ci sono prove, al momento, che si tratti di un attacco informatico. Per il momento, dobbiamo aspettare».