Crisi in Perù: chiuso l'aeroporto di Cuzco e stop ai treni per Machu Picchu

Persistono per il sesto giorno consecutivo le tensioni registrate in Perù dopo la destituzione e l'arresto del presidente Pedro Castillo, con manifestazioni e scontri fra dimostranti e forze di polizia che hanno avuto un bilancio di sette morti, centinaia di feriti e gravi danni materiali.
In questo clima oggi la Corpac, l'autorità di controllo degli aeroporti peruviani, ha disposto la chiusura dello scalo di Cuzco sollecitando anche un rafforzamento del contingente della polizia nazionale.
Questo, si precisa, «di fronte a possibili atti criminosi che minacciano le infrastrutture aeroportuali, la navigazione, i sistemi di controllo e sorveglianza necessari per le operazioni di volo».
Per le stesse ragioni la società PerùRail, segnala la radio RPP di Lima, ha annunciato la sospensione del servizio turistico di treni fra Cuzco e la cittadella incaica di Machu Picchu.
Infine, aggiunge l'emittente, «sulla Plaza San Martín, nel centro di Lima, è stato dispiegato un forte contingente di polizia». Gli agenti rimarranno in questo luogo emblematico della capitale, dove solitamente si radunano i manifestanti, per proteggere gli edifici pubblici circostanti.