Come va il risanamento della Senna in vista delle Olimpiadi?

L'obiettivo di Parigi, in vista delle Olimpiadi estive dell'anno prossimo, è chiaro: ripulire il più possibile la Senna, consentendo poi (addirittura) la balneazione a partire dal 2025. Più facile a dirsi che a farsi, verrebbe da dire. Prendete Michel, la cui abitazione a Noisy-le-Grand si trova sulle rive della Marna, il principale affluente del fiume parigino. Intervistato dall'AFP, ha candidamente ammesso: «Ho una fossa settica». Ovvero, il suo sistema di acque reflue domestiche non è a norma. E mal si concilia, appunto, con l'obiettivo delle autorità parigine, che intendono abbassare il tasso di batteri fecali nella Senna. «Ma che cosa devo fare, di preciso?» ha chiesto, al riguardo, l'uomo.
Il problema è noto: prima del 2021, quando è stata approvata una legge in merito, la separazione delle acque reflue da quelle piovane raramente è stata rispettata. Quantomeno se pensiamo agli edifici più vecchi. La situazione, a meno di un anno dall'inizio dei Giochi, e con la promessa di organizzare le prove di nuoto in acque libere e di triathlon nella Senna, appare tutto fuorché idilliaca. Tanto per il fiume principale quanto per i suoi affluenti.
Le domande, fronte proprietari, sono diverse: «Come faccio a mettermi in regola?»; «A quanto ammontano le sovvenzioni per i lavori?»; «È legale costringerci a tutto ciò?». Nel solo Dipartimento di Seine-Saint-Denis 10.200 abitazioni private sono state identificate come prioritarie per la riduzione dei livelli di batteri fecali nella Marna. La maggior parte di queste abitazioni si trova nell'area di Grand Paris Grand Est. Le autorità, dal canto loro, si sono impegnate a realizzare una rete fognaria di 27 chilometri cui, a lavori ultimati, i proprietari sono invitati a collegarsi. Al momento, sono stati costruiti 14 chilometri.
Se i lavori, a quanto sembra, stanno procedendo secondo i piani, l'adesione al piano di risanamento da parte dei cittadini o, meglio, dei proprietari immobiliari le cui abitazioni si affacciano sui corsi d'acqua appare meno scontata. Secondo i dati diffusi lo scorso 1. settembre, infatti, erano poco meno di 2 mila i proprietari disposti a mettersi in regola. Le autorità, in questo senso, hanno previsto da un lato incentivi a mo' di sovvenzioni (fino a 6 mila euro) e, dall'altro, delle multe in caso di non conformità delle acque reflue. Parliamo di sanzioni fino a 500 euro all'anno. Secondo le stime, la spesa per mettere a norma il proprio impianto ammonta a 7.800 euro.
Da mesi, in effetti, le iniziative per sensibilizzare l'opinione pubblica e la popolazione si moltiplicano. Con tanto di missioni porta a porta condotte da studenti. La domanda è sempre la stessa: «Buongiorno, avete già fatto un test di conformità alla vostra rete di acque reflue?». Tutto, insomma, pur di garantire un'Olimpiade pulita. Quantomeno sulla Senna e lungo i suoi affluenti. Guai se gli atleti del triathlon, ad esempio, accusassero malesseri importanti come accaduto di recente a Sunderland, con gli atleti che, in coro, avevano sentenziato: «Abbiamo nuotato nella m...a».