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Bombe israeliane all'interno della zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis

Decine di morti e feriti – L'esercito israeliano: «Colpito un centro di comando di Hamas», ma l'organizzazione jihadista nega – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Bombe israeliane all'interno della zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis
Red. Online
10.09.2024 06:32
22:59
22:59
Israele: «Pronti a un salvacondotto a Sinwar in cambio di ostaggi»

Israele ha proposto al leader di Hamas, Yahya Sinwar, un salvacondotto per uscire da Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi israeliani e della rinuncia da parte dell'organizzazione al controllo sulla Striscia. Lo ha detto il coordinatore del governo israeliano per gli ostaggi, Gal Hirsch, in un'intervista a Bloomberg ripresa da Haaretz. «Sono pronto a fornire un passaggio sicuro a Sinwar, alla sua famiglia, a chiunque voglia unirsi a lui», ha detto Hirsch. «Vogliamo indietro gli ostaggi. Vogliamo la smilitarizzazione, la deradicalizzazione ovviamente, un nuovo sistema che gestisca Gaza».

22:57
22:57
«Convoglio con vaccini tenuto sotto tiro dai soldati israeliani»

Un portavoce dell'Onu afferma che un convoglio per portare i vaccini antipolio nella Striscia di Gaza è stato tenuto sotto tiro dai soldati israeliani a un posto di blocco militare: lo ha reso noto Stephane Dujarric, portavoce del segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, aggiungendo che sono stati sparati dei colpi e che i suoi veicoli sono stati speronati da un bulldozer.

21:42
21:42
«Urgente il mandato d'arresto per Netanyahu»

Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto alla Camera preliminare della stessa Cpi di spiccare «con la massima urgenza» il mandato d'arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Lo stesso ha fatto per quelli nei confronti del ministro della Difesa Yoav Gallant e dei leader di Hamas Yahya Sinwar e Mohammed Deif. Questo «alla luce del peggioramento della situazione in Palestina e del protrarsi dei crimini» di guerra e contro l'umanità «descritti nelle richieste» di arresto che aveva avanzato a maggio.

Lo si legge in un documento sul sito della Cpi, nel quale Khan chiede anche di rimuovere dalla lista delle richieste di arresto il nome di Ismail Haniyeh, il capo dell'ufficio politico di Hamas ucciso a luglio a Teheran. Resta invece il nome di Deif - che Israele ritiene di aver ucciso in un raid vicino a Khan Yunis sempre a luglio - in attesa di «informazioni sufficienti e affidabili» che ne confermino la morte.

17:28
17:28
La Giordania al voto in elezioni oscurate dalla guerra a Gaza

Più di cinque milioni di giordani sono chiamati ai seggi oggi per eleggere i loro parlamentari in un'elezione oscurata dalla guerra a Gaza e dalle preoccupazioni per il crollo del turismo, un settore vitale per l'economia del regno. È il primo voto da quando una riforma del 2022 ha aumentato il numero di seggi alla Camera, riservandone di più alle donne e abbassando l'età minima per i candidati.

I seggi sono aperti fino alle 19.00, ora locale, e i risultati sono attesi entro 48 ore. Gli analisti si aspettano un alto tasso di astensione. Dall'inizio della guerra a Gaza, oltre undici mesi fa, la Giordania ha registrato un calo del turismo, un settore che rappresenta circa il 14% del prodotto interno lordo.

Inoltre, il debito pubblico si avvicina a 50 miliardi di dollari e il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 21% nel primo trimestre. È improbabile che queste elezioni sconvolgano l'equilibrio politico del regno dove, secondo la Costituzione, il re mantiene il controllo sulle questioni strategiche. I candidati includono leader tribali, centristi, esponenti della sinistra e islamisti del più grande gruppo di opposizione del Paese, l'Islamic Action Front, affiliato alla Fratellanza Musulmana.

16:32
16:32
Petroliera in fiamme nello Yemen, rischio disastro ambientale

Una petroliera che trasporta più di un milione di barili di greggio, attaccata dai ribelli Houthi e abbandonata al largo delle coste dello Yemen, potrebbe causare una «catastrofe ambientale» nel Mar Rosso se si rompesse o esplodesse.

È l'allarme lanciato dagli esperti. La Sounion, battente bandiera greca e colpita da missili il mese scorso, è ancora in fiamme, aumentando il rischio di una fuoriuscita di petrolio quattro volte più grande di quella causata dalla Exxon Valdez al largo dell'Alaska nel 1989.

«Una fuoriuscita di petrolio di questa portata potrebbe essere virtualmente impossibile da contenere, contaminando vasti tratti di mare e di costa», avverte Julien Jreissati, direttore del programma Medio Oriente e Nord Africa di Greenpeace. «L'impatto a lungo termine sulla biodiversità marina potrebbe essere devastante, poiché i residui di petrolio potrebbero persistere nell'ambiente per anni o addirittura decenni», ha aggiunto.

Gli Houthi, che controllano ampie zone dello Yemen, da mesi prendono di mira navi che ritengono legate a Israele, Usa o Regno Unito, sostenendo di agire in solidarietà con i palestinesi della Striscia di Gaza, nel contesto della guerra tra Israele e Hamas. La Sounion, che trasporta 150'000 tonnellate di greggio, ha preso fuoco e ha perso la sua forza motrice dopo essere stata attaccata il 21 agosto scorso.

I 25 membri dell'equipaggio sono stati evacuati il giorno successivo da una fregata francese della missione europea Aspides dispiegata nella zona. Pochi giorni dopo, i ribelli hanno dichiarato di aver fatto esplodere delle cariche sul ponte della nave, innescando nuovi incendi. La nave è ancorata a ovest della città portuale di Hodeida.

15:37
15:37
«Presenza illegale nel territorio palestinese occupato», l'ONU voterà la prossima settimana

L'Assemblea Generale dell'ONU voterà probabilmente la prossima settimana una bozza di risoluzione dell'Anp che chiede a Israele di porre fine alla «sua presenza illegale nel territorio palestinese occupato» entro sei mesi.

L'obiettivo principale del documento - che non ha valore vincolante - è accogliere il parere di luglio della Corte Internazionale di Giustizia secondo cui l'occupazione israeliana dei territori e degli insediamenti palestinesi è illegale e dovrebbe finire.

Il Gruppo arabo, l'Organizzazione per la cooperazione islamica e il Movimento dei paesi non allineati hanno chiesto all'Assemblea Generale di votare il 18 settembre, ma il testo nel frattempo potrebbe cambiare per cercare di raccogliere il sostegno più ampio possibile.

L'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite Danny Danon ha chiesto all'organismo ONU di «respingere categoricamente questa vergognosa risoluzione e di adottare invece un testo che condanni Hamas e chieda l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi».

14:56
14:56
Blinken condanna l'uccisione dell'attivista Aysenur Ezgi Eygi

Il segretario di Stato degli Usa, Anthony Blinken, ha condannato con inusuale durezza e in termini secchi la recente uccisione da parte delle forze israeliane nella Cisgiordania palestinese di una giovane attivista con cittadinanza americana e turca, definendola «non provocata e ingiustificata».

Le parole di Blinken sono arrivate a margine di un colloquio a Londra con il suo omologo britannico David Lammy, il quale aveva subito prima a sua volta fustigato come «scioccante» l'ultimo raid Israele a Khan Younis, invocando un cessate il fuoco immediato.

Interpellato dai giornalisti in relazione all'uccisione dell'attivista, Blinken ha aggiunto che gli Usa chiedono all'alleato israeliano «un fondamentale cambiamento» del modus operandi dei militari dello Stato ebraico nei Territori palestinesi.

«Questa uccisione», ha proseguito il segretario di Stato riferendosi alla morte della 26enne Aysenur Ezgi Eygi, colpita da un cecchino mentre partecipava a una manifestazione di protesta contro i coloni, «è stata sia non provocata sia ingiustificata». «Secondo il nostro giudizio - ha poi rincarato - le forze di sicurezza israeliane devono attuare alcuni fondamentali cambiamenti nel modo di operare in Cisgiordania, ivi inclusi cambiamenti delle loro regole d'ingaggio».

14:18
14:18
Hamas rivede il bilancio del raid a Khan Yunis: 19 morti

Il Ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha affermato che almeno 19 persone sono state uccise in un attacco israeliano su un campo di Khan Yunis, in una zona umanitaria designata, rivedendo al ribasso il bilancio iniziale. Lo scrive il Times of Israel.

La Difesa civile aveva precedentemente affermato che 40 persone erano state uccise nell'attacco di questa mattina. L'esercito israeliano aveva contestato tale bilancio, affermando di aver utilizzato munizioni precise contro un gruppo di militanti.

Il Ministero ha però aggiunto che il bilancio dell'attacco potrebbe aumentare, visto che ci sono anche 60 feriti.

13:38
13:38
Turchia: «Chi sostiene Netanyahu è complice del genocidio»

«Anche coloro che continuano a sostenere (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu sono complici del genocidio in corso. Saranno ritenuti responsabili». Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante il suo intervento al vertice della Lega Araba in corso al Cairo, come riporta Anadolu.

A margine dell'incontro del consiglio dei ministri della Lega Araba, Fidan ha avuto un incontro con l'Alto rappresentante della politica estera dell'Unione europea, Josep Borrell, riferisce il ministero degli Esteri turco.

13:35
13:35
Israele: «Hamas non esiste più come formazione militare»

Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha dichiarato che le capacità militari di Hamas sono state gravemente danneggiate dopo oltre 11 mesi di guerra e che l'organizzazione non esiste più come formazione militare a Gaza.

«Hamas come formazione militare non esiste più. Hamas è impegnato nella guerriglia e noi stiamo ancora combattendo i terroristi di Hamas e perseguendo la leadership di Hamas», ha detto il ministro ai giornalisti stranieri.

12:16
12:16
Turchia condanna bombardamento di Israele a Khan Yunis

«Condanniamo il massacro di dozzine di palestinesi in un attacco contro tende di civili nella cosiddetta 'zona umanitaria' di Khan Yunis». Lo afferma il ministero degli Esteri turco in un comunicato.

«Il governo genocida di (Benjamin) Netanyahu ha aggiunto un nuovo crimine alla sua lista di crimini di guerra. Coloro che commettono questi crimini saranno ritenuti responsabili di fronte al diritto internazionale. Continueremo a stare al fianco dei palestinesi nella loro marcia per la giustizia e la libertà», si legge nella nota del ministero degli Esteri di Ankara.

10:09
10:09
Egitto: via libera al passaggio di Abu Mazen da Rafah per Gaza

L'Egitto ha accettato di consentire al presidente dell'Autorità Palestinese (Anp) Mahmoud Abbas (Abu Mazen) di entrare nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah a condizione che Israele approvi la visita: lo riporta il Jerusalem Post, che cita l'emittente tv Kan.

Il 15 agosto Abu Mazen aveva annunciato la sua intenzione di andare a Gaza insieme a membri dell'Anp. Qualche giorno dopo il ministro palestinese Hussein Al-Sheikh aveva inviato una lettera al capo del consiglio di sicurezza nazionale israeliano, Tsachi Hanegbi, per concordare la visita. Sarà il primo ministro Benjamin Netanyahu a decidere se autorizzarla.

06:33
06:33
Il punto alle 06.00

Sarebbe di almeno 40 morti il bilancio del bombardamento israeliano a Gaza ha affermato Hamas secondo quanto riferisce Reuters citata da Haaretz. La stessa notizia viene riportata da Ynet. Un funzionario della difesa civile di Gaza ha detto all'AFP che «40 martiri e 60 feriti sono stati recuperati e trasferiti» negli ospedali vicini in seguito a un attacco all'interno della zona umanitaria di Al-Mawasi a Khan Yunis, la principale città meridionale del territorio palestinese. Residenti e medici affermano che la «zona umanitaria» di Al-Mawasi è stata colpita da almeno quattro missili, lasciando crateri profondi fino a nove metri.

Hamas ha negato che nell'accampamento bombardato da Israele a Khan Yunis ci fossero propri combattenti, così come sostenuto dall'esercito dello Stato ebraico. «Le accuse dell'occupazione sulla presenza di combattenti della resistenza - spiega una nota su Telegram - sono una palese menzogna».

Le forze aeree israeliane hanno condotto una serie di raid contro strutture militari di Hezbollah nelle aree di Aita al-Sha'ab, al-Khyam e al-Nakura, nel sud del Libano. L'esercito ha inoltre lanciato colpi di mortaio nella zona di Nakura. Lo ha annunciato l'Idf sul proprio profilo Telegram.

Un convoglio di veicoli e personale delle Nazioni Unite trattenuto per più di otto ore da Israele nel nord di Gaza è stato rilasciato, ha affermato il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa). «Il convoglio è stato fermato sotto la minaccia delle armi subito dopo il checkpoint di Wadi Gaza con minacce di trattenere personale delle Nazioni Unite. I bulldozer hanno causato gravi danni ai veicoli blindati», ha affermato il capo dell'Unrwa Philippe Lazzarini su X, scrive Haaretz. «Il personale e il convoglio sono stati rilasciati e sono tornati alla base delle Nazioni Unite».