Chi è Rishi Sunak, il prossimo primo ministro del Regno Unito

È fatta, praticamente. Almeno stando alle prime pagine di Times e Telegraph: Rishi Sunak sarà il prossimo primo ministro del Regno Unito. 42 anni, figlio di immigrati indiani, una prestigiosa laurea a Oxford, la sua carriera politica, sin qui, è stata ricca di contraddizioni. Aveva sostenuto il leave all’epoca della Brexit, salvo poi circondarsi di fautori del remain. E ancora: si considera un amante del libero mercato, ma ai più è conosciuto per il più grande intervento statale nella storia del Paese. Certo, ha una qualità che gli è stata riconosciuta e che, visto il clima attuale, potrebbe garantirgli lunga vita a Downing Street: la competenza.
Le politiche thatcheriane
Sunak, va ricordato, è reduce dalla pesante sconfitta contro Liz Truss nell’ultima gara per la leadership del Partito conservatore. A suo tempo, aveva promesso una politica thatcheriana se fosse diventato primo ministro. È ancora di quell’idea? Sunak, secondo gli esperti, di principio è un pragmatico. Crede in una tassazione soft, come detto, nel libero mercato. Tuttavia, durante la pandemia si è in parte ricreduto: solo attraverso un massiccio intervento statale è stato possibile salvare l’economia del Regno.
Sulla Brexit, appunto, Sunak ha mostrato più di una contraddizione. Ha sostenuto il leave, evitando però di incensarne i vantaggi pubblicamente. Al contrario, Truss aveva votato remain, reinventandosi in seguito una brexiteer volendo usare il gergo britannico. Non a caso, Sunak si è circondato di fedelissimi alla David Cameron: Oliver Dowden, Robert Jenrick e Gavin Williamson.
Contraddizioni e punti di forza
I suoi sostenitori, più che contraddizioni, vedono evidentemente punti di forza. Fra cui, beh, la capacità di unire le varie anime del Partito conservatore. Ora, dovrà convincere i cittadini: a governare non sarà il Sunak vicino agli ambienti delle grandi banche, dove ha diverse amicizie, ma il Sunak «uomo del popolo». Curiosamente, ma nemmeno troppo, un uomo di origini indiane rischia di passare come simbolo dell’establishment. Complice il suo impiego presso Goldman Sachs.
L’estate scorsa, a tal proposito, un video di Sunak risalente a vent’anni fa, nel quale affermava di avere «amici che sono aristocratici, amici della classe superiore e amici della classe operaia, beh, non della classe operaia», è diventato virale. Tormentandolo.
Sunak, di suo, non si è mai vergognato della sua provenienza, il ceto medio, né dei sacrifici fatti dai suoi genitori, medico e farmacista, per permettersi le rette scolastiche.
Certo, viene da chiedersi come mai una storia di successo come la sua non venga cavalcata dai conservatori. Al contrario, è ancora vista come una storia di privilegi. Lo stesso Sunak, più che un politico, è visto come un tecnocrate.
E l'esperienza?
Sunak, tornando alle contraddizioni, non si era dimesso dopo essere stato multato per il Partygate. Agli occhi di molti, inoltre, rimane quello che ha contribuito a rovesciare Johnson. Molti esperti ritengono che, in caso di elezioni generali, Sunak non avrebbe la «belvaggine» necessaria per sopravvivere all’onda dei Laburisti o, venendo al presente, alle tante sfide (e crisi) cui è confrontato il Regno Unito.
Cancelliere dello Scacchiere britannico, cioè ministro dell’Economia e delle Finanze, dal 2020 al 2022, secondo i critici il fatto che Sunak sia parlamentare da appena sette anni non gli garantirebbe abbastanza esperienza e trasversalità.
Arrivati a questo punto, ad ogni modo, rimane difficile pensare che Sunak venga insidiato da altri candidati. Vincesse le primarie del Partito conservatore, come appare oramai evidente, subentrerebbe a Truss già in giornata.