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Come funziona il fact-checking nel mondo

Fake news, disinformazione e complotti sono solo alcuni tra i termini che sentiamo ripetere più spesso quando si parla di informazioni errate o manipolate – Ma chi c’è dall’altra parte?
Facta.News
08.03.2022 15:39

Fake news, disinformazione e complotti sono solo alcuni tra i termini che sentiamo ripetere più spesso quando si parla di informazioni errate o manipolate. Ma chi c’è dall’altra parte? Come funziona il mondo del fact-checking?

In questo articolo scopriamo come lavorano le redazioni che verificano le notizie, quante sono nel mondo e come sono strutturate. Ma non solo: raccontiamo che cos’è l’International Fact-Checking Network (Ifcn) ed esploriamo alcune delle collaborazioni internazionali nate tra le diverse redazioni. 

Di che cosa stiamo parlando
I termini fact-checking e debunking sintetizzano una precisa idea di giornalismo, il cui metodo è basato sulla consultazione di dati e fonti ufficiali o verificate, per analizzare la veridicità dei contenuti e offrire ai lettori un’informazione quanto più corretta e oggettiva possibile. 

Ma quali sono le differenze tra i due termini? Si tratta di sfumature di significato, spesso ignorate dal linguaggio comune che tende ad utilizzare soprattutto il termine fact-checking. Quest’ultimo in realtà è più appropriato quando si parla di verificare dichiarazioni rilasciate dai politici o da personaggi pubblici. Con debunking la verifica delle notizie false e dei contenuti virali che non vengono dal mondo politico. 

Gli articoli di fact-checking e debunking tendono ad avere tutti una struttura simile. Prendendiamo come esempio il lavoro quotidiano di Facta.news e scopriamo insieme i passaggi principali.

Come lavorano i progetti di fact-checking e debunking 

Per la redazione di Facta.news la prima attività è il monitoraggio quotidiano dei contenuti che circolano attraverso i servizi di messaggistica istantanea, sui media tradizionali, sui social network e più in generale su Internet. Questa operazione è accompagnata dall’analisi dei contenuti che vengono segnalati da lettori ed utenti. La redazione riceve così quotidianamente notizie, immagini, video, messaggi vocali e contenuti pubblicati sui social network che potrebbero rivelarsi falsi (e qualche volta anche dannosi per la salute).

Le redazioni di fact-checking e debunking analizzano solo quei contenuti che si basano su fatti o numeri verificabili. In assenza di una di queste caratteristiche, il lavoro risulterebbe impossibile (non si possono verificare opinioni o previsioni, per esempio). 

Nel verificare i contenuti come veri o falsi, gli articoli di fact-checking citano sempre – utilizzando i link – le fonti su cui basano le valutazioni, così da poter essere facilmente smentiti in caso di errore. Il lettore può così ripercorrere, passo dopo passo, la verifica fatta. Infine, molti  progetti di fact-checking assegnano una categoria alla notizia: ad esempio “vera”, “falsa”, “imprecisa”, “fuori contesto” e così via. 

Nel mondo
Secondo il censimento curato dal Duke Reporters’ Lab, oggi nel mondo ci sono più di 350 progetti di fact-checking attivi.

Progetti di fact-checking nel mondo, al 7 marzo 2022. © Duke Reporters’ Lab
Progetti di fact-checking nel mondo, al 7 marzo 2022. © Duke Reporters’ Lab

Spesso i progetti di fact-checking collaborano tra loro a livello internazionale. È il caso della CoronaVirusFacts Alliance, progetto nato a gennaio 2020 per il contrasto delle notizie false a tema Covid-19 e che ha dato vita ad un database con oltre 16.000 articoli, scritti in più di 40 lingue e pubblicati in più di 86 Paesi. Una collaborazione simile è nata a febbraio 2022, in occasione del conflitto russo-ucraino. Si tratta di Ukraine Facts, mappa che mostra quali casi di disinformazione sulla guerra si sono diffusi nei diversi Paesi. 

Il 2 aprile si celebra l’International Fact-Checking Day, la giornata internazionale dedicata al fact-checking. Per le diverse redazioni è un’occasione per promuovere il proprio lavoro e fornire al pubblico delle indicazioni pratiche per contrastare la disinformazione.

Come sta il fact-checking
Il 26 gennaio 2021 l’Ifcn ha pubblicato il report State of the Fact-Checkers 2021 che raccoglie alcune delle informazioni più aggiornate sullo stato del fact-checking a livello globale. I dati provengono da un questionario compilato da decine di progetti di fact-checking firmatari del Codice dei principi dell’International Fact-Checking Network (Ifcn).

L’Ifcn è infatti uno dei principali punti di riferimento per i progetti di fact-checking di tutto il mondo. I progetti possono sottoscrivere il suo Codice dei principi, documento che sintetizza degli impegni che ogni fact-checker promette di rispettare. I punti principali sono l’imparzialità, la trasparenza delle fonti, della metodologia e dei finanziamenti, e l’impegno ad ammettere e correggere in modo chiaro gli errori fatti, quando necessario.

Stando a quanto riportato dal report, tra il 2018 e il 2021 è cambiata la natura dei progetti di fact-checking, almeno stando a come si identificano i fact-checker stessi. È stata registrata una crescita delle organizzazioni a scopo di lucro e una diminuzione dei progetti no-profit.

Sia oggi che in passato, la maggior parte dei progetti di fact-checking lavora online, ma non mancano casi di collaborazioni televisive, radiofoniche o con testate cartacee che hanno deciso di investire in un’informazione verificata. Le redazioni sono, in media, meno numerose rispetto a quelle dei media più tradizionali ma hanno comunque registrato una crescita negli ultimi anni.

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