Chi è Mario Nawfal, l'influencer australiano tanto apprezzato da Musk?

Ai più attenti ai dettagli non sarà sfuggito. Elon Musk, su X, sembra essere particolarmente affezionato a un account: quello di Mario Nawfal. Influencer australiano che vive a Dubai di cui, da tempo, il patron di Tesla ricondivide numerosi post su X. Da quelli che elogiano le sue aziende, fino a quelli che promuovono figure e ideologie appartenenti all'estrema destra. Ma per quale motivo? E chi è, davvero, Mario Nawfal?
Facciamo un passo indietro. Classe 1994, Mario Nawfal, secondo quanto si legge su Google, è nato in Libano. Tuttavia, si spostò con la sua famiglia in Australia quando aveva sei anni, ottenendo la cittadinanza. Oggi, come detto, vive a Dubai ed è, a tutti gli effetti, un influencer. Per capire da dove sia iniziata la sua carriera, però, è necessario fare un salto indietro nel tempo, fino al 2013. Anno in cui Nawfal fondò il negozio online di elettrodomestica Froothie, specializzato nella vendita di frullatori per frutta e verdura. Qualche anno dopo, nel 2017, il giovane avviò una società di consulenza in criptovalute. Risale al 2021, invece, la creazione della NFT Technologies, azienda – di cui oggi è CEO – che ha lo scopo di aiutare i giovani a investire il proprio denaro in Web3.
In pochi anni, insomma, il 30.enne ha costruito un piccolo impero. E, più recentemente, ha deciso di dedicarsi anche ad altro. Negli ultimi mesi, Nawfal ha condotto interviste a quelli che vengono definiti «alleati di Putin». Tra questi, il presidente serbo Aleksandar Vučić; il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko. E non solo. Nawfal ha infatti intervistato anche il filosofo russo di estrema destra Aleksandr Dugin, definito «il cervello di Putin» per la sua influenza sulla politica russa, il premier slovacco Robert Fico e il candidato presidenziale rumeno pro-Russia Cǎlin Georgescu. «Gli alleati chiave di Putin», come vengono definiti online.
I contenuti pubblicati dal 30.enne, tuttavia, a Musk interesserebbero. E non poco. Secondo un'analisi del Guardian, nell'arco di due settimane – tra il 23 marzo e il 3 aprile – Musk ha ripostato o citato Nawfal su X per 28 volte. In molti casi, si trattava di post di disinformazione.
Nawfal, dal canto suo, è solito pubblicare lunghi post in cui esalta le aziende di Musk – soprattutto Tesla – o in cui commenta notizie di vario tipo. Spesso, anche in maniera inesatta. Come spiega Manuela Caiani, professoressa associata di scienze politiche, interpellata dal Guardian, il rapporto tra Musk e Nawfal non passa inosservato perché i due, insieme, svolgono «un ruolo importante in una crescente rete internazionale di forze di destra radicale, non solo in Europa ma anche in tutto il mondo». Sempre secondo la professoressa, «la destra radicale è sempre più connessa in termini di idee, norme, valori, iniziative e reti». E questo potrebbe essere un problema, dal momento che, secondo l'esperta, l'internalizzazione e il mainstreaming vanno «di pari passo» più si normalizzano.