C'è un rischio sicurezza nei motori usati da Boeing e Airbus?
La situazione, potenzialmente, è grave. Molto grave. Un numero imprecisato di motori CFM56 e CF6, riferiscono i siti specializzati e Reuters, sta volando con parti non certificate dalle autorità aeronautiche. La conferma, nei giorni scorsi, è arrivata dal produttore, CFM International, una joint venture fra la statunitense General Electric e la francese Safran. L'azienda fornisce motori per diversi aerei, fra cui i Boeing 737 e gli Airbus A320, con il CF6 impiegato pure su velivoli per il lungo raggio come il 767 e l'A330. E, in un certo senso, è stata raggirata.
Ma che cosa è successo, nello specifico? Matthew Reeve, avvocato di CFM e dei suoi comproprietari General Electric e Safran, ha dichiarato che un fornitore, AOG Technics, negli anni ha messo in piedi uno «schema deliberato, disonesto e sofisticato per ingannare il mercato con documenti falsificati su scala industriale». Le autorità di regolamentazione europee, ancora, hanno dichiarato che stanno indagando su alcune segnalazioni: l'azienda londinese avrebbe fornito a CFM diverse componenti per i motori CFM56 senza certificati validi. Ahia. La vicenda, manco a dirlo, è finita davanti all'Alta Corte di Londra: CFM International ha intentato una causa nella speranza di costringere AOG a consegnare i documenti relativi alle componenti dei motori CFM56 e CF6. E questo dal 2015 a oggi.
L'obiettivo, essenzialmente, è mappare il prima possibile gli aerei che volano con queste componenti. Ad oggi, CFM è riuscita a trovare 86 documenti falsificati mentre il numero di motori sospetti ha raggiunto quota 100. I vettori coinvolti, nel frattempo, sono stati allertati. La FAA, l'Ente che regola l'aviazione civile negli Stati Uniti, ha emesso un avviso invitando i proprietari di questi aerei a eseguire ispezioni puntuali. Lo scorso giugno, in Portogallo, TAP Manutenção e Engenharia per prima aveva segnalato l'origine sospetta di alcune compagnie. Compagnie come Southwest Airlines, United Airlines e Virgin Australia, dal canto loro, hanno ammesso di possedere aerei equipaggiati con parti AOG, secondo quanto riportato da Bloomberg. La questione potrebbe riguardare anche Swiss, la compagnia di bandiera elvetica, dal momento che impiega questi motori nella sua flotta.
I motori CFM56, dicevamo, sono ampiamente utilizzati nel trasporto aereo e alimentano aerei molto popolari come i Boeing 737 Classic e NG e l'intera famiglia A320 di prima generazione. Anche aerei militari come il P-8A Poseidon, usato per il pattugliamento marittimo, e il KC-46 Pegasus potrebbero essere stati colpiti dallo scandalo. Sebbene molti degli aerei in questione siano in fase di dismissione, sostituiti da velivoli più moderni, nel mondo ci sono ancora circa 23 mila motori CFM56.
«La sicurezza è la nostra prima priorità e stiamo intraprendendo un'azione legale aggressiva contro AOG Technics per aver venduto componenti di motori aeronautici non approvate, con documentazione di aeronavigabilità falsificata» ha dichiarato CFM in un comunicato. «Rimaniamo uniti alla comunità aeronautica nel lavorare per tenere le parti non approvate fuori dalla catena di fornitura globale».
D'accordo, ma la sicurezza? Quanto è grave, volendo rifarci all'attacco dell'articolo, la situazione? Molto, appunto, sebbene fonti del settore aeronautico abbiano affermato che la maggior parte di queste componenti non sono considerate «critiche», nel senso di vitali per il buon funzionamento dei motori. Ciononostante, come spiegato in precedenza potrebbero essere fino a un centinaio gli aerei da mettere a terra. Non solo, gli analisti ritengono che qualsiasi mancanza nel rigido sistema di controlli, alla base della sicurezza dei viaggi aerei, vada affrontata con rapidità e fermezza.