Cresce la rabbia contro Musk: negli USA molotov e spari contro concessionari Tesla

La rabbia contro Elon Musk cresce e a pagarne le conseguenze sono anche i rivenditori di Tesla, la casa automobilistica di cui è il patron, e le stazioni per la ricarica delle auto elettriche. Dall'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca in gennaio, che ha segnato l'ascesa politica dell'uomo più ricco del mondo, decine di atti violenti sono stati diretti alle strutture Tesla, riporta il quotidiano statunitense The Washington Post.
In marzo alcuni impianti per la ricarica di Tesla sono stati dati alle fiamme in Massachusetts. In Maryland un edificio della società è stato vandalizzato con la scritta No Musk. In febbraio un uomo con in mano un fucile automatico ha aperto il fuoco contro un rivenditore Tesla in Oregon, contro il quale alcune settimane prima era stata lanciata una molotov causando danni per 500'000 dollari (circa 440'000 franchi al cambio attuale). Incidenti che si vanno ad aggiungere alla difficoltà di Tesla, che ha già bruciato a Wall Street i guadagni postelettorali e sta assistendo a un calo delle sue vendite.