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«Ci vorranno dalle 36 alle 48 ore per estrarre Ottavia Piana»

Proseguono senza sosta le operazioni di soccorso della speleologa rimasta intrappolata nell'Abisso di Bueno Fonteno
© L'Eco di Bergamo
Red. Online
17.12.2024 17:30

Serviranno fra le 36 e le 48 ore, citiamo, per «riportare fuori» Ottavia Piana, la speleologa 32.enne rimasta intrappolata e ferita nella grotta Bueno Fonteno, in provincia di Bergamo. È la stima del Corpo nazionale del Soccorso alpino e speleologico (CNSAS), che sta coordinando le operazioni delle squadre di volontari giunte da tuta Italia. Operazioni, leggiamo, proseguite tutta la notte e anche questa mattina, con i soccorritori che avanzano metro per metro. Le comunicazioni tra l’esterno e l’interno della grotta, come riferito ieri, sono garantite da un cavo telefonico posizionato dagli stessi soccorritori. Se tutto filerà liscio, Piana verrà portata fuori tra la sera di mercoledì e le prime ore di giovedì.

«Le 2 ore e 30 minuti sono le tempistiche di uscita in condizioni normali» hanno spiegato i soccorritori. «Le effettive tempistiche di uscita, in queste condizioni, sono di circa 36-48 ore». Poco prime delle 12.30, oggi, è uscita dalla grotta una squadra che ha lavorato tutta la notte tra lunedì 16 e martedì 17 dicembre, riferisce l'Eco di Bergamo: nella notte è stata fatta una pausa nella movimentazione della barella per far riposare la speleologa che non dormiva da sabato. Due chilometri sono stati percorsi e, per tutta la mattina, i lavori sono ripresi con alcune pause per i controlli sanitari e medici del caso. Ancora i soccorritori: «È finita la parte più difficile con gli ambienti più stretti, è stato ultimato quindi il lavoro dei disostruttori. Ottavia parla, collabora e racconta delle sue esplorazioni nell’abisso Bueno Fonteno».

Piana, ricordiamo, è rimasta bloccata sabato 14 dicembre dopo un’improvvisa caduta all’interno di una delle gallerie del complesso carsico Bueno Fonteno-Nueva Vida. Da quando è scattato l'allarme, i soccorritori stanno lavorando senza sosta, 24 ore su 24, per trarre in salvo la speleologa, vittima suo malgrado di un incidente simile nel luglio del 2023. Le micro-cariche esplosive autorizzate dalla Questura di Bergamo, riferisce sempre l'Eco di Bergamo, sono state utilizzate solo in piccolissima parte: le squadre specializzate, infatti, hanno lavorato più che altro con martelli e demolitori per approntare il percorso, in modo da poter spostare la barella su cui è stata ricoverata Ottavia Piana. «Usiamo una barella speciale che permette di essere agganciata e sollevata, o spostata in orizzontale su teleferiche – ha detto il soccorritore Luca Longo –. Piano piano viene tirata fuori, dato che le manovre si fermano per consentire i controlli medici. In quel frangente viene utilizzata una particolare tenda attaccata al soffitto della grotta che permette di creare un ambiente più caldo e confortevole».

Quello dei soccorritori è stato, sin qui, un lavoro meticoloso. Un lavoro, evidentemente, altresì rischioso, dal momento che la roccia all’interno del sistema carsico di grotte e gallerie è tremendamente friabile. Al pari quello dei medici e degli infermieri, che monitorano costantemente le condizioni di salute di Ottavia Piana. «Lei è stabile, cosciente e collaborativa» ha sottolineato Corrado Camerini, medico bresciano e delegato del CNSAS lombardo.

Finora sono stati impegnati 126 tecnici del Soccorso alpino e speleologico per un totale di 5 squadre di soccorso. L’ingresso della sesta squadra è previsto per questa sera, quello della settima domani. I tecnici provengono da Lombardia, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Toscana, Umbria e Veneto. Tutta Italia, insomma. È previsto pure l’arrivo di ulteriore personale dalla Sardegna.