Comparsi in tribunale i quattro sospettati dell'attentato al Crocus City Hall
Dopo ore di dolore e di tensioni, i quattro sospettati dell'attentato al Crocus City Hall sono comparsi nel tribunale distrettuale di Basmannyj a Mosca. Nel corso dell'udienza, gli individui, accusati di aver ucciso più di 130 persone, sono stati ufficialmente identificati come cittadini del Tagikistan, e sono stati posti in custodia cautelare per due mesi, ossia fino al 22 maggio. Scadenza che potrà essere prorogata in attesa del processo, la cui data, al momento, non è ancora stata fissata.
I quattro presunti responsabili, identificati come Saidakrami Murodali Rachabalizoda, Dalerdzhon Barotovich Mirzoyev, Shamsidin Fariduni e Muhammadsobir Fayzov, nello specifico sono accusati di «attacco terroristico commesso da un gruppo di individui che ha causato la morte di altre persone», secondo quanto riferito dalla Tass. Un'accusa a cui tre su quattro dei sospettati hanno risposto dichiarandosi colpevoli.
Online, nel frattempo, hanno cominciato a circolare immagini e filmati dei brutali interrogatori a cui sono stati sottoposti i quattro sospettati, interrogati nelle apposite cabine con pannelli di vetro per gli imputati. Nel riferire dell'udienza, lo stesso tribunale di Mosca ha infatti diffuso un video nel quale si vedono gli agenti di polizia portare in aula uno dei quattro uomini in manette. Osservando altre fotografie, si evince che uno dei sospettati è stato invece portato in aula bendato, a causa di un occhio nero, mentre un altro dei quattro uomini è entrato in aula su una sedia a rotelle, in uno stato da molti giudicato come privo di coscienza. Dal rapporto, sembrerebbe anche che almeno uno dei quattro abbia subito scosse elettriche. Non solo. Secondo quanto riferisce la BBC, Mirzoyev aveva anche un sacchetto di plastica strappato avvolto attorno al collo, mentre a Fariduni, addirittura, sembrava mancasse un occhio. Una benda posta sul volto di Rachabalizoda, invece, ha riacceso le discussioni sul video circolato sabato online, secondo il quale, durante l'arresto, gli era stato parzialmente reciso un orecchio.
Tutti e quattro i sospettati sono stati arrestati nella regione di Bryansk circa 14 ore dopo l'attacco, secondo quanto rivelato negli scorsi giorni dai servizi di sicurezza russi (FSB). Contemporaneamente, sono state arrestate altre sette persone, accusate di aver contribuito all'attacco.
Nel frattempo, gli operatori di emergenza locali sono ancora alla ricerca di feriti e morti che mancano all'appello. Putin, al momento, non ha ancora visitato il Crocus City Hall, luogo in cui è avvenuto l'attentato, ma il Cremlino ha pubblicato un filmato che mostra il presidente russo accendere una candela in chiesa, per onorare le vittime della strage. Nelle ultime ore, inoltre, Putin ha avuto una conversazione telefonica con il leader del Tagikistan, Emomali Rahmon, nel corso della quale i due hanno puntualizzato come i servizi di sicurezza e le agenzie competenti di Russia e Tagikistan stiano «lavorando a stretto contatto nella lotta al terrorismo» e intendano intensificare gli sforzi.
Dal canto suo, tuttavia, durante le sue dichiarazioni pubbliche sull'attacco, Putin ha continuato a puntare il dito contro Kiev, accusando l'Ucraina di «coinvolgimento», nonostante le rivendicazioni dell'ISIS. Secondo gli ultimi aggiornamenti, l'organizzazione terroristica avrebbe diffuso una fotografia dei presunti uomini armati prima dell'attacco: nell'immagine, secondo le prime indagini, sembrerebbe che i vestiti indossati dagli aggressori corrispondano a quelli dei quattro sospettati, apparsi nelle scorse ore nel tribunale di Basmannyj.