Chi è Gabriel Attal, il nuovo primo ministro francese
Fuori Elisabeth Borne, dentro Gabriel Attal. Sì, la Francia ha un nuovo primo ministro: trentaquattro anni, sarà il più giovane premier nella storia dell'Esagono. Nonché il primo, riferiscono i media, dichiaratamente omosessuale. Militante del Partito socialista in gioventù, Attal è considerato un fedelissimo di Emmanuel Macron. Ha aderito al progetto politico del presidente sin dagli albori, nel 2017. Da quel momento, all'ombra dell'Eliseo, non ha smesso di crescere e brillare: prima portavoce del Governo, quindi ministro del Bilancio, infine dell'Educazione.
Il compito di Attal, sin d'ora, si annuncia complicatissimo. Se non impossibile. Il Governo, infatti, non ha una maggioranza stabile in Parlamento mentre la popolarità di Macron sta letteralmente crollando dopo la riforma delle pensioni della primavera scorsa, definita da molti una forzatura. A far discutere, a dicembre, è invece stata l'approvazione di una legge sull'immigrazione particolarmente dura. Legge su cui ha fatto convergere pure il Rassemblement National di Marine Le Pen. Proprio Elisabeth Borne aveva espresso più di un dubbio circa la costituzionalità di alcuni provvedimenti di quel pacchetto legislativo. Il risultato? La fine della sua breve, venti mesi in tutto, avventura all'Hôtel de Matignon.
Fatte le dovute premesse, Attal avrà davanti a sé poco più di tre anni di lavoro per dare nuovi impulsi all'agenda promessa e promossa da Macron. Fonti dell'Eliseo hanno spiegato che l'avvicendamento Borne-Attal va letto come la chiusura di un ciclo. Si sarebbe trattato, insomma, di «mettere un punto e virgola, dare al suo decennio al potere una boccata d’aria fresca, cambiandone il tono come si potrebbe fare in una partitura musicale o in una poesia».
Classe 1989, parigino, Attal si è formato nella prestigiosa Sciences Po, una Grande école francese. In seguito, ha studiato giurisprudenza all'Università Panthéon-Assas. Fra i banchi è nata la sua passione per la politica e, come detto, per il Partito socialista, di cui è stato un militante. Dopo un'esperienza come consigliere comunale a Vanves, si è unito a Macron e al movimento En Marche. Eletto all'Assemblea nazionale, ramo del Parlamento francese, Attal si è rivelato un deputato attivo e intraprendente. Guadagnandosi, nel 2018, la nomina a portavoce del partito. È l'inizio, vero e proprio, di una carriera costantemente in ascesa: sottosegretario all'Istruzione nell'ottobre 2018, poi sottosegretario e portavoce del Governo agli ordini del primo ministro Erix Castex, infine ministro del Bilancio e dell'Istruzione durante l'era di Borne.
Oggi, 9 gennaio 2024, è stato promosso alla guida del Paese. Sotto lo sguardo attento e protettivo di Macron. Durante la sua ascesa, Attal ha dichiarato pubblicamente di essere omosessuale. È legato a un altro dirigente del partito di Macron, Stéphane Sejourné, oggi capogruppo dei liberali di Renew Europe al Parlamento europeo.