Che ore sono sulla Luna? Ancora non si sa

Quando in Svizzera è mezzanotte, in Nuova Zelanda è già mezzogiorno. Alle Hawaii, invece, sono ancora le 12.00, ma del giorno precedente. Ormai, tra viaggi intercontinentali e spostamenti di parenti e amici, ci siamo abituati. A volte capita di chiedersi che ore siano e cosa stia succedendo dall'altra parte del mondo, dove il sole magari non è ancora tramontato, o in un posto dove non è ancora sorto. Ma fino ad ora, solo a pochi, sembra essere balenato per la testa un altro quesito. Che ore sono sulla Luna?
Una sfida con molti ostacoli
Facciamo un salto indietro nel tempo, fino al 21 luglio 1969. Quel giorno, quando Neil Armstrong mise per primo piede sulla Luna, a Parigi erano le 05:56. A Tokyo, invece, dall'altra parte del mondo, era da poco passata l'ora di pranzo. Le lancette dell'orologio segnavano infatti le 13:56. A Houston, negli Stati Uniti, erano le 22:56. E sulla Luna? Nessuno sembra averci dato troppo peso. Almeno fino ad ora. Dopo più di cinquant'anni, l'Agenzia spaziale europea (ESA) pensa sia arrivato il momento di trovare una risposta a questa domanda. «Di trovare una certa sincronia», tra quello che accade sulla Terra e quello che accade lassù, nello Spazio. Anche se, da una prima valutazione, le incognite e le difficoltà a cui si dovrà far fronte non saranno semplici.
Partiamo dal principio. La necessità di scoprire «il fuso orario» della Luna è legata a diversi aspetti. Tanto per cominciare, le nazioni che operano o hanno in programma di operare sulla Luna sono diverse. E in futuro potrebbero diventare sempre di più. Avere un metodo universale per la misurazione dell'ora lunare potrebbe quindi rendere più semplice la collaborazione tra le agenzie spaziali di tutto il mondo, garantendo anche una guida e una navigazione più precise sulla superficie lunare. Fino ad ora, infatti, ogni nuova missione sulla Luna è stata gestita sulla propria scala temporale esportata dalla Terra, «con le antenne dello spazio profondo utilizzate per mantenere i cronometri di bordo sincronizzati con l'ora terrestre e per facilitare le comunicazioni bidirezionali», spiega la stessa ESA in un comunicato postato sul proprio sito. Tuttavia, le cose prossimamente potrebbero - e dovrebbero - cambiare. Nel prossimo decennio, l'ESA programma infatti decine di missioni lunari, oltre che la costruzione di basi sulla sua superficie. La comunicazione con la Terra potrebbe quindi diventare secondaria e più indipendente, e di conseguenza diventerebbe sempre più urgente creare un orologio «a prova di Luna».
Tra giorni lunari molto lunghi e ticchettii veloci
Eppure, nonostante la proposta sia allettante, gli ostacoli sembrano essere diversi. Come spiega EuroNews, i primi problemi si riscontrano già parlando di misurazione del tempo. Infatti, sul nostro pianeta, il tempo si misura in relazione ai moti di rotazione intorno al proprio asse che definiscono la notte e il giorno, e alla traslazione intorno al Sole che definisce gli anni. Sulla Luna, però, la faccenda è molto diversa. Il giorno lunare ha una durata di 29 giorni e mezzo terrestri. Il che significa, in altre parole, che sulla Luna si vede il Sole sorgere e tramontare in un arco di 14 giorni. Una versione più estrema di ciò che accade in inverno al Nord, dove in territori come le isole Svalbard il sole non sorge e non tramonta per giorni, lasciando tutto avvolto in una sorta di crepuscolo. «Naturalmente, il sistema orario concordato dovrà essere pratico anche per gli astronauti. Sarà una bella sfida su una superficie planetaria in cui nella regione equatoriale ogni giorno è lungo 29,5 giorni, comprese le gelide notti lunari di due settimane, dove l'intera Terra è solo un piccolo cerchio blu nel cielo scuro», dichiara in un comunicato, a tal proposito, Berhard Hufenbach del Moonlight Management Team dell'esplorazione umana e robotica dell'ESA.
Ma se questo primo ostacolo potrebbe essere - in qualche modo - risolvibile, ce ne sono altri decisamente più complessi a cui sarà necessario far fronte. Uno di questi riguarda il funzionamento degli orologi. Secondo quanto spiegato dall'ESA, sulla Luna il ticchettio delle lancette è più veloce rispetto a quanto avviene sulla Terra. Basti pensare che un orologio guadagna circa 56 microsecondi o milionesimi di secondo ogni giorno. E come osserva la NBC News, queste differenze dipendono anche dalla posizione in cui si trovano. Dunque, un orologio sulla Luna potrebbe funzionare a una velocità diversa di un orologio che si trova nell'orbita lunare.
Come i fusi orari terrestri
Alla luce di tutte queste difficoltà, la domanda rimane. Come si può, effettivamente, misurare il tempo sulla Luna? È qui che l'ESA entra in campo proponendo un sistema che ricordi i nostri fusi orari. Il quadro di riferimento proposto, spiega l'astronomo Francisco Diego a EuroNews, sarà simile a quello internazionale terrestre che consente di misurare in modo coerente le distanze precise tra i punti di tutto il nostro pianeta. Così come accade per la Terra, anche la Luna dovrebbe quindi venire divisa in spicchi, come si fa per definire i meridiani e i fusi orari. «Dovrebbe basarsi sul meridiano centrale della Luna, che credo sia la latitudine zero, ossia la latitudine che corrisponde alla linea verticale che appare quando la Luna è al quarto di luna calante o crescente», aggiunge l'astronomo. Così procedendo, si misurerebbe il fuso orario in gradi, ma in base all'altezza del sole, determinando l'ora solare del momento.
Una volta messo sul tavolo un progetto di misurazione, resta però da capire chi, a tutti gli effetti, sarà incaricato di decidere l'ora lunare. Secondo l'astronomo Diego, la soluzione più adeguata sarebbe quella di ispirarsi a ciò che nel 1884 portò alla raccomandazione del meridiano di Greenwich. Dunque, sarebbe opportuno trovare un accordo all'interno del Trattato spaziale del 1967 firmato dai Paesi dell'ONU, che include le modalità di esplorazione e uso della Luna.
Nonostante le difficoltà, ciò che è certo, è che l'urgenza di definire un tempo di riferimento lunare comune ha spinto a trovare una soluzione nel minor tempo possibile. «Stiamo avviando uno sforzo internazionale congiunto per raggiungere questo obiettivo», confessa l'ESA nel suo comunicato. Il che fa sperare che presto, alla domanda «che ore sono sulla Luna?» riusciremo finalmente a trovare una risposta.