Cofferati: «ha sempre rispettato il sindacato»

«Tra noi c'è stato un rapporto non facile, ma ha sempre rispettato il ruolo del sindacato». Così l'ex segretario generale della Cgil Sergio Cofferati a La Stampa ricordando Silvio Berlusconi. Al suo secondo mandato, l'ex premier provò a cambiare lo Statuto dei lavoratori. «C'era una forte pressione di Confindustria per abolire l'articolo 18 e cancellare la cultura dei diritti. Berlusconi subiva questa pressione», ricorda l'ex leader sindacale.
«Con noi non aveva un atteggiamento pregiudizialmente ostile, la contrapposizione è sempre stata sui temi, con posizioni molto lontane e giudizi duri da entrambe le parti. Ma i rapporti non sono mai degenerati», precisa Cofferati. Sull'Articolo 18 «li abbiamo costretti a fermarsi, dopo un confronto duro, che finì con la rottura».
Su un episodio è molto critico. «Fu un episodio grave, il tentativo dell'allora premier e di altri esponenti di governo di avallare l'idea che le risposte della Cgil alle loro scelte sbagliate avessero stimolato le azioni dei terroristi. Un modo per delegittimare la manifestazione del Circo massimo, già convocata pochi giorni dopo l'omicidio di Marco Biagi».
Tra gli altri errori di Berlusconi, Cofferati segnala «una mancanza». «Pur trovandosi nelle condizioni di provarci, non ha fatto nulla per proiettare il Paese in Europa». Non ha cioè indicato politiche «per consentire all'Italia e all'Europa di competere a livello globale». Un approccio «molto nazionalista - sostiene l'ex sindacalista -, concentrato su quello che doveva fare in Italia».