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«Contatti in corso» tra Hamas e i mediatori «Egitto e Qatar» per la liberazione di ostaggi civili

Osama Hamdan: «Non si tratta sugli ostaggi militari fino a quando Gaza è sotto bombardamenti» – Israele: «Entreremo a Gaza» – Hamas ha ricevuto finanziamenti dalla Svizzera? Il Ministero pubblico della Confederazione ha avviato un procedimento penale – Valico di Rafah brevemente aperto per consentire il passaggio degli aiuti – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Contatti in corso» tra Hamas e i mediatori «Egitto e Qatar» per la liberazione di ostaggi civili
Red. Online
21.10.2023 08:14
22:47
22:47
Mosca chiederà all'Onu una nuova riunione su Gaza

La Russia intende richiedere un'altra riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per discutere soluzioni al conflitto israelo-palestinese. Lo ha detto il primo vice rappresentante permanente russo presso le Nazioni Unite Dmitry Polyansky alla televisione Solovyov Live, come riferisce la Tass.

«Convocheremo sicuramente un altra riunione del Consiglio di Sicurezza. Come ha dimostrato la pratica, nessuno tranne noi osa farlo», ha detto Polyansky.

22:28
22:28
Hezbollah annuncia la morte di altri tre suoi combattenti

Il movimento sciita libanese Hezbollah affermato che altri tre suoi combattenti sono stati uccisi lungo il confine con Israele, portando a 17 il numero dei suoi miliziani morti dal 7 ottobre. Lo riferisce al Jazeera notando che in precedenza, il gruppo aveva affermato che un suo combattente era stato ucciso nella zona libanese di Hula, di fronte alla comunità israeliana di Margaliot.

Il gruppo palestinese della Jihad islamica, presente anche nel sud del Libano, ha dichiarato separatamente che uno dei suoi combattenti è stato ucciso, riferisce la stessa fonte.

22:27
22:27
Biden: «Non dobbiamo rinunciare alla soluzione a due Stati»

«Per quanto difficile non dobbiamo rinunciare alla soluzione a due Stati in Medio Oriente». Lo scrive il presidente degli Stati Uniti Joe Biden su X sottolineando anche la necessità di «combattere l'antisemitismo e l'islamofobia».

21:53
21:53
«La situazione umanitaria di Gaza è catastrofica»

«La situazione umanitaria di Gaza era disperata prima delle ultime ostilità. Ora è catastrofica. Il mondo deve fare di più». Lo si legge in un comunicato congiunto di cinque agenzie Onu, Undp, Unfpa, Unicef, Wfp and Oms.

«Decine di migliaia di persone sono sfollate e non possono cucinare o acquistare cibo in sicurezza», scrivono le agenzie chiedendo un cessate il fuoco umanitario «immediato».

«Gli ospedali sono sovraccarichi di vittime. I civili hanno sempre più difficoltà ad accedere alle forniture alimentari essenziali» e i bambini «muoiono a un ritmo allarmante».

19:51
19:51
L'esperto negoziatore: «La finestra per il rilascio degli ostaggi è molto stretta»

«La finestra per il rilascio degli ostaggi è molto stretta. Israele deve agire subito. Se aspettiamo la fine della guerra, potrebbero essere già morti. Abbiamo poco tempo». Il monito al governo Netanyahu arriva, dalle pagine di Haaretz, da un esperto negoziatore, David Meidan, ex ufficiale del Mossad, l'uomo che trattò con Hamas per la liberazione del soldato Gilad Shalit nel 2011.

«L'esperienza con Hamas ci ha insegnato che non dà niente per niente. La domanda è: quanto spazio c'è per trattare?», si chiede Meidan che all'epoca di Shalit si sedette faccia a faccia con i leader di Hamas. In quell'occasione, «ho imparato molto sulla natura umana. Sul male. Ho imparato che il nero ha diverse sfumature», ha ricordato.

Oggi «dobbiamo essere realisti. Mi piacerebbe poter obbligare Hamas a liberare tutti gli ostaggi immediatamente. Purtroppo il mondo non è abbastanza forte per farlo». Ecco perché - è la sua proposta - «dobbiamo raggiungere un accordo per liberare» almeno i civili «più vulnerabili, i bambini, gli anziani, le donne e i feriti». In cambio Israele dovrà dare qualcosa «nel settore umanitario».

Secondo gli ultimi dati dell'esercito, dei 210 ostaggi 20 sono anziani, 30 sono minori, e le famiglie hanno precisato che l'età dei loro cari rapiti va dai 9 mesi ai 90 anni. «Se riusciremo a riportarli a casa, sarà anche un enorme contributo alla resilienza e al morale di Israele», insiste l'ex Mossad.

Shalit restò nelle mani dei terroristi per 5 anni e fu liberato con uno scambio di oltre 1000 prigionieri: alcuni di loro avrebbero poi partecipato al massacro nei kibbutz del 7 ottobre. In quel caso, ricorda ancora Meidan, Hamas «lo teneva in uno scantinato, separato dal resto del mondo. Era ferito e non lo curarono. Non c'era nessuna Croce rossa, nessun medico lo visitò. Pochissimi, anche tra i leader di Hamas, sapevano dove fosse rinchiuso» per non lasciar trapelare nessuna informazione.

In questo caso, con 210 persone da gestire, compresi dei neonati, «è impossibile» per Hamas tenerli nascosti« come accadde per Shalit. Per questo, prosegue l'ex negoziatore, »credo che Hamas abbia interesse in questo momento a rilasciare i prigionieri« e anche »per riparare la sua immagine«. Lo confermerebbero anche le parole del rappresentante dell'organizzazione in Libano, Osama Hamdan: Hamas vuole »chiudere il dossier dei civili«. Per i militari invece se ne discuterà solo dopo la fine dei raid israeliani su Gaza.

Al tavolo, però, serve un mediatore esterno che l'ex agente segreto individua principalmente in due Paesi: il Qatar, »che finanzia Hamas in termini di infrastrutture, elettricità, acqua e denaro« e che ha svolto un ruolo importante nel rilascio delle due donne americane, e l'Egitto, »senza il quale non può sopravvivere«. »Tutti altri Paesi, eccetto gli Stati Uniti ovviamente«, che si affrettano a offrire i loro contatti per negoziare, »con il dovuto rispetto, sono gentili. Ma - ha tagliato corto l'esperto 007 - non saranno in grado di portarci la soluzione«.

19:50
19:50
«Gli USA avvertono Israele di evitare attacchi contro Hezbollah»

Non interferire nei piani battaglia di Israele. Questa è la linea ufficiale di Joe Biden che invece, secondo quanto hanno rivelato funzionari americani ed israeliani al New York Times, sarebbe preoccupato della strategia bellica israeliana.

Avrebbe inoltre avvertito privatamente il governo di Benjamin Netanyahu di evitare attacchi contro Hezbollah per non allargare il conflitto al fronte nel nord e non trascinare nella guerra l'Iran e, di conseguenza, gli Stati Uniti.

La preoccupazione di Washington - secondo le ricostruzioni - sarebbe nata dopo aver appreso che alcuni falchi nel governo israeliano, il ministro della Difesa Yoav Gallant in prima linea, stanno premendo per «un'offensiva preventiva» contro i miliziani sostenuti da Teheran.

Un attacco che inizialmente si temeva Netanyahu avrebbe scagliato all'indomani degli attentati terroristici di Hamas, il 7 ottobre, ma che è stato rinviato proprio per volontà del premier israeliano. In un colloquio privato con Antony Blinken a Tel Aviv, Gallant avrebbe rivelato il piano e scatenato la reazione di Biden che ha poi voluto incontrare - riferiscono le fonti al Nyt - il gabinetto di guerra al completo per metterlo in guardia sui rischi di una guerra su due fronti, persino citando come esempio la disastrosa decisione americana di invadere l'Iraq e la decennale guerra in Afghanistan dopo gli attacchi dell'11 settembre.

Nelle ultime ore Gallant ha minacciato Hezbollah che se continueranno a sparare missili, razzi e colpi di mortaio «pagheranno un prezzo alto». «Prevedo che la sfida diventerà ancora più grande e bisogna tenerne conto per essere pronti a ogni situazione», ha minacciato parlando con i soldati al confine. Inoltre, testimoni oculari hanno riferito di un intenso e prolungato scambio di fuoco tra Hezbollah e Israele a ridosso della Linea Blu, la linea di demarcazione con il Libano.

L'amministrazione Usa sta anche lavorando per tenere a bada i miliziani con un'intensa attività diplomatica guidata dal segretario di Stato americano. Attraverso una serie di incontri privati in tutto il Medio Oriente, i diplomatici Usa hanno esortato le loro controparti arabe a comunicare con Hezbollah, anche tramite i loro contatti in Iran, per cercare di prevenire lo scoppio di una guerra con Israele.

Tutti questi movimenti segreti rivelano i dubbi più generali di Washington rispetto alla pianificazione bellica di Netanyahu e dei suoi, nonostante pubblicamente Usa e Israele mostrino di essere allineati. Preoccupazioni tradite anche da una gaffe del commander-in-chief venerdì sera che la Casa Bianca si è affrettata a correggere. Rispondendo ad una domanda dei giornalisti al seguito sull'opportunità che Israele ritardi l'invasione di Gaza finchè non siano stati liberati più ostaggi Biden ha risposto «sì», esprimendo per la prima volta in chiaro un parere sulla strategia di guerra israeliana.

Non è passata neanche mezz'ora e la Casa Bianca in una nota ha spiegato che il presidente ha «sentito male la domanda» e in realtà intendeva dire che «è necessario che Hamas liberi altri ostaggi», dopo il rilascio di Judith Tai Raanan e Natalie Raanan, madre e figlia di Chicago liberate dopo due settimane di prigionia.

19:47
19:47
«Entreremo a Gaza per distruggere Hamas»

«Entreremo a Gaza. Inizieremo una missione operativa e professionale per distruggere gli agenti di Hamas, le infrastrutture di Hamas, e terremo in mente anche le immagini, le scene e i caduti dello Shabbat di due settimane fa». Lo ha detto il capo di stato maggiore dell'esercito Herzi Halevi riferendosi all'attacco di sabato 7 ottobre.

18:24
18:24
«Hamas ha mandato ai parenti le foto degli israeliani uccisi»

Hamas ha rubato i telefonini degli israeliani uccisi nell'attacco ai kibbutz dello scorso 7 ottobre ed ha inviato le immagini dei loro corpi ai parenti. Lo ha detto su X l'esercito israeliano che pubblica anche uno scatto al riguardo con la scritta «immaginate di ricevere questa foto di uno dei vostri familiari».

Stando a una fonte militare, per Israele è nel frattempo cambiata la definizione di ciò che costituisce «un obiettivo legittimo» a causa dell'uso delle strutture civili fatto da Hamas. Viene poi aggiunto che Hamas «ha cambiato una casa privata in un obiettivo legittimo. Chiunque sostenga quella casa, è un obiettivo legittimo».

La stessa fonte ha poi detto che l'esercito non colpirà le zone a Gaza dove viene distribuito l'aiuto umanitario a meno che da quelle stesse zone non siano lanciati razzi verso il territorio dello stato ebraico. «Sono - ha specificato - zone sicure. Abbiamo un sistema con cui se una area è una zona sicura, dichiariamo quella stessa zona 'sicura'. E non le attaccheremo».

17:13
17:13
«Contatti in corso» tra Hamas, Egitto e Qatar per la liberazione di ostaggi civili

«Ci sono contatti in corso» tra Hamas e i mediatori arabi, «Egitto e Qatar», per la liberazione di altri ostaggi civili presi dal movimento islamico palestinese il 7 ottobre scorso. Lo ha detto all'ANSA Osama Hamdan, rappresentante di Hamas a Beirut a margine di una conferenza stampa.

«Vogliamo chiudere il dossier degli ostaggi civili appena possibile», ha poi aggiunto. «Lavoriamo con tutti i mediatori per chiudere il dossier dei civili appena le condizioni di sicurezza saranno opportune».

Secondo Hamdan è Israele il responsabile dell'incolumità degli ostaggi nella Striscia di Gaza. «Riteniamo l'occupazione (israeliana) responsabile dell'incolumità dei civili alla luce dell'incessante bombardamento fascista sulla Striscia di Gaza», ha dichiarato Hamdan.

Hamas non discuterà della sorte degli ostaggi militari fino a quando Israele non avrà smesso di bombardare la Striscia di Gaza. «Fino a quando sarà in corso l'aggressione nemica di questo non trattiamo», ha detto Hamdan.

Ha poi aggiunto che se Israele dovesse lanciare l'offensiva terrestre dentro la Striscia di Gaza, «quello che hanno subìto il 7 ottobre non sarà nulla a confronto a quello che subiranno». «La resistenza è pronta a ogni scenario», ha concluso.

16:12
16:12
Blinken chiede di lasciare aperto il valico di Rafah

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha esortato «tutte le parti a mantenere aperto il valico di Rafah per consentire il continuo movimento di aiuti che sono indispensabili per il benessere della popolazione di Gaza».

Ha anche ringraziato Egitto, Israele e le Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio del primo convoglio di aiuti umanitari a Gaza.

«Un convoglio ha attraversato questa mattina il confine di Rafah verso Gaza nell'ambito di una crisi umanitaria che cresce di giorno in giorno», ha scritto su X il segretario di Stato USA. «Ringraziamo i nostri partner in Egitto e Israele e le Nazioni Unite per aver facilitato il passaggio sicuro di questi aiuti salvavita».

15:40
15:40
«A Gaza serve molto di più di 20 camion di aiuti»

«Un convoglio di 20 camion della Mezzaluna Rossa egiziana si è mossa oggi verso Gaza. La popolazione di Gaza ha bisogno di un impegno per molto di più: una fornitura continua di aiuti nella misura necessaria. Stiamo lavorando senza sosta con tutte le parti interessate per realizzarlo». Lo scrive su X il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres.

15:22
15:22
Requisita la casa del numero due di Hamas

Nel villaggio di Arrura presso Ramallah, in Cisgiordania, militari israeliani hanno requisito oggi la casa di Saleh el-Arruri, il vice capo dell'ufficio politico di Hamas, che ormai risiede a Beirut, e hanno esposto sulla facciata uno striscione col volto del dirigente di Hamas sovrapposto alla stella di Davide azzurra.

Sullo striscione, riferiscono i media israeliani, è stato scritto in arabo: «Questa era la casa di el-Arruri, adesso è la sede di Abu Nimer, dell'intelligence di Israele».

Durante l'ingresso nel villaggio di Arrura i militari hanno compiuto decine di arresti di sostenitori di Hamas e hanno sequestrato materiale politico.

15:20
15:20
Intenso e prolungato scambio di fuoco tra Hezbollah e Israele

Un intenso e prolungato scambio di fuoco è in corso tra Hezbollah e Israele a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra Israele e Libano.

Lo riferiscono testimoni oculari e media libanesi, secondo cui i lanci di razzi da parte di Hezbollah e la risposta di artiglieria israeliana si concentra nelle aree di Hula, Blida e Mays al Jabal, nel settore orientale della Linea Blu.

15:20
15:20
44 mila bottiglie d'acqua coi primi aiuti a Gaza

Oltre 44.000 bottiglie di acqua potabile fornite dall'UNICEF - sufficienti per 22.000 persone per un giorno - hanno attraverso oggi il valico di Rafah, parte di un convoglio di 20 camion con la Mezzaluna Rossa egiziana, l'Organizzazione Mondiale della Sanità e il Programma Alimentare Mondiale. Lo rende noto l'UNICEF, in una nota.

«Con un milione di bambini a Gaza che stanno affrontando una grave crisi umanitaria e di protezione, la fornitura di acqua è una questione di vita o di morte. Ogni minuto è importante», ha dichiarato il direttore generale dell'UNICEF Catherine Russell.

«Questa prima, limitata quantità di acqua salverà delle vite, ma i bisogni sono immediati e immensi: non solo di acqua, ma anche di cibo, carburante, medicine e beni e servizi essenziali. Se non saremo in grado di fornire forniture umanitarie costanti, ci troveremo di fronte alla minaccia reale di epidemie pericolose per la vita», ha aggiunto.

14:55
14:55
«Israele smetta di essere ostile con palestinesi»

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, presente al vertice della pace al Cairo ha affermato che «la Palestina sta vivendo una grande tragedia» e che «non vi sono scuse per applicare questa punizione collettiva al popolo palestinese».

Fidan ha aggiunto che «la comunità internazionale deve cooperare con noi e inviare un messaggio chiaro in questo momento pericoloso», mentre «Israele deve smettere di lanciare le sue operazioni ostili contro il popolo palestinese».

Il ministro degli Esteri turco ha poi messo sottolineato che «non permetteremo ulteriori offese contro il popolo palestinese, perché se questa crisi continuerà, potrebbe estendersi all'intera regione. Pertanto, deve esserci una soluzione giusta e di pace globale per questa regione».

Fidan ha spiegato che «dobbiamo trarre vantaggio da tutti gli sforzi per ritornare sulla via della pace basata su due Stati, affinché ci sia uno Stato palestinese indipendente prima dei confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale».

14:16
14:16
Incontro Sánchez-Abu Mazen

«Nel corso del summit del Cairo ho incontrato il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen (Mahmoud Abbas), e gli ho espresso il nostro sostegno e la nostra solidarietà con la sofferenza della popolazione di Gaza. La Spagna aumenterà gli aiuti umanitari e la cooperazione alla Palestina»: lo ha scritto su X il premier spagnolo, Pedro Sánchez.

14:15
14:15
L'esercito di Israele si prepara alla nuova fase

L'esercito israeliano sta continuando i suoi preparativi per la «prossima fase della guerra, inclusa l'operazione di terra». Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che in questi giorni «sono stati approvati piani per espandere le attività operazionali».

«Le truppe, sia quelle in servizio sia i riservisti, sono schierati sul campo e si stanno addestrando in accordo con i piani operativi approvati».

14:14
14:14
«Dobbiamo garantire che Hamas non vinca»

«Stiamo vedendo tutti sui social media e nelle nostre comunità quanto la situazione attuale sia diventata divisiva e polarizzante. Abbiamo il dovere di lavorare insieme per evitare che l'instabilità travolga la regione e mieti ulteriori vittime. Dobbiamo garantire che Hamas non vinca. Dobbiamo garantire che la coesistenza pacifica vinca». Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico James Cleverly al summit del Cairo, secondo quanto riportato dal Guardian.

Cleverly ha invitato Israele ad «alleviare le sofferenze del popolo di Gaza» e ha affermato che il Regno Unito ha parlato direttamente al governo israeliano della necessità di osservare il diritto internazionale e preservare le vite civili a Gaza, sollecitando «professionalità e moderazione» da parte dell'esercito dello Stato ebraico.

Londra «crede ancora nel potere della diplomazia» e che una soluzione a due Stati sia possibile, ha aggiunto.

14:14
14:14
Arrestati 450 affiliati di Hamas in Cisgiordania

Sono stati 450 i palestinesi affiliati di Hamas arrestati in Cisgiordania dall'esercito israeliano dall'inizio della guerra. Solo la notte scorsa sono stati 68, secondo quanto annunciato dall'esercito.

Sempre la notte scorsa è stata demolita la casa di Maher Shalloun — un militante di Hamas - accusato di aver ucciso il cittadino israeliano - anche con passaporto americano - Elan Ganeles.

14:13
14:13
«Il conflitto a Gaza potrebbe estendersi nella regione»

Il primo ministro iracheno Muhammad Shiaa al Sudani nel suo discorso al Vertice per la pace del Cairo, ha sottolineato che «ciò che sta accadendo oggi a Gaza è inaccettabile» e che questo «conflitto potrebbe diffondersi a livello regionale in modo tale da minacciare le forniture energetiche globali». Lo riporta al Jazeera.

L'Iraq «respinge fermamente qualsiasi spostamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza e qualsiasi richiesta di sfollamento - ha aggiunto -. Chiediamo il cessate il fuoco e l'apertura dei valichi umanitari a Gaza, poi lavoriamo sullo scambio di prigionieri e detenuti».

Secondo al Sudani «nessuno ha il diritto di riconciliarsi o di scendere a compromessi a nome del popolo palestinese, che è l'unico a farlo».

13:57
13:57
L'Algeria non partecipa al vertice di pace del Cairo

L'Algeria ha deciso di non partecipare al vertice di pace del Cairo sulla Palestina, che si tiene oggi nella capitale egiziana. Lo riferiscono i media algerini, in particolare il sito di notizie Echorouk Online, senza fornire ulteriori dettagli.

Le stesse fonti hanno indicato che qualche giorno fa il presidente Abdelmadjid Tebboune ha ricevuto un invito dal suo omologo egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, a prendere parte a questo vertice, al fine di discutere gli sviluppi e il futuro della questione palestinese e del processo di pace.

Il 7 ottobre, l'Algeria aveva definito le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza "attacchi brutali" e aveva chiesto alla comunità internazionale di intervenire con urgenza per porvi fine.

In solidarietà con la Palestina, le autorità del Paese nordafricano hanno sospeso tutte le attività culturali festive e le partite di calcio fino a nuovo ordine. La Federcalcio algerina ha inoltre deciso di ospitare tutte le partite di qualificazione della squadra palestinese per la Coppa del Mondo e la Coppa d'Asia del 2026, a partire da quella contro l'Australia del 21 novembre.

Giovedì, centinaia di migliaia di algerini hanno manifestato nelle 58 province del Paese, esprimendo la loro solidarietà e il loro sostegno alla Palestina, contro quella che hanno definito "l'aggressione sionista contro Gaza".

Come è noto, l'Algeria non riconosce Israele e non ha relazioni diplomatiche o commerciali con lo Stato ebraico. Algeri chiede a Tel Aviv di conformarsi alla risoluzione della Lega araba di Beirut del 2002, che prevede il ritiro completo dei territori occupati nel 1967 per poter normalizzare le relazioni, cosa che finora non è avvenuta.

13:22
13:22
«Hezbollah paga un prezzo pesante per i suoi attacchi»

«Hezbollah ha deciso di partecipare ai combattimenti, stiamo esigendo un alto prezzo». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, alle truppe di stanza a Biranit camp al confine con il Libano, riferendosi ai missili, razzi e colpi di mortaio sparati nelle ultime due settimane dal movimento sciita verso il nord di Israele.

«Prevedo che la sfida diventerà ancora più grande, e bisogna tenerne conto per essere pronti a ogni situazione», ha aggiunto Gallant.

13:22
13:22
«Identificare il regime sionista come un'entità terrorista»

Il regime sionista dovrebbe essere identificato come «entità terroristica» e i suoi leader dovrebbero essere perseguiti per crimini di guerra, considerando tutta una serie di atrocità commesse contro Gaza in due settimane. Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser. Kanaani.

Denunciando l'attacco aereo israeliano contro una chiesa a Gaza City, il portavoce ha aggiunto: «Il regime sionista ha oltrepassato il confine della follia. Le atrocità israeliane costituiscono un vergognoso scandalo morale per i governi che hanno fornito sostegno incondizionato al regime sionista ma, allo stesso tempo, danno lezioni sui diritti umani ad altri».

13:14
13:14
Meloni: «Fare l'impossibile per la soluzione a due Stati»

«Dobbiamo fare l'impossibile per evitare una escalation della crisi, per evitare di perdere il controllo di questa crisi, perché le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Il modo più serio per farlo è un'iniziativa politica per una soluzione strutturale che si basi sulla prospettiva dei due popoli e due Stati, una soluzione che deve essere concreta e deve avere una tempistica definita». Lo ha detto la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo.

Nessuna causa «giustifica il terrorismo, azioni studiate per colpire civili inermi, nessuna causa giustifica donne massacrate e neonati decapitati e brutalmente ripresi con una telecamera», ha aggiunto.

12:48
12:48
Sirene di allarme per razzi da Gaza nel centro e sud Israele

Le sirene di allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nella parte centrale di Israele e nel sud a ridosso della Striscia. Lo fa sapere l'esercito.

12:48
12:48
Meloni: «L'efferatezza di Hamas da condannare senza ambiguità»

«Il terribile attacco di Hamas si è abbattuto contro civili inermi con una efferatezza senza precedenti che lascia allibiti e che dal nostro punto di vista è giusto condannare senza ambiguità», lo ha detto la presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni al summit per la pace al Cairo.

«L'impressione che ho, per le modalità con cui si è svolto l'attacco», è che l'obiettivo di Hamas «fosse costringere Israele a una reazione contro Gaza che creasse un solco incolmabile fra Paesi arabi, Israele e Occidente, compromettendo la pace per tutti i cittadini coinvolti, compresi quelli che si dice di voler difendere», ha affermato Meloni. «Il bersaglio - ha aggiunto - siamo tutti noi, e cadere in questa trappola sarebbe molto, molto stupido».

«Siamo molto preoccupati per la sorte degli ostaggi, ci sono anche degli italiani, chiediamo l'immediato rilascio degli ostaggi», ha proseguito.

12:43
12:43
Diversi ospedali a nord di Gaza non sono ancora stati evacuati

Diversi ospedali del nord della Striscia non sono stati ancora evacuati, nonostante l'appello dell'esercito israeliano di trasferirsi nel sud dell'enclave palestinese. «Nel nord della Striscia - ha detto un portavoce militare - ci sono 20 ospedali, al momento sei sono già stati evacuati, 10 non lo hanno ancora fatto e 4 si rifiutano».

Il portavoce militare ha ammesso che è difficile per alcuni ospedali spostare pazienti gravemente feriti e malati, ma che i militari hanno «un rapporto diretto con quasi tutti i dirigenti ospedalieri e li incoraggiamo a evacuare».

Poi ha accusato Hamas di utilizzare alcuni ospedali come rifugi, «perché sa che si tratta di un sito sensibile che eviteremo di attaccare».

12:42
12:42
«Dal Cairo arrivi un passo verso la soluzione a due Stati»

«Quello che serve oggi è proteggere tutti i civili, quelli presi in ostaggio e quelli a Gaza» e «questa conferenza deve essere il primo passo verso una soluzione storica, con due Stati, Israele e Palestina, che si rispettano e vivano in pace». Sono i due concetti su cui ha puntato Pedro Sanchez, primo ministro della Spagna, nel suo intervento al summit sulla pace al Cairo.

«A questo punto dobbiamo concentrarci su cosa è urgente e importante. E ci sono tre priorità - ha spiegato Sanchez, che ha la presidenza di turno dell'UE -: dobbiamo proteggere la popolazione civile e garantire gli aiuti umanitari a Gaza, e per questo sono d'accordo con il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres, serve un cessate il fuoco umanitario, Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi, e infine non possiamo permettere che il conflitto si trasformi in una crisi regionale. Dobbiamo usare tutta la nostra influenza politica per evitare una escalation».

12:41
12:41
«Stop all'operazione militare israeliana»

«I civili palestinesi vengono presi di mira da Israele che continua l'aggressione. Dobbiamo fare in modo che si rispettino le risoluzioni dell'Onu e il diritto umanitario». Così Mohamed al-Manfi, presidente del Consiglio presidenziale della Libia, nel suo intervento al vertice al Cairo.

«Chiediamo la fine dell'operazione militare israeliana a Gaza e una soluzione a due Stati», ha aggiunto.

12:33
12:33
USA e alcuni Paesi UE premono su Israele per rinviare l'invasione

Gli Stati Uniti e diversi governi europei stanno «discretamente» premendo su Israele affinché rinvii l'invasione di terra nella Striscia di Gaza, dopo il rilascio di due americane ieri sera da parte di Hamas, nel timore che l'operazione possa vanificare gli sforzi per la liberazione di altri ostaggi in un prossimo futuro. Lo ha detto un alto funzionario diplomatico israeliano a Times of Israel.

I governi occidentali in questione, ha aggiunto la fonte, hanno tutti dei propri cittadini tra i dispersi nell'attacco del 7 ottobre e temono che, più tempo passa, più sarà difficile garantirne il rilascio.

L'alto funzionario diplomatico ha inoltre precisato che questi Paesi non stanno chiedendo a Israele di non lanciare affatto l'invasione di terra, ma di aspettare per vedere se ulteriori sforzi diplomatici per gli ostaggi possano avere successo.

12:12
12:12
Sospetto finanziamento di Hamas: aperto un procedimento

Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) sta indagando se Hamas sia stato finanziato con denaro proveniente dalla Svizzera. A questo proposito ha avviato un procedimento penale, ha reso noto stamane il procuratore federale Stefan Blättler intervenendo alla radio SRF.

Il MPC si è già attivato un paio di settimane prima dell'attacco di Hamas contro Israele, ha aggiunto Blättler, che non ha potuto fornire ulteriori dettagli, stando a una sintesi dell'intervista pubblicata sul sito di SRF.

Questo per non compromettere il procedimento, che è condotto per sospetto sostegno a un'organizzazione terroristica. Blättler ritiene che si possa arrivare a una condanna, ma ci vorrà molto tempo.

12:04
12:04
Guterres: «Lancio un appello per una tregua umanitaria»

Al valico di Rafah «ho constatato una catastrofe umanitaria. Oltre il confine ci sono due milioni di persone tra cui bambini che necessitano di aiuti. Sono grato all'Egitto per il ruolo che ha avuto e lancio un appello ad una tregua umanitaria». Lo ha detto il segretario generale dell'ONU Antonio Guterres presente al Cairo al vertice della Pace, sottolineando che «i diritti dei palestinesi sono legittimi» e che serve «una soluzione a due Stati»

11:58
11:58
«I palestinesi non lasceranno mai la loro terra»

«Non lasceremo mai la nostra terra, non lasceremo mai la nostra terra». Lo ha ripetuto due volte il presidente palestinese Abu Mazen, concludendo il suo intervento al summit per la pace al Cairo.

11:56
11:56
Sono 210 gli ostaggi, informate le famiglie

Sono 210 al momento le famiglie degli ostaggi che l'esercito ha informato, aggiungendo e depennando le persone sulla base «di informazioni di intelligence». Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari confermando che l'obiettivo prioritario di Israele è di riportarli tutti a casa. Secondo Hagari sono finora 307 i soldati israeliani caduti dall'inizio dell'attacco di Hamas.

11:30
11:30
Al-Sisi ai leader: «Apriamo la via a una soluzione a due Stati»

«Ci troviamo davanti a una crisi senza precedenti che richiede attenzione totale. Per questo vi ho chiamati a lavorare insieme su una nuova road map che metta fine alla crisi umanitaria». Lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi rivolgendosi ai leader nell'apertura dei lavori del vertice internazionale per la pace, al Cairo. Al-Sisi ha sottolineato la necessità di «stabilire negoziati che aprano la via a una soluzione a due Stati».

11:19
11:19
Almeno 1.700 palestinesi sono stati arrestati da Israele dall'avvio della guerra

Sono almeno 1.700 i palestinesi arrestati da Israele dall'inizio dell'attacco di Hamas. Lo ha riferito il Centro dei prigionieri palestinesi, citato dai media.

10:56
10:56
«Pochi aiuti non cambieranno questo disastro umanitario»

«Questo convoglio limitato non sarà in grado di cambiare il disastro umanitario che sta vivendo la Striscia di Gaza». Lo ha detto il capo dell'ufficio comunicazioni di Hamas, Salama Maruf, in un comunicato citato dai media, riferendosi ai camion di aiuti entrati oggi dall'Egitto attraverso il valico di Rafah.

Secondo Maruf, «è importante stabilire un corridoio sicuro che funzioni 24 ore su 24 per soddisfare i bisogni umanitari e i servizi essenziali che non ci sono più e per consentire ai feriti di partire per ricevere cure».

10:49
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«Il convoglio di aiuti per Gaza non sia l'ultimo»

«Il primo convoglio» di aiuti umanitari per Gaza «non deve essere l'ultimo». Lo ha affermato il capo dell'agenzia umanitaria dell'ONU Martin Griffiths, presente al Cairo per il «vertice per la pace», dopo il passaggio di 20 camion dall'Egitto verso Gaza.

«Sono fiducioso che questa spedizione sarà l'inizio di uno sforzo sostenibile per fornire beni essenziali, tra cui cibo, acqua, medicine e carburante, agli abitanti di Gaza in modo sicuro, incondizionato e senza ostacoli», ha aggiunto. Le spedizioni odierne contengono, secondo i media egiziani, cibo e aiuti medici e non carburante, vitale nella Striscia di Gaza.

10:47
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Trasferiti gli aiuti sui camion palestinesi Rafah richiude

Le merci in entrata a Gaza vengono trasferite da 20 camion egiziani a doppio container a 30 camion già presenti nel lato palestinese del valico. Lo ha constatato l'ANSA sul posto.

Questi aiuti vengono adesso smistati fra quelli che saranno diretti all'UNRWA (l'ente dell'ONU per i rifugiati) e quelli destinati alla Mezzaluna Rossa palestinese. Al termine del trasbordo delle merci il lato egiziano del valico tornerà a essere chiuso e non si prevede, a quanto si apprende, il passaggio di persone.

10:30
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Appello dei Nobel per tutti i bambini vittime della guerra

Appello dei Nobel per portare in salvo tutti i bambini vittime della guerra: quelli di Israele e quelli di Gaza, Una lettera aperta firmata da 29 premi Nobel invita tutti coloro che sono «favorevoli a una pace duratura per tutti i bambini che vivono in Israele, in Palestina e altrove» ad accendere tre candele.

«Questa notte, al culmine dell'oscurità, accenderemo tre candele: una per tutti i bambini uccisi e rapiti in Israele e una per tutti i bambini uccisi e mutilati nei bombardamenti e nei combattimenti a Gaza, e una per l'umanità e la speranza».

10:26
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Al valico di Rafah anche palestinesi con doppia cittadinanza

Dopo aver appreso dell'ingresso di aiuti umanitari a Gaza dall'Egitto, una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono sopraggiunti al valico di Rafah nella speranza di passare nel Sinai. Ma, come ha constatato l'ANSA sul posto, gli uffici del terminal passeggeri del valico restano chiusi e questi palestinesi (fra cui molti bambini) non trovano interlocutori.

09:36
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«1.600 bambini uccisi in due settimane a Gaza»

«Oltre 1.600 bambini sarebbero stati uccisi in due settimane di bombardamenti a Gaza. Più di 4.200 altri sarebbero stati feriti. L'uccisione e la mutilazione di bambini, gli attacchi su ospedali e scuole e la negazione dell'accesso umanitario costituiscono gravi violazioni dei diritti dei bambini. L'umanità deve prevalere». Lo rende noto Adele Khodr, Direttore regionale UNICEF per il Medio Oriente e il Nord Africa.

09:31
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Aperto il valico di Rafah, passano i primi camion

Il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato da poco aperto al transito degli aiuti umanitari. Lo ha constatato l'ANSA sul posto, dove stanno transitando i primi camion per la popolazione della Striscia.

Almeno 30 camion giunti dall'Egitto sono già passati dal valico di Kerem Shalom e sono entrati così nella striscia di Gaza in un grande terreno di smistamento. Nei giorni scorsi era stato bombardato da Israele e ieri ruspe hanno provveduto a livellare il terreno per consentire l'ingresso dei camion.

Il capo della delegazione sul posto della Mezzaluna rossa palestinese, Mahmud a-Nairab ha detto all'ANSA che la maggior parte di questi aiuti consiste in medicinali per gli ospedali. Inoltre vengono introdotte scorte di alimentari, assieme con acqua e materassi.

Al momento, ha precisato a-Nairab, non è previsto l'ingresso di combustibile. La Mezzaluna rossa palestinese, in coordinamento con l' UNRWA (l'ente dell'ONU per i rifugiati) ha predisposto due grandi magazzini nel sud della Striscia - a Rafah e a Deir el Ballah - per provvedere alla distribuzione degli aiuti alla popolazione e agli sfollati.

Al valico di Rafah resta invece chiuso anche oggi il punto di transito per i passeggeri. Nessuno può dunque uscire da Gaza verso l'Egitto. Nel valico non si vedono funzionari delle autorità di Hamas. L'ingresso degli aiuti umanitari attraverso Rafah - a cui Israele si era opposto a lungo - è giunto poche ore dopo la liberazione da parte di Hamas di due cittadine statunitensi. Ancora non è noto se vi sia un legame fra questi due sviluppi.

09:30
09:30
Almeno 17 dipendenti ONU uccisi dall'inizio della guerra a Gaza

Almeno 17 dipendenti dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) sono stati uccisi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese Hamas. Lo ha reso noto oggi il commissario generale dell'UNRWA Philippe Lazzarini. «Finora è stata confermata la morte di 17 nostri colleghi in questa guerra brutale. Ma con tutta probabilità la cifra reale è ancora più alta», ha precisato.

08:23
08:23
«Il valico di Rafah aprirà oggi alle 10»

Secondo informazioni dell'Ambasciata USA in Israele, «il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà oggi sabato 21 ottobre alle 10 ora locale (le 9.00 in Svizzera). Se il confine sarà aperto, non sappiamo per quanto tempo lo resterà affinché i cittadini stranieri lascino Gaza».

Lo riferisce una nota della sede diplomatica americana avvertendo che «molte persone cercheranno di attraversare il confine, e i cittadini USA che vorranno entrare in Egitto devono aspettarsi una situazione di caos e disordine da entrambi i lati».

08:23
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«Gli USA avvertono Israele, evitare attacchi contro Hezbollah»

Joe Biden e il segretario di Stato Usa Antony Blinken hanno «privatamente» esortato Israele ad evitare attacchi pesanti contro Hezbollah. Lo riferisce il New York Times citando fonti informate.

Il timore di Washington è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro Hezbollah che porterebbe Israele a combattere su due fronti; Hamas nel sud ed Hezbollah nel nord con il rischio di coinvolgere nel conflitto gli Stati Uniti e l'Iran.

08:22
08:22
Quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza su Israele

Sono stati quasi 7 mila i razzi lanciati da Gaza contro Israele dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l'esercito israeliano spiegando che circa 450 di questi sono ricaduti all'interno della Striscia.

Secondo la stessa fonte - a due settimane dall'attacco - sono stati oltre 1.000 «i terroristi neutralizzati, molti di loro dopo essersi infiltrati in Israele». «Decine - ha aggiunto - i capi terroristi di Hamas eliminati».

08:21
08:21
«Hamas liberi tutti gli ostaggi americani»

Antony Blinken ha chiesto ad Hamas a «liberare tutti gli ostaggi USA» dopo il rilascio di due americani. In un briefing con la stampa il segretario di Stato Usa ha confermato che le due persone sono ora «in una base militare americana in Israele».

«Ci sono ancora altri 10 americani che risultano dispersi in questo conflitto», ha continuato Blinken. «Ognuno di loro deve essere rilasciato», ha sottolineato il segretario di Stato Usa aggiungendo che il lavoro dell'amministrazione «per liberare ogni singolo americano e tutti gli altri ostaggi continua».

08:15
08:15
Il punto alle 8

La Casa Bianca ha fatto un passo indietro rispetto al commento di Joe Biden, che sembrava concordare sul fatto che Israele dovrebbe ritardare una potenziale invasione di terra di Gaza fino a quando altri ostaggi non potranno uscire, affermando che il presidente degli Stati Uniti non ha ascoltato appieno la domanda. La Reuters ha riferito che nella tarda serata di venerdì i giornalisti hanno gridato domande a Biden mentre saliva le scale per salire sull'Air Force One. Una delle domande era se Israele dovesse ritardare l'invasione di Gaza fino a quando non fossero usciti altri ostaggi, a cui Biden ha risposto: «Sì». Ma il direttore delle comunicazioni della Casa Bianca, Ben LaBolt, ha dichiarato in seguito: «La domanda suonava come: vorrebbe che venissero rilasciati altri ostaggi? Non stava commentando nient'altro».

Due ostaggi americani appena liberati si sono riuniti alla famiglia in Israele mentre i parenti festeggiavano a casa in Illinois, quasi due settimane dopo che uomini armati di Hamas li avevano rapiti insieme a decine di altre persone vicino a Gaza. Judith Tai Raanan, 59 anni, e sua figlia Natalie, 17 anni, sono state consegnate alle forze israeliane al confine con la Striscia di Gaza venerdì, diventando i primi prigionieri il cui rilascio da parte di Hamas è stato confermato da entrambe le parti. Il loro rilascio è stato «un primo passo e sono in corso discussioni per altri rilasci», ha dichiarato alla Reuters una fonte che ha familiarità con i negoziati. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il Paese «non cederà nel nostro sforzo di restituire tutti i rapiti e i dispersi».

Il portavoce di Hamas, Abu Ubaida, ha dichiarato che gli ostaggi sono stati rilasciati in risposta agli sforzi di mediazione del Qatar, «per ragioni umanitarie e per dimostrare al popolo americano e al mondo che le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista sono false e prive di fondamento».

Gli aerei israeliani hanno colpito sei case nel nord di Gaza all'inizio di sabato, uccidendo almeno otto palestinesi e ferendone 45, secondo quanto riferito dai media palestinesi. Il Patriarcato ortodosso di Gerusalemme, la principale confessione cristiana palestinese, ha dichiarato che le forze israeliane hanno colpito la chiesa di San Porfirio a Gaza City, dove centinaia di cristiani e musulmani si erano rifugiati, secondo quanto riportato dalla Reuters.

L'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre mirava a disturbare una potenziale normalizzazione dei legami tra Israele e Arabia Saudita, ha dichiarato venerdì Joe Biden. «Uno dei motivi per cui Hamas ha attaccato Israele... sapeva che stavo per sedermi con i sauditi», ha dichiarato il presidente statunitense.

Il capo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito inquietanti le notizie secondo cui è stata ordinata l'evacuazione di un ospedale a Gaza. La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato venerdì che le sue operazioni presso l'ospedale Al-Quds di Gaza City erano a rischio imminente dopo che l'esercito israeliano aveva ordinato l'evacuazione dell'ospedale. Il direttore generale dell'OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus ha dichiarato su X/Twitter che è impossibile per gli ospedali sovraffollati evacuare i pazienti in sicurezza. Gli ospedali di Gaza «devono poter svolgere le loro funzioni di salvataggio» e devono essere protetti, ha dichiarato.

La tensione in Cisgiordania si è accesa con scontri furiosi e talvolta armati tra palestinesi e forze israeliane in tutto il territorio occupato dopo un'incursione mortale delle truppe israeliane. Il ministero della Sanità palestinese ha dichiarato che 13 persone, tra cui cinque bambini, sono state uccise dopo un assalto israeliano al campo profughi di Nur Shams.

Gli Stati Uniti e l'Unione Europea si sono detti preoccupati per il deterioramento della crisi umanitaria a Gaza. «È fondamentale evitare un'escalation regionale. Chiediamo l'immediato rilascio di tutti gli ostaggi e sottolineiamo il nostro comune punto di vista secondo cui la soluzione dei due Stati rimane la strada percorribile per una pace duratura», si legge in una dichiarazione congiunta dopo i colloqui tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Un portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha dichiarato che non ci sarà alcuna pausa nello sforzo del suo Paese per distruggere Hamas, in mezzo alle notizie secondo cui i governi di Stati Uniti ed Europa avrebbero fatto pressione su Israele per ritardare l'invasione di terra di Gaza e guadagnare tempo per i colloqui segreti in corso per ottenere il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas.

I funzionari di sicurezza israeliani hanno segnalato la loro disponibilità a intraprendere un'offensiva di terra a Gaza che, a loro dire, sarà molto più completa e feroce di qualsiasi altro conflitto precedente con Hamas.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, è volato nella penisola del Sinai nel tentativo di aprire una via umanitaria verso Gaza, con la prima consegna di aiuti prevista «nei prossimi giorni o due». L'apertura del valico al confine tra Egitto e Gaza era prevista per venerdì. All'apertura del valico, Israele permetterà a 20 camion di aiuti di entrare a Gaza in un primo convoglio, in base a un accordo con il presidente statunitense Joe Biden.

Durante i colloqui di venerdì al Cairo, Sunak e il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi hanno concordato sulla necessità che i leader mondiali facciano tutto il possibile per evitare un contagio del conflitto in Medio Oriente, ha dichiarato Downing Street. Sunak ha elogiato gli sforzi del Cairo per consentire la circolazione attraverso Rafah e ha parlato della necessità di garantire che gli aiuti possano arrivare ai palestinesi il più rapidamente possibile.

Celebrità hollywoodiane del calibro di Cate Blanchett, Joaquin Phoenix, Ramy Youssef e Andrew Garfield hanno scritto una lettera a Joe Biden per esortare il presidente degli Stati Uniti a chiedere un cessate il fuoco nella guerra tra Israele e Hamas.

08:15
08:15
Hamas contro i rapporti Israele-Stati Arabi

Hamas ha attaccato Israele anche per impedire la normalizzazione dei rapporti con gli Stati arabi. Lo ha detto Joe Biden a un evento elettorale a Washington.

«Una delle ragioni per cui lo hanno fatto è perché sapevano che mi sarei seduto al tavolo dei negoziati con l'Arabia Saudita», ha sottolineato il presidente americano. «Perché i sauditi volevano riconoscere Israele e questo avrebbe reso più unito il Medio Oriente», ha aggiunto Biden.