Il decodificatore

Cosa combina Salvini stando fuori dal Governo

Nel giorno della mega-manifestazione leghista a Roma il punto sul leader del Carroccio con l’esperto Alessandro Franzi
Il leader della Lega Matteo Salvini, al centro, accanto a Roberto Calderoli, a sinistra, e altri senatori a Roma. (Foto Massimo Percossi/ANSA via AP)
Carlo Silini
19.10.2019 06:00

L’hanno già malignamente definita la nuova marcia su Roma di Matteo Salvini: oggi il leader della Lega assembla il suo popolo nella capitale italiana per la prima volta da quando è uscito dal Governo. Già, ma come vive l’ex ministro degli Interni fuori dalle stanze dei bottoni? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Franzi, co-autore assieme ad Alessandro Madron della biografia di Salvini #ilMilitante, edita da goWare.

Cosa fa

«Salvini, spiega Franzi, è uscito dal Governo in maniera abbastanza traumatica, ma non ha cambiato modo di fare politica: sta sempre in giro nelle piazze, continua ad attaccare un ’’nemico’’ e a mantenere la tensione alta. Non fa altro che replicare se stesso in maniera ossessiva. Del resto nel 2015 organizzò una manifestazione analoga a quella di oggi ma contro Renzi, ora spara su Conte».

A cosa punta

«Salvini continua a proporsi come l’aternativa a tutti, e un po’ lo è. Quelli che stanno fuori dal Governo, come la Meloni o Berlusconi, sono i suoi potenziali alleati e lui si sente l’aggregatore di tutto quello che non sta al Governo. L’obiettivo è continuare a proporsi come leader sempre in diretta per poi raccogliere i frutti. È convinto che alla fine sarà lui l’unica alternativa a chi comanda, e quindi punta al prossimo Governo».

Con chi corre

«Il suo alveo resta il centro-destra. Percentualmente l’area di Berlusconi è molto bassa, come la Meloni che però tiene sempre il punto sul territorio. Se c’è un travaso di voti è tra Lega e Fratelli d’Italia, i delusi da Salvini vanno lì, non escono dal centro-destra. La strada con le alleanzn in quell’area è quasi obbligata. L’alternativa è tornare coi cinquestelle, ma oggi sembra impraticabile».

Il Russiagate

Quanto al Russiagate leghista, (l’inchiesta su Gianluca Savoini che avrebbe cercato di fare da mediatore tra Russia e Italia per un finanziamento da 65 milioni di dollari a favore del Carroccio), Franzi ritiene che «a livello popolare la vicenda lo ha toccato poco. Finché non arrivano elementi che arrivano direttamente a lui può continuare a ignorarlo».

Il rosario

Come mai Salvini negli ultimi tempi si è presentato spesso col rosario in mano? Per Franzi, Salvini è stato influenzato da qualche consigliere, «ma in ogni caso sta cercando di posizionarsi nello sapzio molto conservatore e tradizionaliista che oggi non ha una casa politica. Nello stesso tempo manda un messaggio alle forze politiche internazionali che si muovono sulle stesse posizioni».

L’Europa

Strano vedere che Salvini sia meno estremista sull’Europa di quanto si creda: non è per l’uscita dall’euro né per l’uscita dall’Europa. «Sì, ed è la sua contraddizione. A livello di propaganda già nel 2014 ha fatto il ‘basta euro tour’ che ha in parte funzionato. Ma a livello pratico si è reso conto che la sua base al Nord difficilmente potrebbe sostenere un’uscita dell’Italia dalla moneta unica o dall’Europa, quindi ha smesso di parlarne».