Aviazione

Componenti del Boeing 787 non a norma, c'è un filone italiano

A Brindisi indagate 7 persone – Le perizie e le indagini sono state condotte anche con rogatoria internazionale negli Stati Uniti e l’aiuto dell’FBI
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Red. Online
06.10.2024 23:15

Attentato alla sicurezza dei trasporti, inquinamento ambientale e frode in commercio. Sono questi i reati ipotizzati dalla procura di Brindisi che ha ha emesso l'avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 7 persone e 2 società coinvolte in un'associazione a delinquere nel settore aerospaziale. Componenti aeronautiche pericolose – pezzi dai bassi standard di sicurezza – partivano dalla Puglia alla volta della Leonardo – Divisione Aerostrutture – e dell’americana Boeing. Componenti anche strutturali, usate per la produzione dei settori 44 e 46 del Boeing 787 Dreamliner della multinazionale americana e realizzate con titanio commercialmente puro anziché della prescritta lega di titanio. Se da una parte c'era un notevole risparmio sui prezzi di acquisto delle materie prime per le società fornitrici, dall'altra c'erano – appunto – notevoli rischi per la sicurezza dei velivoli, realizzati con componenti dalla bassa resistenza statica e resistenza allo stress notevolmente inferiore agli standard.

Un primo e delicato filone d'indagine, curato dalla Guardia di finanza di Brindisi, riguarda la commissione di reati in forma associativa, da parte di amministratori – di fatto e di diritto – di due società brindisine attive nel settore aerospaziale: la Processi Speciali e la Manifacturing Process Specification.

La lunga inchiesta è frutto anche di una rogatoria internazionale e della collaborazione tra il Dipartimento di Giustizia americano e l’FBI con la Guardia di Finanza e i magistrati brindisini. L'indagine nasce da una precedente, svolta sempre dalle Fiamme gialle, conclusasi nel 2021 e che aveva portato al sequestro dei compendi aziendali delle due società per bancarotta, all'arresto di tre responsabili e alla denuncia a piede libero di altri quattro indagati.

Compromessa la sicurezza dei Boeing 787 Dreamliner

Le verifiche hanno portato al sequestro di circa 6 mila parti di aeroplano (cosiddette Part Number) appositamente campionate per i successivi esami qualitativi, realizzate in materiale diverso da quanto previsto dalle specifiche di progetto. Le consulenze disposte dalla procura di Brindisi e svolte da tecnici specializzati nel settore aerospaziale hanno certificato la non conformità di almeno 4.829 componenti realizzate in titanio e di almeno 1.158 componenti di alluminio. Le perizie e le indagini «si sono concluse – spiega la Procura – accertando che alcuni componenti strutturali non conformi potessero, sul lungo periodo, creare nocumento alla sicurezza dei velivoli, imponendo alla compagnia americana l'avvio di una campagna straordinaria di manutenzione degli aeromobili coinvolti».

C'è anche l'inquinamento ambientale

C'è poi il secondo filone investigativo sui reati ambientali. È stato infatti appurato lo sversamento in alcuni terreni della zona industriale brindisina di pericolose sostanze inquinanti derivanti dai processi chimici di trattamento delle superfici e dalla lavorazione meccanica dei metalli. L'attività ha portato al sequestro di 35 cisterne contenenti ciascuna 1.000 litri di rifiuti speciali pericolosi. Gli indagati, colti in flagranza di reato, dopo avere rimosso una parte del muro di cinta tra le aree di proprietà, sono stati bloccati mentre svuotavano nel terreno altrui (della superficie complessiva di 1.960 mq) e nei pozzetti di drenaggio delle acque meteoriche, il contenuto di 12 cisterne, ed erano pronti a svuotarne altre 5. Inoltre, gli agenti hanno rinvenuto in un locale aziendale altre 30 cisterne, illecitamente stoccate, contenenti il medesimo rifiuto.

Ulteriori approfondimenti investigativi, condotti anche attraverso sorvolo con elicottero dotato di termocamera, hanno consentito di individuare un terreno con «suolo e sottosuolo contaminati con sostanze inquinanti e nocive quali cromo, cromo esavalente, rame, zinco, stagno e idrocarburi, nonché le acque sotterranee con mercurio, boro, antimonio, arsenico, cromo totale, nichel, piombo, cromo esavalente, rame, zinco, manganese, ferro e cloruri e, infine, della vegetazione circostante con rame, zinco e piombo». L'inquinamento avrebbe interessato il terreno fino alla profondità di tre metri, in concentrazioni largamente superiori ai limiti, previsti dalla normativa per le zone industriali.

Il Boeing 787 Dreamliner è un aereo a doppio corridoio, utilizzato dalle compagnie per effettuare collegamenti intercontinentali. Nasce come il successore dello storico Boeing 777 e può ospitare da 248 a 336 passeggeri. È entrato in servizio nel 2011 e ne sono stati consegnati 1.142. Viene «assemblato» negli stabilimenti di North Charleston, Carolina del Sud. Leonardo, il colosso italiano, realizza circa il 14% di un 787. Millecinquecento fornitori di 30 Paesi contribuiscono alla realizzazione dei pezzi del velivolo. Le indagini, avviate alla fine del 2021, hanno portato Leonardo e Boeing a controllare le fusoliere ancora in fase di assemblaggio, per cui non dovrebbero esserci pericoli per gli aerei in circolazione, scrive il Corriere della Sera.
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