Boeing, su alcuni aerei sono stati trovati «bulloni allentati»

Le cattive notizie, per Boeing, sono sempre di più. Dopo la conferma di precedenti problemi di pressurizzazione nell'aereo coinvolto nell'incidente dell'Alaska Airlines, dalle ispezioni sono emersi nuovi punti preoccupanti. Secondo quanto emerso dai controlli, infatti, su diversi Boeing 737 MAX 9 della United Airlines sono stati trovati dei bulloni allentati. Oltre ad altri «problemi di installazione». Scoperte che, alla luce dell'improvviso distacco del portellone sul volo partito da Portland, fanno aumentare i timori sulla sicurezza.
A rivelare i malfunzionamenti è stata Air Current, con una pubblicazione nella quale riferisce che la United Airlines ha trovato «bulloni non conformi su almeno cinque pannelli» sui Boeing ispezionati a seguito dell'incidente di venerdì scorso. La stessa compagnia aerea, dal canto suo, ha diramato un comunicato, nel quale non ha fatto altro che confermare la questione. «Da quando abbiamo iniziato le ispezioni preliminari sabato, abbiamo riscontrato casi che sembrano riguardare problemi di installazione nella chiusura del portellone. Ad esempio, c'erano bulloni che richiedevano di essere avvitati ulteriormente. Il nostro team Tech Ops porrà rimedio a questi problemi per riportare gli aerei in servizio in sicurezza».
Tutta colpa dei bulloni avvitati male, quindi? Sì no forse. È troppo presto per dirlo. Secondo i rapporti iniziali dei tecnici, anche su alcuni aerei dell'Alaska Airlines sarebbero state trovate «alcune componenti allentate». Ma come rivela la stessa compagnia aerea protagonista dell'incidente, prima di definire con certezza che cosa sia successo nei cieli sopra l'Oregon, quando l'aereo si trovava a un'altitudine di 4.968 metri, bisognerà attendere la documentazione finale firmata dalla Federal Aviation Administration e da Boeing. Solo a quel punto sarà possibile procedere con un processo di «ispezione formale». E capire che ruolo abbiano avuto, potenzialmente, i bulloni.
Una volta ricevuto l'ordine, rivela la compagnia aerea, «tutti gli aeromobili verranno ispezionati in modo approfondito in conformità con le istruzioni dettagliate fornite dalla FAA in consultazione con Boeing». Di più, «qualsiasi risultato verrà affrontato in maniera tale da soddisfare i nostri standard di sicurezza e la conformità della FAA». Il tutto verrà documentato e inviato alla Federal Administration Aviation. E fino a quel momento, per forza di cose, nessun aereo sarà rimesso in servizio. «La sicurezza di questi velivoli è la nostra priorità e ci prenderemo il tempo e le misure necessarie per garantirne il funzionamento», ha quindi concluso Alaska Airlines.
Ma mentre si attendono maggiori delucidazioni sui problemi dei 737 MAX 9, ieri per Boeing è stata una giornata alquanto difficile. Un vero e proprio «lunedì nero». I titoli del colosso dell'aviazione americana sono precipitati, arrivando a perdere oltre l'8%. L'incidente, dopotutto, è solo l'ennesima «macchia» sulla reputazione di Boeing, che non si è mai del tutto ripresa dalla crisi del 737 MAX nel 2018 e nel 2019. Anni in cui, i problemi di quella categoria di velivolo portarono alla morte di 189 persone nel Mar di Giava e di altre 157 in Etiopia.