Che cosa sappiamo sulla nave sequestrata nello Stretto di Hormuz
Una nave «legata a Israele», secondo quanto affermato dalla televisione di Stato iraniana, è stata sequestrata nello Stretto di Hormuz dalle forze della Repubblica Islamica. La situazione, tesissima, fra Teheran e lo Stato Ebraico si è dunque arricchita di un nuovo episodio. Il sequestro, stando a un aggiornamento dell'UKMTO, l'Agenzia del Regno Unito per le operazioni commerciali marittime, è avvenuto a 50 miglia nautiche dalla costa degli Emirati Arabi Uniti, a nordest di Fujairah. Venticinque le persone a bordo, come confermato in seguito dalla società che aveva noleggiato l'imbarcazione, la MSC con sede a Ginevra.
Così l'UKMTO su X: «La nave è stata sequestrata dalle autorità regionali. Si consiglia alle imbarcazioni di transitare con cautela e di segnalare qualsiasi attività sospetta all'UKMTO». La dichiarazione dell'Agenzia ha fatto seguito alle indiscrezioni secondo cui una nave era stata abbordata. La televisione saudita Al-Hadth, in particolare, aveva riferito di «forze iraniane» in controllo «della nave con bandiera portoghese MSC Aries nello Stretto di Hormuz». Secondo il sito Ynet, la nave era diretta in India e sarebbe «parzialmente di proprietà di Israele». Secondo la stessa fonte, infatti, questa porta-container apparterrebbe in parte alla compagnia Zodiac Maritime, a sua volta di proprietà dell'imprenditore Eyal Ofer. L'agenzia di stampa iraniana IRNA, in seguito, ha chiarito che l'assalto è stato condotto dal Corpo delle guardie della rivoluzione islamica, i Pasdaran, con uno sbarco via elicottero. L'Associated Press ha visionato un video in cui si vede l'elicottero approcciare l'imbarcazione.
Lo Stretto di Hormuz è uno stretto che divide la penisola arabica dalle coste dell'Iran. Mette in comunicazione il Golfo di Oman a sudest con il Golfo Persico a ovest. È una delle strozzature strategicamente più importanti al mondo: Hormuz è il solo passaggio marittimo dal Golfo Persico all'Oceano. Il sequestro, dicevamo, è l'ultimo episodio di un'escalation nella regione. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, al riguardo, aveva dichiarato di aspettarsi presto, molto presto un attacco iraniano contro Israele in risposta alle accuse mosse da Teheran dopo l'attacco del primo aprile contro un edificio consolare iraniano in Siria. Biden, venerdì, aveva garantito il suo sostegno allo Stato Ebraico. Un chiaro monito all'Iran. In precedenza, il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale, John Kirby, aveva avvertito che la minaccia di un attacco iraniano contro Israele rimaneva «fattibile» nonostante gli sforzi di Washington, compresi gli appelli a Teheran da parte di Regno Unito e Germania, per scoraggiare una grave escalation del conflitto in Medio Oriente.
L'instabilità nella regione, una volta di più, ha scombussolato i piani di molte compagnie aeree. Lufthansa, venerdì, oltre ad aver esteso la sospensione dei voli da e per Teheran fino a giovedì ha dichiarato che non utilizzerà lo spazio aereo iraniano per i sorvoli. Lo stesso ha fatto la compagnia di bandiera elvetica, Swiss, cui bisogna aggiungere Austrian Airlines, Qantas e, in questi minuti, KLM.