Afghanistan

Che cos'è il missile Hellfire R9X

Si tratta, con molta probabilità, del missile adoperato dalla CIA per uccidere il leader di Al Qaida Ayman al-Zawahiri
Marcello Pelizzari
03.08.2022 13:30

Con l’addio delle truppe americane, divenuto iconico grazie alla foto scattata a Chris Donahue, l’ultimo soldato statunitense a lasciare Kabul, i funzionari di Washington avevano affermato, a più riprese, che sarebbe stato difficile, molto difficile eliminare una minaccia terroristica in Afghanistan. L’uccisione del leader di Al Qaida Ayman al-Zawahiri, grazie a un’operazione della CIA, ha dimostrato l’esatto contrario.  

L’utilizzo dei droni da parte degli Stati Uniti ha più volte sollevato critiche e polemiche in passato, anche perché spesso gli attacchi avevano ucciso – inavvertitamente – civili innocenti. Nel caso specifico, tuttavia, è stato scelto un tipo di missile Hellfire che ha ridotto (e di molto) le possibilità di vittime collaterali. Le autorità statunitensi, finora, non hanno confermato l’esatta variante di Hellfire utilizzata, ma secondo esperti e analisti è altamente probabile che per l’attacco ad al-Zawahiri sia stato adoperato l’Hellfire R9X.

Tutto iniziò negli anni Ottanta

La storia dell’Hellfire risale agli anni Ottanta, quando venne inizialmente progettato come missile anticarro. Negli ultimi due decenni, è stato usato per colpire obiettivi sensibili in Iraq, Afghanistan e Yemen, ma anche altrove. 

L’Hellfire, detto brutalmente, è un missile a guida di precisione e può essere montato su elicotteri e droni senza pilota. È utilizzato in tutto il mondo, basti pensare che più di 100 mila missili Hellfire – ad oggi – sono stati venduti negli Stati Uniti e in altri Paesi. A sottolinearlo all’Associated Press è Ryan Brobst, analista presso la Foundation for the Defense of Democracies, un think tank di Washington.

L’Hellfire, in particolare, «può distruggere la maggior parte degli obiettivi come veicoli e edifici» senza però distruggere interi quartieri e, di riflesso, «causare significative perdite fra i civili», ha detto Brobst.

L’esercito statunitense, va da sé, si è servito degli Hellfire per eliminare obiettivi di alto valore, fra cui un leader di Al Qaida in Siria nel 2021 e il «ministro della propaganda qaedista» Anwar al-Awlaki, nel 2011 in Yemen.

Le opzioni sul tavolo

Gli Stati Uniti, leggiamo, avevano diverse opzioni per l’attacco. Un Hellfire tradizionale, una bomba sganciata da un aereo con equipaggio o, esponendosi evidentemente a un rischio altissimo, un assalto via terra. La memoria, nell’ultimo caso, ripesca i Navy SEAL che volarono in Pakistan su elicottero ed eliminarono Osama bin Laden. La vicenda fu raccontata nell’acclamata pellicola di Kathryn Bigelow Zero Dark Thirty.

Nel caso di al-Zawahiri, per contro, la CIA ha preferito l’utilizzo di droni. Sebbene sulla missione circolino poche informazioni, funzionari del governo statunitense hanno confermato che due missili Hellfire sono stati lanciati verso il balcone dell’edificio in cui il leader di Al Qaida viveva a Kabul.

Le immagini circolate dopo l’attacco, in effetti, mostravano danni al citato balcone, dove si trovava al-Zawahiri, mentre il resto dell’edificio era in piedi e senza particolari danni.

Rispetto ad altre varianti di Hellfire, l’R9X non trasporta con sé una carica esplosiva. Dispone, però, di una serie di sei lame rotanti.

Ridurre i danni collaterali

Gli Stati Uniti, in seguito all’attacco, hanno chiarito in settimana che evitare vittime civili era una condizione essenziale. Condizione che, di fato, ha portato a una determinata scelta. La memoria, anche qui, ripesca un attacco avvenuto meno di un anno fa in un quartiere di Kabul: gli statunitensi, all’epoca, usarono un Hellfire più convenzionale che colpì una Toyota bianca posteggiata. Morirono dieci civili nei pressi dell’automobile, fra cui sette bambini. L’episodio rientrava nel caotico e frenetico ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan: l’intelligence riteneva che nell’auto si trovassero esplosivi e che quella fosse una minaccia imminente per le truppe a terra. Un tragico errore, come venne definito in seguito.

Un funzionario, a proposito della probabile scelta di un R9X da parte statunitense, ha spiegato che l’amministrazione Biden ha compiuto uno sforzo notevole nel ridurre al minimo i danni collaterali, evitando ulteriori perdite civili. D’altronde, come detto l’R9X è un missile molto preciso, capace di colpire un’area molto piccola. La missione è stata studiata nei minimi dettagli, con indagini approfondite sulla struttura della casa in cui si trovava al-Zawahiri.

Ucraina? No

La domanda, a questo punto, sorge spontanea. Gli Stati Uniti hanno fornito missili Hellfire all’Ucraina? No, ha precisato l’Associated Press. L’America ha speso miliardi di dollari in assistenza militare per sostenere lo sforzo di Kiev nel respingere l’invasione russa, ma ha mantenuto un profilo basso circa l’invio di armi potenzialmente devastanti, quantomeno nel «trascinare» Washington in guerra. Nessun missile Hellfire e nessun drone in grado di lanciarli sono stati consegnati all’Ucraina, che deve accontentarsi di droni kamikaze più piccoli.

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