Con il cambiamento climatico gli orsi polari si ammalano di più
Non solo il pianeta. Non solo gli esseri umani. Gli effetti del cambiamento climatico mettono a dura prova anche gli animali. Soprattutto quelli che vivono in ambienti estremi, come il Polo Nord. Secondo uno studio recente, di cui scrive la BBC, con il riscaldamento dell'Artico gli orsi polari, negli ultimi tempi, non se la passano particolarmente bene. Il motivo? Lo scioglimento dei ghiacci espone questi animali a un rischio maggiore di contrarre virus, batteri e parassiti che solo trent'anni fa avrebbero avuto meno possibilità di incontrare.
Nello specifico, gli esperti sono giunti a questa conclusione dopo aver esaminato campioni di sangue di orsi nel Mare di Chukchi, tra Alaska e Russia. Nell'analisi, sono stati inclusi campioni raccolti in precedenza tra il 1987 e il 1994, e campioni raccolti, più «recentemente», tra il 2008 e il 2017.
Da questa analisi, i ricercatori hanno scoperto che un numero «significativamente maggiore» dei campioni di sangue più recenti conteneva «segnali chimici» che confermavano l'infezione da virus, batteri o parassiti negli orsi. Sebbene sia difficile da capire, dai campioni di sangue, come sia stata influenzata la salute fisica degli orsi, i segnali che qualcosa stia cambiando, nell'intero ecosistema artico, sono evidenti.
I ricercatori, scrive la BBC, hanno analizzato sei diversi agenti patogeni in totale – comprendenti virus, batteri o parassiti che sono principalmente associati agli animali terrestri, ma che, di recente, sono stati trovati anche in animali marini. Comprese le specie che cacciano proprio gli orsi polari.
La particolarità dello studio, senza dubbio, è quella di aver inclusi campioni di tre decenni. Decenni in cui, secondo la dottoressa Kary Rode dell'US Geological Survey, «c'è stata una sostanziale perdita di ghiaccio marino e un aumento dell'uso della terra». In altre parole, gli orsi si sono visti costretti a spostarsi, a cambiare territorio. Incontrando, tuttavia, pericoli non previsti sul loro cammino.
Entrando nel dettaglio dello studio, è emerso che i cinque agenti patogeni diventati più comuni negli orsi polari sono due parassiti che causano la toxoplasmosi e la neosporosi. Due tipi di batteri che causano la febbre dei conigli e la brucellosi e il virus che causa il cimurro canino. «Gli orsi, solitamente, sono piuttosto resistenti alle malattie», spiega la dottoressa Rode. «Non è ancora noto come le malattie stiano influendo sulle popolazioni di orsi, ma penso che i dati mettano comunque in evidenza che le cose nell'Artico stanno cambiando».
Al momento, dunque, non è possibile stabilire, con precisione, se la maggiore esposizione a virus, batteri e parassiti possa costituire un vero e proprio pericolo per la specie di orsi polari, già minacciata, soprattutto negli Stati Uniti. Secondo gli scienziati, per ora, la più grande minaccia per il loro futuro rimane la continua perdita di habitat, dovuta allo scioglimento di ghiaccio. Gli orsi polari, infatti, usano le piattaforme per attaccare le loro prede nell'oceano. Come emerso da ulteriori ricerche, quando trascorrono più tempo sulla terraferma non riescono infatti ad assumere abbastanza calorie.