Crescono le proteste a Cuba per i blackout: almeno 23 persone arrestate
Si intensificano le manifestazioni spontanee della popolazione a Cuba per la crisi sempre più grave del sistema elettrico e la mancanza di energia in gran parte del Paese, una situazione aggravata dal recente passaggio di due uragani e dal forte terremoto di domenica sera.
Lo riferisce il portale dell'opposizione 14yMedio precisando che a fronte delle proteste per la mancata risposta del governo di Miguel Díaz-Canel all'emergenza sono almeno 23 le persone arrestate per aver provocato «disordini».
Le proteste, secondo quanto riferisce la Procura cubana in un comunicato dove annuncia il rinvio a giudizio delle persone arrestate, si registrano principalmente nella capitale L'Avana, e nelle località di Mayabeque e Ciego de Ávila. La Procura «ribadisce ai cittadini la necessità del rispetto della legalità socialista, del corretto esercizio dei loro diritti e dell'adempimento dei loro doveri, nonché della corretta osservanza delle regole di convivenza sociale».
Nel frattempo il governo è ancora impegnato nella conta dei danni causati dalle due scosse di domenica di magnitudo 6 e 6,7 della scala Richter. Diaz-Canel ha confermato che il sisma ha provocato danni a numerosi edifici e abitazioni soprattutto nella regione di Santiago e Granma, colpendo ulteriormente le infrastrutture di trasmissione dell'elettricità già devastate dal passaggio dell'uragano Rafael la scorsa settimana.