Cade il regime di Assad: le reazioni internazionali
La caduta del regime di Bashar al-Assad è salutata da vari attori internazionali, primo fra tutti Israele. Per l'Unione europea è «uno sviluppo positivo». L'Iran è cauto, il Qatar teme un periodo di caos.
«È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di al-Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah (organizzazione paramilitare islamista sciita e antisionista libanese), i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia», ha dichiarato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in visita questa mattina al Monte Bental nel Golan, da dove si vede la Siria. «Questo crea nuove opportunità, molto importanti per Israele, ma non privo di rischi», ha aggiunto.
«Noi agiamo prima di tutto per proteggere il nostro confine. Quest'area (la Linea Alpha tra Siria e Israele) è stata controllata per quasi 50 anni come zona cuscinetto che era stata concordata nel 1974 con l'accordo di separazione delle forze: questo accordo è crollato, i soldati siriani hanno abbandonato le loro posizioni», ha affermato il premier in una nota diffusa dal suo ufficio. «Monitoreremo da vicino gli sviluppi. Faremo quello che è necessario per proteggere il nostro confine e garantire la nostra sicurezza».
L'Iran è cauto, il Qatar teme il caos
L'Iran «adotterà un approccio e posizioni adeguate» a seconda degli «sviluppi in Siria e nella regione, nonché del comportamento degli attori» sul terreno, indica il ministero degli esteri di Teheran in una nota commentando l'evolversi della situazione. «Le relazioni tra le due nazioni dell'Iran e della Siria hanno una lunga storia e sono sempre state amichevoli, e si prevede che queste relazioni continueranno», si aggiunge.
Il ministero degli esteri del Qatar ha avvertito che la Siria non deve essere lasciata cadere nel caos dopo la caduta di al-Assad. L'emirato del Golfo ha affermato di «monitorare da vicino gli sviluppi in Siria» e ha sottolineato «la necessità di preservare le istituzioni nazionali e l'unità dello Stato per evitare che scivoli nel caos».
«La fine di Assad è uno sviluppo positivo»
«La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione», scrive sulla rete sociale X l'alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas.
«Il dittatore è caduto. È chiaro che il brutale governo di Bashar al-Assad in Siria, durato 24 anni, è finito e il suo regime è a pezzi. Questo è un periodo critico per la regione e per i milioni di siriani che vogliono un futuro libero, stabile e sicuro. Ciò che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni è importante. Il dialogo, l'unità, il rispetto dei diritti fondamentali e del diritto internazionale devono caratterizzare i prossimi passi», scrive su X la presidente dell'europarlamento Roberta Metsola.
Macron: «Cade finalmente uno Stato di barbarie»
Il presidente francese Emmanuel Macron oggi ha accolto con favore il fatto che lo «Stato di barbarie» è «finito» in Siria con la caduta del presidente al-Assad, ma ha sottolineato che la Francia rimarrà «impegnata per la sicurezza di tutti» nella regione. «Lo Stato di barbarie è finalmente caduto», ha scritto il capo dell'Eliseo su varie reti sociali.
Dal canto suo, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha descritto la fine del regime di al-Assad come «una buona notizia», invocando la protezione di tutti i gruppi religiosi e le minoranze nel paese e una soluzione «politica».
«Bashar al-Assad ha oppresso brutalmente il suo stesso popolo, ha innumerevoli vite sulla coscienza e ha costretto molte persone a fuggire dalla Siria, molte delle quali sono arrivate in Germania», ha affermato il capo del governo tedesco in un comunicato stampa.
«I dittatori che si appoggiano e scommettono su Vladimir Putin (Il presidente russo) sono destinati a cadere», come dimostra la caduta di al-Assad in Siria, ha invece indicato il ministero degli esteri ucraino.