Clima

Critiche fra attivisti: «Con i blocchi stradali dividete la società»

In Germania, Fridays for Future bacchetta Last Generation dopo le azioni di protesta tenutesi ad Amburgo: «Dobbiamo trovare soluzioni insieme, non mettere le persone l'una contro l'altra»
©Daniel Bockwoldt
Red. Online
12.04.2023 16:15

Capita anche questo: litigi fra attivisti per il clima. Nelle scorse ore una portavoce tedesca del movimento Fridays for Future ha criticato un altro gruppo a difesa dell'ambiente, Last Generation, per le loro azioni di protesta, in particolare i blocchi del traffico: «Queste iniziative dividono la società». Alla Deutsche Presse-Agentur (DPA, agenzia di stampa tedesca), la rappresentante degli attivisti, Annika Rittmann, ha spiegato: «La crisi climatica ha bisogno di soluzioni per la società nel suo complesso, e possiamo trovarle e combatterle solo insieme, non mettendo le persone l'una contro l'altra nella vita di tutti i giorni».

Come Renovate

Di disagi legati ad azioni di protesta se ne sono avuti, recentemente, anche in Svizzera. Venerdì santo, lo ricordiamo, una decina di militanti del collettivo Renovate Switzerland si era piazzato sulla corsia sud dell'autostrada, a Göschenen, a poche centinaia di metri dall'entrata urana del tunnel del San Gottardo. «Questo è un appello ai concittadini: esigiamo insieme che il governo svizzero protegga il nostro futuro e quello dei nostri cari», aveva allora scritto su Twitter il gruppo. Un pensiero nobile che, al netto delle azioni con il quale è stato proposto, non ha raccolto la simpatia di tutti. Di certo non quella dei vacanzieri rimasti a lungo incolonnati.

In Germania, intanto, a dover pazientare sono stati gli utilizzatori delle strade di Amburgo, bloccati — appunto — dalle proteste di Last Generation. Ma a pagare maggiormente lo scotto di queste azioni, ha sottolineato Rittmann, sono i poveri pendolari «che non possono permettersi di vivere nel centro di Amburgo, né possono prendere i mezzi pubblici a causa della mancanza di sviluppo». Insomma, ha chiesto la rappresentante di Fridays for Future: basta con queste attività divisive.

Ma l'appello pare essere caduto nel vuoto. Last Generation ha annunciato proprio oggi una nuova serie di blocchi stradali e proteste previsti a Berlino per il 24 aprile: un modo per «fermare pacificamente la città».

Recentemente, anche la sezione inglese di Extinction Rebellion aveva deciso di regolamentare le proprie proteste. «Evolvere costantemente le proprie tattiche è un approccio necessario», aveva scritto sul proprio sito a inizio gennaio. Per questo, il movimento nato nel 2018 e divenuto famoso proprio per la disobbedienza civile, aveva deciso di dire basta ai blocchi stradali. «Abbandoniamo temporaneamente le azioni di turbamento dell’ordine pubblico come tattica principale. Dobbiamo essere radicali nella nostra risposta a questa crisi e determinati nei nostri sforzi per affrontare l'emergenza climatica ed ecologica», spiegava Extinction Rebellion UK, «anche se ciò significa adottare un approccio diverso rispetto al passato. In un'epoca in cui parlare e agire sono azioni criminalizzate, costruire un potere collettivo, rafforzarsi numericamente e prosperare attraverso la costruzione di ponti è un atto radicale».

L'esempio di Greta

Ma quella dei blocchi stradali non è l'unica forma di protesta controversa. Nell'ultimo anno si sono susseguite le azioni contro quadri, statue, edifici storici. Si pensi a quanto messo in campo dagli attivisti di Just Stop Oil, che nel mese di ottobre avevano imbrattato i celebri Girasoli di Van Gogh. Non stupisce, dunque, che a dare una tirata d'orecchie sia stato il movimento Fridays for Future (conosciuto in Svizzera come "Sciopero per il clima") che trae ispirazione dall'azione dell'attivista svedese Greta Thunberg. Un gruppo che fa delle (più innocue) proteste in piazza la propria strategia principale.