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Bombardato il quartier generale di Hezbollah a Beirut: «L'obiettivo era Nasrallah»

Non si hanno notizie ufficiali sulle sorti del leader degli Hezbollah – L'Occidente valuta come evacuare i propri cittadini dal Libano – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Bombardato il quartier generale di Hezbollah a Beirut: «L'obiettivo era Nasrallah»
Red. Online
27.09.2024 06:12
23:20
23:20
L'IDF: «Il nostro attacco è stato molto preciso»

Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha rilasciato pochi minuti fa una dichiarazione spiegando che L'IDF sta ancora esaminando i risultati del suo attacco al quartier generale di Hezbollah a Beirut, dove si ritiene ci fosse anche il leader dell'organizzazione sciita fedele a Teheran Hassan Nasrallah. Lo stesso portavoce non ha dato indicazioni sulla sorte di Nasrallah. «Daremo aggiornamenti non appena saremo in grado di farlo. Il nostro attacco è stato molto preciso», ha detto Hagari affermando che per il momento non ci sono cambiamenti nelle linee di sicurezza per i civili israeliani.

22:54
22:54
Blinken: «Israele ed Hezbollah devono smettere di sparare»

La via della diplomazia è ancora aperta in Medio Oriente: lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken a margine dell'assemblea ONU a New York. «Il modo in cui Israele si difende conta. Gli USA stanno ancora raccogliendo informazioni sugli eventi delle ultime ore a Beirut. Ma Israele ed Hezbollah devono smettere di sparare».

22:51
22:51
Lavrov: Il Medio Oriente è sull'orlo di una «guerra su vasta scala»

Il Medio Oriente è sull'orlo di una «guerra su vasta scala». Lo ha detto il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov al Consiglio di Sicurezza Onu.

Lavrov in Consiglio di Sicurezza Onu ha poi sottolineato come «il fatto che il conflitto israelo-palestinese sia irrisolto sta destabilizzando l'intera regione». «La brutalita' e devastazione a Gaza ha innescato una forte escalation negli scontri tra Israele e Libano», ha aggiunto.

22:51
22:51
«Importanti leader» di Hezbollah sarebbero stati colpiti

Nel bombardamento di Israele su Beirut potrebbero esser rimasti uccisi «importanti leader» di Hezbollah ma al momento non ci sarebbero conferme della presenza di Nasrallah nel quartier generale del movimento, che era l'obiettivo del raid israeliano. Lo si apprende da qualificate fonti della sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione in Libano. Secondo le prime informazioni, nell'attacco potrebbero essere morti, o comunque colpiti, il presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah e cugino di Nasrallah, Hashem Safieddime, e il parlamentare del partito Alì Ammar.

22:47
22:47
«Zainab, la figlia di Nasrallah, uccisa nell'attacco a Beirut»

Secondo alcuni report citati da Channel 12, Zainab Nasrallah, figlia del segretario generale di Hezbollah, è stata uccisa nell'attacco israeliano a Beirut.

22:46
22:46
L'IDF invita i residenti a evacuare il quartiere Dahiyeh, a sud di Beirut

Il portavoce in lingua araba dell'IDF ha invitato i residenti a evacuare il quartiere Dahiyeh, a sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah e luogo dei raid delle ultime ore. Lo riferiscono i media israeliani.

22:20
22:20
Blinken: risponderemo se attaccati in Medio Oriente

Gli Stati Uniti prenderanno «tutte misure necessarie» se i loro interessi saranno attaccati in Medio Oriente: lo ha detto il segretario di stato Antony Blinken a margine dell'assemblea Onu a Ny.

22:19
22:19
Le vittime potrebbero essere «centinaia», compresi molti civili

Le vittime dell'attacco aereo di Israele su Beirut potrebbero essere «centinaia», compresi molti civili. Lo si apprende da qualificate fonti della sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione in Libano. Le operazioni di soccorso, sottolineano inoltre le fonti, sono rese ancora più complicate dell'enorme quantitativo di macerie provocato dal bombardamento israeliano.

21:56
21:56
Israele: «Colpiti altri obiettivi»

L'esercito israeliano ha affermato di aver colpito altri obiettivi di Hezbollah nel Libano meridionale questa sera, mentre le sirene risuonavano nel nord di Israele segnalando l'arrivo di razzi.

«Nell'ultima ora, i jet da combattimento hanno colpito obiettivi appartenenti all'organizzazione terroristica di Hezbollah nel Libano meridionale, compresi lanciatori diretti verso civili israeliani e strutture in cui erano tenute armi», ha fatto sapere l'esercito meno di quattro ore dopo aver annunciato il suo ultimo attacco a Beirut.

Da parte sua Hezbollah afferma di aver bombardato il nord di Israele nel primo attacco dopo quello israeliano alla sua roccaforte a Beirut.

21:55
21:55
Iran, la guida suprema Khamenei convoca una riunione di emergenza

Il New York Times ha riferito che la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei ha convocato una riunione d'emergenza del Consiglio supremo di sicurezza nazionale nella sua residenza. L'incontro riguarda la risposta di Teheran all'attacco israeliano a Hassan Nasrallah.

21:53
21:53
Biden:«Nessun ruolo nell'attacco»

Gli Stati Uniti non hanno avuto alcun ruolo nell'ultimo attacco israeliano a Beirut. Lo afferma il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, secondo quanto riportato dai media americani.

21:19
21:19
«Ci sono indicazioni che Nasrallah fosse nel complesso attaccato»

Un funzionario israeliano ha riferito che «ci sono indicazioni che Hassan Nasrallah fosse nel complesso che è stato attaccato e che se era lì ci sarebbero pochissime possibilità che ne sia uscito vivo». Lo riporta Walla.

20:37
20:37
L'Iran avverte Israele: «Sarà adeguatamente punito»

L'ambasciata iraniana in Libano ha condannato in serata gli intensi attacchi israeliani contro la roccaforte di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut, avvertendo di una «pericolosa escalation» in Medio Oriente.

«Questo crimine riprovevole rappresenta una pericolosa escalation che cambia le regole del gioco», ha scritto l'ambasciata iraniana su X, aggiungendo che Israele «riceverà la punizione adeguata».

20:22
20:22
Gli Stati Uniti non hanno avuto alcun preavviso sull'attacco di Israele in Libano

Gli Stati Uniti non hanno avuto alcun preavviso sull'attacco di Israele in Libano. Lo afferma la portavoce del Pentagono Sabrina Singh. «Gli Stati Uniti non sono coinvolti in questa operazione e non avevano avuto preavviso», ha detto aggiungendo che il capo del Pentagono Lloyd Austin ha parlato con il suo omologo israeliano Yoav Gallant mentre l'operazione era già in corso.

Intanto secondo un primo bilancio ufficiale delle autorità libanesi dopo il raid israeliano a Beirut vi sarebbero almeno due morti e 76 feriti.

19:55
19:55
A Beirut si registrano «un gran numero di morti»

Il primo ministro libanese Najib Mikati ha affermato che a seguito dell'attacco israeliano a Beirut si registrano «un gran numero di morti».

Mikati ha inoltre attribuito alla comunità internazionale la responsabilità di fermare «l'aggressione israeliana in corso». Lo riferisce la rete legata ad Hezbollah.

l primo ministro libanese ha esortato la comunità internazionale a «impedire» a Israele di intraprendere una «guerra genocida» contro il Libano, dopo un massiccio attacco israeliano nei sobborghi meridionali di Beirut.

18:59
18:59
«L'IDF ha usato bombe penetranti di una tonnellata»

L'Aeronautica israeliana ha attacco il quartier generale principale di Hezbollah a Beirut con bombe penetranti di una tonnellata. Lo riferisce la tv pubblica Kan specificando che gli Stati Uniti sono stati informati prima del raid. Una fonte vicina al movimento sciita libanese ha affermato che Hassan Nasrallah «sta bene».

Intanto l'Onu segue con apprensione gli sviluppi: «Le Nazioni Unite stanno seguendo con grande allarme» gli attacchi a Beirut, ha affermato il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric.

18:58
18:58
«L'obiettivo dell'attacco a Beirut era Nasrallah»

Era Hasan Nasrallah, leader degli Hezbollah, l'obiettivo del massiccio bombardamento aereo israeliano su Beirut. Lo riferiscono fonti della sicurezza locali citati dai media libanesi. Non si hanno al momento informazioni sulla sorte di Nasrallah.

Intanto il portavoce dell'esercito israeliano ha dichiarato che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito questa sera «l'epicentro del terrore di Hezbollah» a Beirut.

18:57
18:57
Sei edifici distrutti nella periferia sud di Beirut

Media libanesi affermano che sei palazzi sono stati rasi al suolo nel massiccio raid aereo israeliano sulla periferia sud di Beirut. Secondo le prime informazioni, circa 20 missili sono stati sparati dai jet da guerra israeliani.

17:40
17:40
Attacchi israeliani nella periferia sud di Beirut

L'agenzia ufficiale libanese riferisce di una serie di attacchi israeliani nella periferia sud di Beirut. Nel sobborgo è situato il quartier generale di Hezbollah.

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari ha dichiarato che il quartier generale centrale di Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nel quartiere Dahiya a Beirut, è stato colpito questa sera.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, dopo essere stato informato dell'attacco a Beirut, ha abbandonato in tutta fretta il briefing con i giornalisti a New York.

17:40
17:40
Mobilitazioni pro-Palestina in diverse città spagnole

Da Madrid a Granada, da Barcellona a Siviglia: sono oltre 100 gli atti di protesta contro le azioni di guerra a Gaza e in altre zone del Medio Oriente già tenutisi o in programma oggi in una cinquantina di città spagnole, nell'ambito di mobilitazioni promosse da alcuni sindacati, tra questi Cgt e Solidaridad Obrera, e altre organizzazioni.

Una delle manifestazioni a cui hanno partecipato più persone si è tenuta presso una delle sedi del Ministero degli Esteri spagnolo a Madrid, dove, secondo l'agenzia di stampa Efe, diverse centinaia di persone hanno gridato slogan come «Israele assassina, l'Europa sponsorizza», chiedendo la fine del «genocidio» nella Striscia e la «rottura delle relazioni diplomatiche» con lo Stato ebraico da parte della Spagna.

A Barcellona, invece, circa 300 studenti hanno percorso in corteo alcune strade del centro città. Anche a Saragozza sono state diverse centinaia le persone che hanno preso parte a una manifestazione a favore del popolo palestinese e contro le violenze in Medio Oriente. Fra presidi, picchetti e marce, la giornata di protesta sta trascorrendo in parallelo a uno sciopero pro-Palestina indetto dai sindacati promotori dell'iniziativa, con un tasso di partecipazione ancora da definire.

In Galizia, la corsa di un treno tra La Coruña e Vigo è stata soppressa in mattinata in quanto parte del personale di bordo aveva aderito all'iniziativa, secondo media locali.

16:53
16:53
L'IDF sposta altre due brigate al confine con il Libano

L'esercito israeliano ha spostato due brigate operative di riservisti nel nord del Paese, al confine con il Libano. Lo riferiscono le Forze di difesa israeliane (IDF).

L'operazione avviene in un contesto in cui le stesse forze di difesa si dicono pronte ad entrare con le loro truppe in territorio libanese per distruggere le postazioni militari di Hezbollah che ogni giorno, dall'8 ottobre 2023, bombarda Israele.

16:48
16:48
«Hamas sconfitto in tutta Gaza, ora solo guerriglia»

L'esercito israeliano ritiene che Hamas sia stato sconfitto militarmente in tutta la Striscia di Gaza e che ora sia un gruppo terroristico di guerriglia che richiederà ancora del tempo per essere smantellato.

Lo riferiscono i media israeliani. Hamas non è più lo stesso gruppo terroristico che era prima del 7 ottobre, in termini di comando e controllo, armi, razzi e miliziani, almeno la metà dei quali, secondo l'esercito, sono stati uccisi.

16:10
16:10
Netanyahu all'ONU, alcune delegazioni lasciano l'aula

Qualche applauso e molte contestazioni hanno accolto l'arrivo del premier israeliano Benjamin Netanyahu nella sala dell'Assemblea Generale dell'Onu per pronunciare il suo discorso. Il presidente dell'Assemblea ha dovuto richiamare all'ordine i presenti, mentre alcune delegazioni abbandonavano la sala. La delegazione israeliana incita con applausi quasi ogni frase iniziale del premier.

«Non intendevo venire qui quest'anno, il mio Paese è in guerra e sta combattendo per la sua vita», ha detto il premier israeliano. «Israele è stato costretto a difendersi su sei fronti sostenuti dall'Iran», ha proseguito Netanyahu, aggiungendo che Teheran sta cercando di imporre il suo radicalismo ben oltre il Medio Oriente.

Netanyahu ha denunciato all'assemblea generale dell'Onu le «menzogne e calunnie» pronunciate contro Israele. «Il mio paese è in guerra, combatte per la sua sopravvivenza. Ma dopo aver sentito le bugie e le calunnie contro il mio paese da molti oratori su questo podio, ho deciso di venire e mettere le cose in chiaro», ha detto.

Israele «farà tutto quello che è in suo potere per assicurarsi che l'Iran non ottenga l'arma nucleare», ha puntualizzato Netanyahu, chiedendo al consiglio di sicurezza di reimporre le sanzioni a Teheran per garantire questo obiettivo. Non c'è «nessun posto in Iran» che Israele non possa raggiungere, ribadendo che «l'aggressione dell'Iran minaccia la regione e il mondo. Combatteremo fino alla vittoria totale», ha detto.

«Hamas deve andarsene, se rimane al potere continuerà ad attaccare», ha poi affermato Netanyahu, aggiungendo che Lo Stato ebraico «non vede alcun ruolo per Hamas in una Gaza dopo la guerra». Ha quindi lanciato un messaggio: «Lasciate andare gli ostaggi». «Gli ostaggi, vivi e morti, devono tornare a casa», ha detto ancora.

Lo Stato ebraico - ha poi affermato - continuerà gli attacchi in Libano «finché non raggiungeremo i nostri obiettivi. Finché Hezbollah sceglie la guerra, Israele non ha alternative. Continueremo a indebolire Hezbollah», ha assicurato, definendoli la «quintessenza delle organizzazioni terroristiche. Quando è troppo è troppo», ha sbottato.

Netanyahu ha quindi lanciato un durissimo attacco alle Nazioni Unite, definendole una palude antisemita e una società terrapiattista anti-israeliana. «Stare con Israele è in linea con i vostri valori», ha detto dal podio dell'Onu.

15:34
15:34
Proteste contro Netanyahu all'ONU, almeno una decina di arresti

Almeno una decina di arresti tra le migliaia di persone che sono scese in strada nel cuore di Manhattan ieri sera per protestare contro Benjamin Netanyahu, la guerra di Israele a Gaza e i suoi recenti attacchi in Libano.

Secondo quanto riportano i media Usa, la protesta più ampia si è snodata per le strade di Midtown e ha bloccato il traffico, mentre in prossimità delle Nazioni Unite (dove il premier israeliano parlerà a breve) la polizia ha chiuso le strade alle auto e posizionato barricate ad ogni incrocio per evitare assembramenti o scontri.

Le tensioni tra poliziotti e dimostranti sono divampate dopo il tramonto nell'Upper East Side, dove circa una decina di persone sono state arrestate su Park Avenue (vicino a dove Netanyahu alloggia) per essersi rifiutati di sgomberare la strada.

15:03
15:03
«Cooperante uccisa a Gaza da palestinesi armati»

Uomini armati palestinesi hanno sparato e ucciso un'operatrice umanitaria di un ente di beneficenza con sede negli Stati Uniti, aprendo il fuoco sulla sua auto in quello che i funzionari di Hamas hanno definito un caso di scambio di persona. Lo riferiscono i media israeliani.

Secondo resoconti non verificati, sembrerebbe che sia stata uccisa da uomini armati di Hamas per essersi rifiutata di consegnare i fondi degli aiuti al gruppo terroristico. L'auto su cui viaggiava Islam Hejazy, responsabile del programma Gaza presso Heal Palestine, è stata intercettata ieri nella zona di Khan Younis, nel sud dell'enclave.

Secondo i residenti e la famiglia della donna, uomini armati a bordo di tre auto hanno sparato decine di proiettili contro il veicolo. «Era la madre di due bambini piccoli e un'operatrice umanitaria con la massima etica e professionalità», ha scritto Palestine su Facebook.

La sua famiglia ha rilasciato una dichiarazione, affermando che i partiti governativi guidati da Hamas hanno riferito che è stata uccisa per errore. I suoi assassini, la cui identità non è stata immediatamente chiara, non sono riusciti a identificare il veicolo che stava guidando, affermano. Al momento non c'è stato alcun commento da parte di Hamas. «Questo è stato uno shock ancora più grande... Come è possibile che un'anima innocente sia stata sprecata e che siano stati sparati 90 proiettili contro la sua auto solo per un'identificazione errata?», ha detto la famiglia in una dichiarazione pubblicata dai media palestinesi.

14:46
14:46
«25 persone uccise oggi nei raid»

Il ministro della Salute libanese Firass Abiad ha dichiarato che 25 persone sono state uccise negli attacchi israeliani in Libano a partire dalle prime ore di oggi. Lo riporta Haaretz.

14:10
14:10
Gli Houthi: «Abbiamo attaccato Israele e lo faremo ancora»

Gli Houthi dello Yemen hanno rivendicato di aver preso di mira le città israeliane di Tel Aviv e Ashkelon con un missile balistico e un drone. Lo riporta il Guardian.

Il portavoce militare degli Houthi ha affermato che le loro operazioni non si fermeranno nei prossimi giorni finché non saranno terminate le offensive israeliane a Gaza e in Libano.

«Condurremo altre operazioni militari contro il nemico israeliano in segno di vittoria per il sangue dei nostri fratelli in Palestina e Libano», ha affermato Yahya Sarea in un discorso televisivo.

10:05
10:05
Da lunedì più di 700 morti in Libano per i raid

I raid israeliani hanno causato la morte di più di 700 persone in Libano da lunedì. È la stima di Al Jazeera. Seicento persone sono state uccise nei primi due giorni di attacchi.

08:50
08:50
Netanyahu: «Condivido obiettivi USA per cessate il fuoco»

Nella notte, l'ufficio del primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha rilasciato una dichiarazione su X in merito ai «resoconti errati» sull'iniziativa di cessate il fuoco guidata dagli USA. «È importante chiarire che, all'inizio di questa settimana, gli Stati Uniti hanno informato Israele della loro intenzione di proporre, insieme ad altri partner internazionali e regionali, una proposta di cessate il fuoco in Libano. Israele condivide gli obiettivi dell'iniziativa, volti a consentire alle persone di tornare in sicurezza nelle proprie case lungo il confine settentrionale e apprezza gli sforzi degli USA in questo senso».

07:21
07:21
Negli attacchi israeliani di ieri in tutto il Libano sono rimaste uccise 92 persone

Negli attacchi israeliani di ieri in tutto il Libano sono rimaste uccise 92 persone, mentre i feriti sono 153. Lo ha precisato il ministero della Sanità libanese. Secondo quanto riferito, i «raid del nemico israeliano» hanno causato la morte di 40 persone solo nel Libano meridionale, 25 nella regione di Baalbek-Hermel (est), 23 nella Bekaa (est) e 4 nella regione del Monte Libano (centro-orientale).

06:14
06:14
Il punto alle 6

Le nazioni occidentali stanno valutando le loro opzioni su come evacuare in sicurezza i propri cittadini dal Libano nel caso in cui scoppiasse una guerra su vasta scala: lo riporta l'agenzia di stampa Reuters sul suo sito, che cita fonti diplomatiche. Cipro e forse la Turchia, aggiunge, potrebbero offrire rifugio a decine di migliaia di persone.

Cipro è lo Stato membro dell'Unione Europea più vicino, a circa 264 km dal Libano, ed è stato in prima linea negli sforzi di aiuto marittimo per Gaza e in passato è stato utilizzato per coordinare le evacuazioni dal Libano, ricordano le fonti. Cipro ha accolto circa 60.000 persone in fuga dalla guerra Hezbollah-Israele nel 2006, e una potenziale invasione di terra israeliana nel sud del Libano con una risposta da parte di Hezbollah sostenuto dall'Iran con missili balistici e droni potrebbe significare evacuazioni di massa sia dal Libano sia da Israele.

«Abbiamo richieste da diversi Paesi, non solo dall'Unione Europea ma anche da altri Paesi terzi. Siamo pronti a svolgere questo ruolo in caso di necessità», ha detto alla Reuters il presidente di Cipro, Nikos Christodoulides a margine dell'Assemblea Generale dell'ONU a New York.

Diversi Paesi - tra cui Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e Germania - hanno migliaia di cittadini che vivono o viaggiano attraverso il Libano. Tutti hanno lavorato negli ultimi mesi per preparare piani con Cipro nel caso di una guerra su vasta scala, scrive l'agenzia.