Corte, da emiro Dubai abusi «esorbitanti» contro ex moglie

L'emiro di Dubai ha compiuto abusi contro la sua ex moglie «in modo esorbitante», che includono minacce e ripetuti tentativi di spiarne la vita privata a partire dai telefoni messi sotto controllo. Lo ha affermato l'Alta Corte di Londra alla fine di una lunga battaglia legale riguardante il divorzio da record dello sceicco Mohammed bin Rashid al-Maktoum, 72 anni, dalla principessa Haya Bint al-Hussein, che ha 47 anni.
Dopo aver risolto la parte finanziaria della maxi-causa, con l'emiro che ha dovuto sborsare alla ex consorte 550 milioni di sterline, circa 680 milioni di franchi, oggi è stato stabilito l'affidamento dei loro due figli, Jalila, 14 anni, e Zayed, di 10, alla madre, in particolare per quanto riguarda la loro salute e la scuola.
«La decisione di affidare alla madre la responsabilità esclusiva di queste importanti questioni è giustificata dalla necessità di ridurre al minimo i danni che possono subire i figli», ha affermato il giudice Andrew McFarlane. Il miliardario vicepresidente e primo ministro degli Emirati Arabi Uniti potrà contattarli indirettamente, ad esempio tramite telefonate.
Come già fatto dal tribunale britannico in precedenza, è stato ribadito il comportamento coercitivo di al-Maktoum nei confronti dei suoi familiari all'insegna di minacce, abusi, ricatti, fughe da gabbie dorate da lui create in Medio Oriente per imprigionare i propri cari e inseguimenti internazionali per riportarli indietro.