«Colpiti i primi soldati nordcoreani a Kursk»
I primi soldati nordcoreani dispiegati nella regione russa di Kursk per aiutare l’esercito di Putin sono stati colpiti dalle truppe ucraine. Lo ha fatto sapere Andrii Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell'Ucraina. Il funzionario, tuttavia, non ha fornito ulteriori dettagli sugli scontri e sulle eventuali perdite da parte nordcoreana.
Stando al segretario di Stato americano Antony Blinken, circa 8 mila soldati di Pyongyang sarebbero stati schierati nell’area di Kursk per dare supporto alle truppe russe impegnate negli scontri da quando l'Ucraina ha lanciato un'offensiva transfrontaliera all'inizio di agosto. Mosca, scrive il Kyiv Independent, sta utilizzando i nordcoreani a Kursk per rinforzare le difese e permettere così alle unità russe più esperte di proseguire l’avanzata nell'est dell'Ucraina, dove la situazione è incandescente.
Il presidente Volodymyr Zelensky, negli scorsi giorni, è tornato a criticare le limitazioni imposte dall’Occidente, spiegando che gli alleati dovrebbero consentire a Kiev di colpire le truppe nordcoreane all'interno della Russia con armi a lungo raggio. Questo permetterebbe all'Ucraina di «colpire preventivamente ogni insediamento» in cui i russi stanno radunando le truppe inviate da Kim Jong-Un.
Di fatto, il leader ucraino ha chiesto per l’ennesima volta ai Paesi occidentali di revocare il divieto di attacchi missilistici a lungo raggio sul territorio russo, in questo caso per attacchi preventivi contro i campi che ospitano soldati stranieri.
«Ma invece di una autorizzazione per le armi a lungo raggio, così necessaria, l’America sta guardando, la Gran Bretagna sta guardando, la Germania sta guardando», ha criticato Zelensky, aggiungendo che «tutti stanno solo aspettando che l’esercito nordcoreano inizi ad attaccare gli ucraini».
Intanto, ad est, le truppe ucraine sono impegnate a cercare di frenare una delle offensive «più potenti» della Russia dall'inizio dell'invasione del Paese da parte del presidente russo Vladimir Putin, ha sottolineato il comandante militare di Kiev, Oleksandr Syrsky.
Diversi analisti occidentali sostengono che i soldati della Corea del Nord, che in termini numerici rappresentano gli uomini che la Russia perde ogni settimana in guerra, sono molto meno importanti rispetto alla fornitura di munizioni di Pyongyang. I servizi di intelligence ucraini e sudcoreani stimano infatti che la Corea del Nord abbia inviato a Mosca fino a 9 milioni di proiettili di artiglieria, ossia quasi la metà di tutti i colpi sparati dalla Russia nel 2024.