Europa

Casi irrisolti: l'appello internazionale per identificare 46 donne morte

L'iniziativa prende le mosse dal successo dell'appello di «Identify Me», lanciato nel maggio 2023 per identificare 22 donne trovate decedute, che ha ricevuto circa 1.800 segnalazioni dal pubblico
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Ats
08.10.2024 11:42

Sei paesi europei e l'Interpol hanno unito le forze per risolvere 46 casi irrisolti (cold cases) che coinvolgono donne non identificate i cui resti sono stati trovati anni fa in tutta Europa. La maggior parte delle donne è stata uccisa o è morta in circostanze sospette o inspiegabili. Alcuni casi risalgono a decenni fa.

L'iniziativa prende le mosse dal successo dell'appello di «Identify Me», lanciato nel maggio 2023 per identificare 22 donne trovate decedute, che ha ricevuto circa 1.800 segnalazioni dal pubblico. Ora è stata ampliata per includere ulteriori casi irrisolti in Belgio, Germania e Paesi Bassi, nonché casi dei nuovi Paesi aderenti Francia, Italia e Spagna.

«Il nostro obiettivo con la campagna Identify Me è semplice - ha dichiarato il segretario generale dell'Interpol, Jürgen Stock -. Vogliamo identificare le donne decedute, dare risposte alle famiglie e rendere giustizia alle vittime. Ma non possiamo farlo da soli. Ecco perché stiamo chiedendo al pubblico di unirsi a noi in questo sforzo. Il loro aiuto potrebbe fare la differenza».

«Identify Me» ha già ottenuto risultati significativi come la risoluzione di un caso dopo 31 anni. A due giorni dal lancio della prima fase della campagna, il 10 maggio 2023, i familiari di Rita Roberts nel Regno Unito hanno contattato il portale dopo aver riconosciuto il tatuaggio della loro congiunta dai notiziari. Rita Roberts aveva 31 anni quando è partita da Cardiff, Galles, nel febbraio 1992. La sua famiglia ha avuto sue notizie l'ultima volta a maggio 1992 e il suo corpo non identificato è stato trovato ad Anversa il 3 giugno 1992. Un'indagine ha stabilito che era stata vittima di omicidio.

L'appello ha il forte sostegno - anche in un video - di attrici, cantanti e sportive dei paesi coinvolti. In Belgio di Veerle Baetens e Axelle Red, in Francia di Marie-José Pérec e Sarah Biasini, in Germania di Regina Halmich e Katrin Müller-Hohenstein, in Italia di Carolina Kostner e Alice Bellandi, nei Paesi Bassi di Carice van Houten e Stien den Hollander; in Spagna di Luisa Martin e Mabel Lozano.

I particolari di ciascun caso sono disponibili sulla pagina web «Identify Me» di Interpol, con le ricostruzioni facciali di alcune delle donne.