Cittadini russi al buio e al freddo: la rabbia della popolazione contro le autorità

Interruzioni, dicono i cittadini, ce ne sono sempre state. Mai di questa portata, però. In Russia sta crescendo, e non poco, la rabbia verso le autorità. Il motivo? Da una parte l'inverno, particolarmente rigido quest'anno. Dall'altra il riscaldamento, nelle case, che va e viene. Anzi, in molti casi se n'è proprio andato. Le segnalazioni di interi quartieri al buio e al freddo, infatti, negli ultimi giorni si sono moltiplicate. Il caso più eclatante, forse, è quello di Podolsk, a sud di Mosca. Almeno 149 mila residenti, quasi la metà della popolazione, devono lottare con temperature che hanno toccato i -20 a causa dello scoppio di una conduttura in una vicina centrale di teleriscaldamento.
«È una vergogna totale» ha dichiarato Yuri, un residente di Podolsk, al Moscow Times. «Non c'è riscaldamento né acqua calda. Siamo costretti a dormire nei sacchi a pelo». Quindi, l'aggiunta: «Non ho parole per descrivere quanto sia grave la situazione. Non abbiamo riscaldamento da quasi sei giorni». Detto della regione di Mosca, da San Pietroburgo all'Estremo Oriente è (quasi) tutta la Russia ad avere problemi con elettricità e riscaldamento. Nel vicino Oblast di Tver, addirittura, un gruppo di residenti ha lanciato un video-appello via social al presidente Vladimir Putin: a Novozavidovsky, hanno detto, «stiamo congelando». «Stiamo letteralmente morendo di freddo» ha aggiunto una donna nel filmato. «Si tratta di una sorta di tortura e di sterminio della popolazione a 100 chilometri da Mosca».
Anche a Elektrostal, nella regione di Mosca, i cittadini hanno acceso un fuoco in strada per attirare l'attenzione delle autorità sul problema del riscaldamento. In un altro video, un gruppo di donne urla: «È impossibile rimanere nelle nostre case. Stiamo congelando».
I cittadini russi hanno puntato il dito, apertamente, contro le autorità e i servizi di pubblica utilità. Colpevoli, in ogni angolo del Paese, di non aver preso le precauzioni necessarie e di non aver agito tempestivamente per risolvere la situazione. «Stiamo inviando reclami ovunque, ma nessuno ci ascolta» ha detto Yelena, un'altra abitante di Podolsk. «Abbiamo riscaldatori portatili che funzionano in ogni stanza, ma la temperatura interna è ancora di 10 gradi. Ci sono una clinica e un ospedale, così come asili, dove non c'è riscaldamento. E non abbiamo risposte, né assistenza, né spiegazioni».
Le autorità di Podolsk hanno dichiarato lo stato di emergenza e cercato, quantomeno, soluzioni temporanee per garantire un minimo di riscaldamento. I problemi sarebbero stati causati dal fatto che la centrale è di proprietà della Klimovsk Specialized Ammunition Plant, una fabbrica privata di munizioni. «La struttura è in condizioni di sicurezza molto strette, il che limita la nostra capacità di supervisionare i preparativi per l'inverno» ha dichiarato la scorsa settimana il vicegovernatore della regione di Mosca, Yevgeny Khromushin.
Un funzionario non identificato della regione di Mosca e due dirigenti dell'impianto sono stati arrestati perché sospettati di aver fornito servizi non sicuri, ha dichiarato martedì il Comitato investigativo russo, la principale autorità investigativa federale del Paese. Gli investigatori hanno dichiarato che il vicesindaco di Podolsk è stato accusato di abuso di autorità per aver rilasciato un certificato di idoneità per la centrale.
Intanto, nella citata regione di Tver le autorità hanno aperto un'indagine penale per il presunto riciclaggio di oltre 84 milioni di rubli, quasi un milione di dollari, in bollette di riscaldamento dei residenti, stando al canale Telegram Astra che cita fonti non identificate. I responsabili dell'azienda locale avrebbero sottratto i pagamenti per uso personale.
In risposta ai problemi di riscaldamento, martedì Putin ha chiesto al Ministro delle Situazioni di Emergenza, Alexander Kurenkov, di fornire calore ed elettricità ai residenti colpiti. I problemi diffusi verificatesi in questi giorni sembrerebbero legati a decenni di infrastrutture fatiscenti, a loro volta collegabili alla corruzione endemica e alla cattiva gestione. Il degrado complessivo delle infrastrutture municipali russe, nel 2022, ha superato il 70%. Secondo Sergei Pakhomov, a capo del Comitato per le costruzioni, le abitazioni e i servizi di pubblica utilità della Duma di Stato, in alcuni casi le condutture idriche vecchie di novant'anni o addirittura di più erano ancora in uso fino a due anni fa.
L'alloggio, le utenze e i servizi comuni sono una fonte continua di problemi per i russi durante l'inverno. A San Pietroburgo, l'estesa copertura di ghiaccio sulle strade e sui marciapiedi della città genera lamentele a getto continuo, anno dopo anno, con molte persone che finiscono in ospedalea causa di scivolate e cadute. Nella repubblica siberiana di Khakassia, il mese scorso due villaggi sono rimasti senza elettricità a causa di evidenti problemi con le infrastrutture obsolete. Nell'inverno del 2020, ancora, cinque persone nella regione di Perm erano rimaste uccise a causa della rottura di una tubatura.
Interrogato sulle ultime interruzioni del riscaldamento, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha riconosciuto i problemi e li ha collegati alle scarse infrastrutture comunali, affermando che la gente «ha dovuto sopportare molti disagi al freddo e senza elettricità». Di nuovo: «Nonostante tutti gli sforzi titanici per aggiornare tutti i sistemi abitativi e di servizi comunali, c'è ancora una certa parte che rimane notevolmente deteriorata. Questi programmi continueranno, ma è impossibile aggiornare tutte le tubature e tutti i sistemi di alloggi e servizi comunali in 10-15 anni».
Per il momento, coloro che sono stati colpiti da problemi di riscaldamento sembrano non essere ottimisti sul fatto che i problemi saranno risolti in modo efficiente. «È una settimana che non abbiamo il riscaldamento e la temperatura nel mio appartamento è di circa 11 gradi» ha chiosato Lidiya, altra residente di Podolsk, al Moscow Times. «Purtroppo non si sa quando sarà riparato».