Spagna

Caso Rubiales: la parola passa ai giudici

Il processo per il bacio "rubato" da Luis Rubiales alla calciatrice della nazionale, Jenni Hermoso, durante i Mondiali di Sidney 2023 e per il quale l'ex presidente della Federcalcio spagnola (Rfef) è imputato di aggressione sessuale e coercizione, si è chiuso oggi con le arringhe delle difese degli altri tre co-imputati
©FERNANDO VILLAR
Ats
14.02.2025 15:51

Il processo per il bacio "rubato" da Luis Rubiales alla calciatrice della nazionale, Jenni Hermoso, durante i Mondiali di Sidney 2023 e per il quale l'ex presidente della Federcalcio spagnola (Rfef) è imputato di aggressione sessuale e coercizione, si è chiuso oggi con le arringhe delle difese degli altri tre co-imputati.

Si tratta dell'ex allenatore della nazionale femminile, Jorge Vilda, dell'ex direttore della selezione maschile, Albert Luque, e dell'ex responsabile marketing della Rfef, Ruben Rivera, accusati di coercizione per presunte pressioni nei confronti della Hermoso e del suo ambiente familiare, perché dichiarasse che il bacio di Rubiales era stato consentito. Per loro la Procura chiede condanne a un anno e mezzo di carcere.

Secondo gli avvocati della difesa non ci fu nessuna intimidazione ma soltanto 'preghiere' alla Hermoso perché l'attaccante facesse dichiarazioni pubbliche per giustificare Rubiales.

L'ex capo della Federcalcio e i tre co-imputati hanno rinunciato al diritto di parola nell'aula di San Fernando de Henares (Madrid) davanti all'Audiencia Nacional. Per cui il presidente del tribunale, José Manuel Clemente Fernandez-Prieto ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale del processo.

"Anche se non sembra vero, abbiamo già finito", ha ironizzato il magistrato, che ha richiamato spesso all'ordine pubblica accusa e difese nel corso delle nove udienze durante i 12 giorni in cui si è svolto il dibattimento che si era aperto il 3 febbraio con l'interrogatorio di Jenni Hermoso e che ha visto sfilare una ventina di testimoni.

Per la pubblica accusa, che ha chiesto per Rubiales una condanna a due anni e mezzo di carcere, "non ci sono dubbi che il bacio sia stato forzato". Mentre la difesa dell'ex presidente della Rfef ne ha chiesto l'assoluzione, riconoscendolo responsabile di "un comportamento inadeguato", ma non costitutivo di reato di aggressione sessuale. E ha negato ogni intimidazione o coercizione successiva nei confronti della calciatrice.

Chiusa la fase dibattimentale, bisognerà ora attendere la sentenza. La Corte potrebbe impiegare settimane prima di essere pronta a pronunciare il verdetto.