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Calenzano, il racconto di chi ha sentito l'esplosione all'Eni: «Sembrava un terremoto»

«Non sappiamo che cosa è accaduto ma è stata l’esperienza più traumatica di tutta la mia vita» ha spiegato un impiegato di Estra, società con sede a pochi metri dal luogo dell'incidente
Red. Online
09.12.2024 14:00

Due morti, nove feriti e tre dispersi. Il bilancio dell'esplosione della cisterna Eni, a Calenzano in provincia di Firenze, è spaventoso. Come spaventosi sono i racconti di chi vive nella zona. Il Corriere della Sera, forte delle testimonianze raccolte, parla di vetri sfondati, saracinesche divelte, tetti sfondati e, ancora soppalchi venuti giù. Tra i capannoni attorno alla zona in cui è esplosa la cisterna, insomma, lo scenario è desolante. E i commenti, circa quanto successo e le sensazioni provate, si sprecano, mischiandosi allo shock: «Ho pensato al terremoto»; «sembrava un bomba»; «la macchina ha oscillato». 

L'inviato del Corriere della Sera riferisce di edifici e uffici nella zona abbandonati in fretta e furia, complice appunto la paura. In via Erbosa, la titolare del bar Posta Nuova, Laura, in lacrime ha spiegato: «La paura è stata tanta, ma ora penso a quei poveri ragazzi dentro lo stabilimento, che fine avranno fatto». Di nuovo: «Qui abbiamo sempre convissuto con la paura di quelle cisterne in mezzo alle case e alle fabbriche».

Uno dei feriti, un uomo di cinquant’anni impiegato per Estra, società la cui sede dista un centinaio di metri dall’esplosione, ha aggiunto: «Non abbiamo capito che cosa sia successo, perché tutto è caduto in pochi secondi. Abbiamo sentito solo uno spostamento di aria così forte da farci svoltare per diversi metri all’interno del nostro ufficio, i vetri si sono sfondati e ci hanno ferito. Non sappiamo che cosa è accaduto ma è stata l’esperienza più traumatica di tutta la mia vita. Sono ancora stordito». «Abbiamo udito un’esplosione enorme, tutti i vetri sono andati in frantumi e le scaffalature sono cadute per terra» hanno raccontato, scrive dal canto suo Open, alcuni operai nella zona. «Siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra». «Il mio furgone si è alzato di due metri da terra e per il boato ora sento poco» ha riferito invece il corriere di una ditta di trasporti, sempre nelle vicinanze.

L’area in cui si è verificata l'esplosione è quella del cosiddetto «punto di carico». Ovvero, quella in cui le autobotti effettuano i rifornimenti di carburante. Sul posto sono immediatamente intervenuti i servizi sanitari, i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. L’incidente ha spinto le Ferrovie italiane a interrompere la circolazione dei treni regionali tra Firenze e Prato, mentre il servizio di alta velocità è stato mantenuto così come non sono stati disturbati i voli al vicino aeroporto di Firenze-Peretola.

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