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Lo annuncia lo Stato maggiore ucraino su Facebook: attaccata anche una raffineria petrolifera russa della compagnia Ryazan – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:10
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Sanchez a Rutte: «La sicurezza va oltre la spesa per la Difesa»
Incontro nel pomeriggio a Madrid tra il segretario generale della Nato, Mark Rutte, e il premier spagnolo Pedro Sánchez. A renderlo noto i due leader stessi, attraverso messaggi di saluto scambiati su X.
In una nota, il governo spagnolo fa sapere che nella riunione sono stati affrontati diversi argomenti rilevanti per l'Alleanza Atlantica, tra questi il sostegno all'Ucraina e le necessità di spesa per la Difesa dei Paesi che vi aderiscono. Su questo punto, aggiunge il comunicato, Sánchez ha sostenuto che la Spagna è «un alleato serio e responsabile», ricordando che, negli ultimi dieci anni, il Paese iberico, «ha aumentato la spesa per la Difesa del 70% nell'ultimo decennio».
In aggiunta, il premier spagnolo ha «posto l'accento sul fatto che la sicurezza va oltre la spesa per la Difesa» e che il Paese è «tra i primi dieci contribuenti» in questo ambito. E ha ribadito come «l'impegno irremovibile» di Madrid sia quello di raggiungere un livello di investimenti nel settore pari al 2% del Pil entro il 2029, sottolineando inoltre che la Spagna partecipa «a tutte le principali missioni della Nato».
Rispetto alla guerra in Ucraina, Sánchez ha affermato che «ora più che mai la Spagna sosterrà» Kiev e promuoverà «l'unità della Nato» in appoggio al Paese invaso dalla Russia, «perché l'unità resta l'elemento fondamentale». Infine, il premier spagnolo ha detto a Rutte di considerare «necessario» che la Nato «presti attenzione al Sud e al Piano d'azione per il Sud».
Da parte sua, il segretario generale dell'Alleanza Atlantica ha reso noto su X che tra i temi trattati nell'incontro ci sono stati i concetti di «deterrenza e difesa», così come «la necessità urgente di maggiori investimenti nell'immediato».
19:45
19:45
L'UE rinnova le sanzioni a Mosca
Viktor Orban è rientrato nei ranghi. L'Ungheria ha tolto il veto - dopo una dichiarazione di rassicurazione della Commissione sulle forniture di gas e petrolio, totalmente aleatoria - e l'Unione Europea ha rinnovato le sanzioni alla Russia per altri sei mesi. Un finale scontato, data la posizione assunta da Donald Trump la settimana scorsa: o Mosca accetta la trattativa, aveva minacciato il presidente Usa, o andrà incontro a più restrizioni.
«L'UE mantiene le promesse», ha commentato l'alto rappresentante Kaja Kallas, precisando che la garanzia europea sull'energia era «importante per Budapest».
Il prolungamento delle sanzioni spiana la strada ai negoziati sul 16esimo pacchetto, che dovrebbe vedere un ulteriore giro di vite contro la flotta ombra russa. Nel fine settimana, nel Baltico, si è verificato l'ennesimo incidente ai danni di un'infrastruttura sottomarina (un cavo connettore danneggiato) e di nuovo i sospetti puntano verso il Cremlino. «Le azioni ibride della Russia stanno aumentando in frequenza e intensità in tutta l'UE: la nostra incapacità di scoraggiare tali azioni invia un segnale pericoloso a qualsiasi aggressore perché la debolezza li incoraggia e questo è molto chiaro», ha avvertito Kallas. «Se non agiamo ora rischiamo ulteriori aggressioni ed è essenziale aumentare i costi per coloro che sono dietro questi attacchi».
Anche il segretario generale della Nato Mark Rutte è intervenuto sulla vicenda nel corso del suo punto stampa a Lisbona con il premier portoghese Luis Montenegro. «Abbiamo assistito a un altro incidente nel Mar Baltico, con l'interruzione di un cavo che collega la Lettonia alla Svezia: la buona notizia è che, grazie all'operazione 'Baltic Sentry', navi e aerei della Nato operano a fianco dei nostri alleati, consentendo una risposta rapida e coordinata».
Budapest, insomma, ha calcolato male i tempi dell'ennesima fronda contro Bruxelles. Certo, molti - tra i corridoi del Consiglio Ue - si domandano se tra sei mesi, quando toccherà prolungare nuovamente le sanzioni, non ricomincerà il valzer. I più realisti evidenziano che, come a questo giro, dipenderà tutto da Trump. I 27 ministri degli Esteri hanno discusso il futuro delle relazioni con l'America nel corso di un pranzo nel formato top-secret (nessun collaboratore, telefoni fuori dalla sala). «La nuova amministrazione americana adotta una posizione ed un linguaggio transazionale e anche noi dobbiamo farlo», ha sottolineato Kallas, precisando che «sono state proposte molte buone idee su come articolare una nostra posizione senza dover solo reagire alle affermazioni di Trump».
L'UE - recita il ragionamento - è una «potenza economica» e gli europei dovrebbero avere più fiducia in se stessi, sia quando hanno a che fare con gli avversari sia quando trattano con i partner. Kallas però non ha voluto confermare se il tema della Groenlandia è stato affrontato nel corso della giornata, salvo commentare che «l'UE è più forte quando è unita». «Come ha detto un ministro, dobbiamo ascoltare il presidente Trump ma forse non parola per parola», ha aggiunto Kallas.
19:00
19:00
«Spiavano per Mosca»: condannati due residente nella regione di Kharkiv
Due residenti della regione di Kharkiv, nell'Ucraina orientale, sono stati condannati a lunghe pene detentive per spionaggio a favore della Russia, hanno annunciato le autorità ucraine.
Il primo è una donna, di cui non è stata rivelata l'identità, condannata a 11 anni di carcere con l'accusa di aver passato informazioni sui sistemi di difesa aerea della regione a un "giornalista russo" tra gennaio e aprile del 2024. Il secondo è un cittadino russo, accusato di aver spiato l'esercito ucraino nella regione di Kharkiv, è stato condannato a 10 anni di carcere, secondo una dichiarazione dei procuratori e del Servizio di sicurezza dell'Ucraina (Sbu).
L'uomo era un dipendente di una banca locale e aveva la cittadinanza russa, hanno sottolineato. È stato condannato per aver raccolto e diffuso informazioni riservate sugli spostamenti e la posizione delle truppe ucraine.
Secondo la fonte, avrebbe filmato siti militari nella città di Kharkiv e inviato il filmato a un contatto online dell'intelligence russa allo scopo di coordinare gli attacchi aerei. L'uomo è stato inoltre accusato di acquisizione, trasporto e stoccaggio illegali di un ordigno esplosivo. Secondo l'ufficio del procuratore generale, è stato arrestato a luglio e si è dichiarato colpevole durante un'udienza.
18:17
18:17
Putin e Lula discutono «la risoluzione del conflitto ucraino»
La possibile "risoluzione del conflitto ucraino" è stata tra gli argomenti discussi oggi in un colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Lo fa sapere il servizio stampa del Cremlino.
I due leader, sottolinea la presidenza russa sul suo canale Telegram, hanno preso "in considerazione le questioni relative all'ulteriore sviluppo del partenariato strategico russo-brasiliano in campo politico, commerciale ed economico". Inoltre, "in connessione con il passaggio della presidenza dei Brics dalla Russia al Brasile nel 2025, è stato confermato l'impegno reciproco a uno stretto coordinamento delle posizioni nell'intero ampio programma delle attività dell'associazione".
Putin e Lula, aggiunge il Cremlino, hanno avuto uno scambio di opinioni sulla situazione attuale nel mondo, tenendo conto anche dell'avvento al potere della nuova amministrazione americana, e hanno affrontato "anche le questioni relative alla risoluzione del conflitto ucraino".
13:02
13:02
L'UE rinnova le sanzioni contro la Russia
I ministri degli Esteri dell'Ue hanno approvato a Bruxelles il rinnovo delle misure settoriali contenute nei quindici pacchetti di sanzioni approvati dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina nei confronti della Russia, superando il veto minacciato nei giorni scorsi dall'Ungheria.
"L'Europa mantiene la parola - ha annunciato l'Alta Rappresentante Kaja Kallas via social - i ministri degli Esteri dell'Ue hanno appena deciso di estendere nuovamente le sanzioni alla Russia. Ciò continuerà a privare Mosca delle entrate per finanziare la sua guerra. La Russia deve pagare per i danni che sta causando".
Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjartò ha aggiunto, via social, che "l’Ungheria ha ricevuto le garanzie richieste riguardo alla sicurezza energetica del nostro Paese. La Commissione Europea si è impegnata a proteggere i gasdotti e gli oleodotti che portano agli Stati membri dell'Ue. Ha chiarito che l'integrità delle infrastrutture energetiche che riforniscono gli Stati membri è un importante problema di sicurezza per l'Ue nel suo complesso. Inoltre, sta cercando garanzie dall'Ucraina per garantire la fornitura di petrolio all'Unione".
11:33
11:33
«Liberato un villaggio nella regione di Kursk»
Le forze russe hanno liberato il centro abitato di Nikolaevo-Daryino, nella regione di Kursk, dove dall'agosto scorso sono presenti truppe d'invasione ucraine. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca.
Il 17 gennaio scorso il ministero della Difesa aveva detto che erano stati liberati 800 chilometri quadrati, pari a oltre il 60% del territorio occupato.
10:59
10:59
Il Cremlino: «Attendiamo segnali su un possibile incontro tra Putin e Trump»
La Russia dice di attendere «segnali» dagli Stati Uniti su un possibile incontro tra il presidente Vladimir Putin e quello americano Donald Trump. Segnali che non sono ancora arrivati, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
«A quanto pare, ci vuole del tempo», ha dichiarato Peskov, citato dall'agenzia Interfax, aggiungendo che «rimane la disponibilità» da parte di Mosca a una tale iniziativa e, «per quanto abbiamo sentito, rimane anche da parte americana».
06:20
06:20
Il punto alle 6.00
Unità dell'aeronautica militare dell'Ucraina, in collaborazione con altri componenti delle forze di difesa ucraine, hanno colpito dei magazzini per lo stoccaggio dei droni d'attacco nella regione di Oryol, nella Federazione Russa, secondo quanto annuncia lo Stato maggiore ucraino su Facebook, citato da Ukrinform. «Sono state colpite le strutture in cemento dove erano immagazzinate le unità termobariche utilizzate per i droni d'attacco. Ci sono informazioni su una forte detonazione secondaria», si legge nel messaggio, secondo cui ora la Russia ora ha 200 droni Shahed di fabbricazione iraniana in meno a disposizione.
Le forze aeree, aggiunge Ukrinform, hanno anche colpito una raffineria petrolifera russa della compagnia Ryazan, usata per rifornire le forze armate di Mosca, e la postazione più avanzata delle forze russe nel Kursk.