Il punto

Che cosa si sono detti Olaf Scholz e Vladimir Putin?

Un portavoce del governo tedesco ha assicurato che Berlino continuerà a sostenere l'Ucraina, anche in ambito militare, mentre il Cremlino ha spiegato che durante la conversazione il presidente russo ha insistito affinché gli interessi di Mosca vengano presi in considerazione
© CLEMENS BILAN
Red. Online
15.11.2024 18:30

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato per un'ora al telefono con il presidente russo Vladimir Putin oggi, venerdì. Quella intercorsa è stata la prima conversazione tra i due leader in quasi due anni, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa tedesca Dpa. «Il cancelliere ha ribadito la continua e incrollabile solidarietà della Germania con l'Ucraina di fronte all'aggressione della Russia, che dura ormai da quasi 1.000 giorni» ha dichiarato al riguardo il portavoce del governo Steffen Hebestreit. Non solo, Scholz «ha assicurato che la Germania continuerà a sostenere l'Ucraina, anche in ambito militare, in stretto coordinamento con i partner europei e internazionali».

Secondo Hebestreit, il cancelliere ha parlato telefonicamente con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima di sentire Putin. Lo stesso ha fatto dopo il colloquio con il presidente russo. Poco prima della telefonata con Putin, tuttavia, Scholz aveva ribadito in Parlamento che la Germania non avrebbe fornito all'Ucraina i missili da crociera a lungo raggio Taurus, più volte richiesti da Kiev. Il cancelliere tedesco, leggiamo, sta cercando di organizzare una seconda conferenza di pace sull'Ucraina, questa volta con la partecipazione di funzionari russi, dopo un primo vertice tenutosi in Svizzera la scorsa estate al Bürgenstock. Finora, però, non c'è alcuna data in vista.

Lo scorso fine settimana Scholz aveva dichiarato di voler riprendere «presto» il dialogo con Putin per discutere del conflitto in Ucraina. Della serie: detto, fatto. «Dobbiamo capire se questa guerra continuerà per sempre o se possiamo trovare il modo di porvi fine» aveva spiegato Scholz a un'emittente pubblica. Il cancelliere tedesco parteciperà al vertice del G20 in Brasile all'inizio della prossima settimana. Anche il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, dovrebbe partecipare al raduno delle principali potenze economiche. È possibile che sia stato proprio questo possibile incrocio a far nascere la discussione tra Scholz e Putin. Inizialmente, il presidente russo aveva detto che avrebbe partecipato personalmente al vertice, ma il mese scorso ha disdetto, dicendo di non voler «disturbare il normale lavoro del forum». In realtà, Putin è oggetto di un mandato di arresto internazionale da parte della Corte penale internazionale dell'Aia, nei Paesi Bassi, per presunti crimini di guerra in Ucraina. Se mettesse piede in Brasile, rischierebbe l'arresto. Scholz non ha in programma alcun colloquio diretto con Lavrov durante il vertice. Tuttavia, secondo alcune fonti, il cancelliere parlerà della guerra in Ucraina con il presidente cinese Xi Jinping, considerato il più importante alleato di Putin.

Scholz aveva parlato al telefono con Putin, l'ultima volta, nel dicembre 2022, quando in un colloquio di un'ora aveva chiesto una soluzione diplomatica al conflitto e il ritiro delle truppe russe dall'Ucraina. La Russia, come noto, aveva lanciato il suo attacco totale all'Ucraina nel febbraio del 2022. Scholz si era recato personalmente a Mosca poco più di una settimana prima che Putin lanciasse l'invasione. A causa della coda pandemica di coronavirus, i due leader si erano seduti a sei metri di distanza l'uno dall'altro a un enorme tavolo ovale del Cremlino.

Negli ultimi mesi le forze ucraine hanno dovuto affrontare un'intensa pressione a causa degli incessanti attacchi russi lungo le linee del fronte e ora si trovano ad affrontare l'incertezza sul continuo sostegno degli Stati Uniti dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali della scorsa settimana. Trump, che entrerà in carica a gennaio, ha ripetutamente espresso scetticismo sugli aiuti statunitensi all'Ucraina e ha segnalato il suo interesse per i colloqui con Putin. Detto ciò, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato, con un certo ottimismo, che «con Trump la guerra di Putin finirà prima». Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, dal canto suo ha ribadito che la Russia percepisce il nervosismo dell'Occidente riguardo all'Ucraina, affermando però che sarebbe prematuro parlare di cambiamenti di posizione nei confronti del conflitto. «Ci sono dichiarazioni ufficiali di rappresentanti europei che parlano di continuare la loro linea generale di fornire ogni tipo di supporto. In russo, questo significa pompare armi in Ucraina per continuare questa guerra fino alla fine».

Tramite una nota, il Cremlino ha commentato la telefonata fra Scholz e Putin affermando che il presidente russo ha insistito, durante la conversazione, affinché gli interessi di sicurezza di Mosca vengano presi in considerazione nella risoluzione del conflitto in Ucraina. La Russia ha avanzato rivendicazioni su circa il 20% del territorio ucraino, inclusa la penisola di Crimea occupata in violazione del diritto internazionale nel 2014. Le rivendicazioni del Cremlino includono aree del Paese attualmente sotto il controllo delle forze ucraine.