Chi è Mohammed al-Bashir, il primo ministro ad interim del nuovo governo siriano
«Il capo del Governo di salvezza siriano che guida Idlib, Mohammed al-Bashir, sarà incaricato di formare un nuovo governo siriano per gestire il periodo di transizione». Lo ha fatto sapere l’emittente al-Jazeera, spiegando che la nomina sarebbe arrivata dopo un incontro tra il leader di Hayat Tahrir al-Shams (HTS) noto con il nome di battaglia Al-Jolani e che ora vuole essere chiamato Ahmed al-Shara, e il primo ministro del crollato regime, Muhammad al-Jalali.
In un breve discorso alla televisione di Stato, Mohammed al-Bashir, una figura poco nota nella maggior parte della Siria, che in precedenza ha guidato un'amministrazione autoproclamata in una piccola area del nord-ovest controllata dai ribelli, quest’oggi ha confermato che guiderà il governo ad interim fino al prossimo primo marzo. «Oggi abbiamo tenuto una riunione di governo a cui hanno partecipato una squadra del Governo di salvezza, che stava lavorando a Idlib e nelle sue vicinanze, e il governo del regime detronizzato. L'incontro aveva come tema principale il trasferimento dei fascicoli e delle istituzioni per la tutela del governo», ha riferito al-Bashir.
Dietro di lui, evidenzia la Reuters, nel video si potevano vedere due bandiere: la bandiera verde, nera e bianca con tre stelle rosse sventolata dagli oppositori di Assad durante la guerra civile, e una bandiera bianca con il giuramento di fede islamico scritto in nero, solitamente sventolata in Siria dai combattenti islamici sunniti.
I passi verso la normalizzazione del Paese stanno avvenendo nonostante gli intensi attacchi aerei israeliani contro le basi dell'esercito siriano, le cui forze si erano dissolte di fronte all'avanzata fulminea dei ribelli che hanno fatto cadere Assad.
Il nuovo leader siriano ad interim ha poca visibilità politica al di fuori della provincia di Idlib, la piccola regione prevalentemente rurale del nord-ovest del Paese dove i ribelli hanno creato un'amministrazione durante la guerra civile siriana.
Stando al sito del Governo di salvezza, al-Bashir è nato nel 1983 nella provincia di Idlib. Nel 2007 si è laureato in ingegneria elettrica ed elettronica presso il Dipartimento di Comunicazione dell'Università di Aleppo. Nel 2011 è diventato dirigente di un impianto della Syrian Gas Company. Mentre nel 2021 ha conseguito una seconda laurea, questa volta in Sharia e Giurisprudenza presso l'Università di Idlib.
Tra il 2022 e il 2023 è stato ministro dello Sviluppo e degli Affari umanitari nel gabinetto di Ali Abdulrahman Keda, quarto primo ministro del Governo di salvezza della rivoluzione a Idlib. Nel gennaio 2024, il Consiglio della Shura (l'organo che rappresenta i vari segmenti della popolazione della regione e che elegge il primo ministro) del Governo di salvezza ha votato per eleggere al-Bashir come primo ministro. A Idlib in questi anni non si sono registrate repressioni contro le minoranze e il governo è riuscito a svolgere il suo lavoro, anche grazie al fondamentale aiuto economico della Turchia. Sono state regolarmente raccolte le tasse e gestiti diversi servizi come elettricità, acqua e internet, nonché garantita la sicurezza.
Alla fine di novembre del 2024, dopo che i ribelli hanno lanciato l'offensiva nel nord-ovest della Siria, al-Bashir, durante una conferenza stampa, ha dichiarato che l’azione era stata condotta per rispondere agli attacchi delle truppe governative siriane contro i civili.
Il nuovo governo di transizione, ha fatto sapere un portavoce dell’HTS, non imporrà il velo delle donne, né introdurrà alcuna forma di limitazione alle libertà individuali: «In tutti questi anni di amministrazione a Idlib e nelle altre zone liberate non abbiamo mai imposto il velo a nessuno, né ai musulmani né ai curdi, né ai drusi, né ai cristiani. Perché dovremmo cominciare a imporre adesso limiti alle libertà individuali?», ha commentato un portavoce del gruppo islamista.
Il leader dell’HTS, in passato, ha avuto legami con al-Qaeda e il gruppo è considerato dall’ONU, nonché da diversi Paesi, tra cui gli Stati Uniti, un’organizzazione terroristica. Quest’oggi le Nazioni Unite hanno affermato che «finora l’HTS e gli altri gruppi della coalizione hanno inviato un messaggio positivo al popolo siriano». Il leader del gruppo Ahmed al-Shara, noto come Al Jolani, un ex jihadista considerato dagli USA un «terrorista globale», si è impegnato a identificare e punire gli autori dei crimini commessi in Siria sotto il regime di Assad. Allo stesso tempo ha concesso un’amnistia ai soldati e ai membri delle forze di sicurezza di grado più basso.