Regno Unito

Collisione nel Mare del Nord: il capitano russo alla sbarra per omicidio colposo

Nell'atto d'incriminazione è stato reso noto anche il nome dell'unica vittima dell'incidente, un marittimo filippino di 38 anni imbarcato sulla stessa Solong
©DAN KITWOOD / POOL
Ats
15.03.2025 12:59

Convalida del fermo oggi di fronte alla Hull Magistrates Court per il capitano russo della portacontainer Solong - il cargo tedesco battente bandiera portoghese che lunedì ha speronato nel mare del Nord la petroliera svedese Stena Immaculate, noleggiata dal Pentagono per il trasporto di carburante per jet militari Usa e ferma all'ancora - incriminato ieri sera formalmente dalla polizia con l'accusa di «omicidio colposo per negligenza grave».

L'uomo è stato identificato: è un 59enne ed è originario di Primorsky, presso San Pietroburgo. Nell'atto d'incriminazione è stato reso noto anche il nome dell'unica vittima dell'incidente, un marittimo filippino di 38 anni imbarcato sulla stessa Solong.

Il reato contestato al capitano - che nei giorni scorsi ha potuto avere un contatto con un rappresentante consolare di Mosca e che secondo l'armatore tedesco del cargo, Ernst Russ, sta collaborando con gli investigatori - continua far riferimento al sospetto di un fatto accidentale, in assenza al momento d'indizi di qualunque ipotesi criminale intenzionale. Restano tuttavia da chiarire la dinamica e le cause esatte di un incidente insolito, per quanto in parte riconducibile alla nebbia, nel quale la Solong risulta aver centrato sulla fiancata la petroliera - carica di 220'000 barili di cherosene - navigando a 16 nodi e senza deviare dalla rotta: con un urto che ha innescato un furioso incendio su entrambi i natanti e una fuoriuscita di cherosene dalla Stena Immaculate.

Il capo della sezione del Crown Prosecution Service britannico che si occupa di reati speciali e di antiterrorismo, Frank Ferguson, ha da parte sua detto di aver «autorizzato» la Humberside Police, che conduce l'indagine, a «incriminare per omicidio colposo un cittadino russo in relazione alla collisione che ha coinvolto due navi nel mare del Nord al largo della costa orientale dell'Inghilterra in modo da garantirgli il diritto alla difesa e un processo equo». Accusa su cui Ferguson ha mantenuto peraltro un margine di cautela, evocando la necessità di evitare per ora ulteriori «commenti e condivisioni d'informazioni che potrebbero pregiudicare le procedure».