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Nel documento che lo Stato ebraico dovrà firmare entro metà marzo, il presidente degli Stati Uniti chiede anche che venga consentito l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:14
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«Cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza»
«Il Parlamento europeo domanda un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza al fine di garantire ai suoi abitanti un accesso ininterrotto a cibo e acqua». Questo il testo di un emendamento presentato dal gruppo della Sinistra nella relazione sulla salvaguardia dei diritti umani contro i regimi autoritari approvato dall'aula a Strasburgo.
19:36
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Gallant invoca il reclutamento dei giovani ortodossi
Un appello al reclutamento degli ebrei ortodossi per le difficoltà nate con la guerra in corso è stato lanciato oggi dal ministro della difesa israeliano Yoav Gallant.
«Ci troviamo in una guerra di un genere che non avevamo conosciuto per 75 anni - ha affermato - e ciò richiede decisioni che finora non avevamo preso».
«Israele è lo Stato del popolo ebraico, e la Torah ci ha protetti nei 2000 anni di esilio. Apprezziamo quanti la studiano. Ma senza l'esistenza fisica, non c'è esistenza spirituale. Tutte le componenti del popolo devono dare ora il loro contributo. Dobbiamo concordare il reclutamento nel pubblico ortodosso, in numeri crescenti».
In una conferenza stampa televisiva Gallant ha motivato queste sue conclusioni dopo aver preso atto che è già adesso necessario prolungare il servizio di leva obbligatorio e anche il servizio dei riservisti.
''Questa guerra ha dimostrato - ha affermato - che tutti devono 'sostenere la barella', tutti devono dare il proprio contributo. Si tratta di una questione nazionale, della massima sicurezza''. A questo punto l'esonero in massa dei giovani ortodossi, a suo parere, non è più possibile.
Ha dunque affrontato la questione col premier Benyamin Netanyahu, con i membri della coalizione ed in particolare con i due partiti ortodossi che ne fanno parte, ''nel tentativo di elaborare una formula accettabile per tutti''.
16:33
16:33
Israele: avanti con nuovi insediamenti in Cisgiordania
Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich si è impegnato a continuare ad espandere gli insediamenti nella Cisgiordania, sfidando le pressioni internazionali su Israele affinché smetta di costruire.
Smotrich ha annunciato l'approvazione di un nuovo insediamento chiamato Mishmar Yehuda, nel Gush Etzion, un gruppo di insediamenti ebraici situati a sud di Gerusalemme. L'espansione delle colonie ''proseguirà con impeto'', ha annunciato Smotrich.
Il comandante militare israeliano della Cisgiordania, generale Yehuda Fuchs, ha formalmente approvato ieri la costruzione del nuovo villaggio Mishmar Yehuda, ha dal canto suo riferito la radio dei coloni Canale 7.
Il progetto di Mishmar Yehuda era stato approvato in una decisione di principio dal governo già un anno fa.
12:12
12:12
«Siamo aperti a un accordo, ma anche pronti a combattere ancora»
Il capo di Hamas Ismail Haniyeh, in un discorso televisivo a Beirut e ripreso dai media internazionali, afferma che il gruppo «mostra flessibilità nei colloqui» per un potenziale accordo che vedrebbe il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e un cessate il fuoco temporaneo, ma è anche «pronto a continuare a combattere».
Nel discorso televisivo, Haniyeh ha anche invitato il cosiddetto «asse della resistenza» a intensificare i suoi attacchi.
11:22
11:22
«Hamas avrebbe rifiutato l'accordo per un cessate il fuoco temporaneo»
La Radio militare israeliana, citata dai media, ha riferito, in base ad un rapporto senza fonte, che Hamas avrebbe risposto negativamente a una proposta di accordo per un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio degli ostaggi.
Una proposta definita - in base allo stesso rapporto - «documento sionista» che non va incontro alle richieste di Hamas di una fine della guerra, il pieno ritorno degli sfollati palestinesi nel nord della Striscia e consente la liberazione di pochi detenuti palestinesi di sicurezza in cambio degli ostaggi. Non c'è alcuna conferma in Israele alla notizia né altre fonti.
Fonti diplomatiche egiziane citate dal network Al Quds - vicino ad Hamas - hanno però riferito di «un accordo preliminare» per tenere un incontro domenica prossima al Cairo per annunciare il cessate il fuoco, se verrà raggiunto una intesa. Il quotidiano del Qatar 'Al-Arabi Al-Jadid' - ripreso dai media israeliani - ha detto che c'è un'intesa generale sul cessate il fuoco e lo scambio degli ostaggi ma «i dettagli sono ancora un ostacolo».
07:00
07:00
La Fregata tedesca Hessen respinge un primo attacco degli Houthi
La fregata tedesca «Hessen», dislocata nel Mar Rosso per proteggere le navi mercantili, ha respinto «per la prima volta» un attacco delle milizie Houthi che operano nello Yemen. Lo riferisce l'agenzia Dpa precisando che la nave, inquadrata nella missione militare dell'Ue «Aspides», ha abbattuto due droni «in rapida successione» ieri sera.
Si è trattato del primo utilizzo di armi da parte della Marina tedesca nella missione, iniziata venerdì e considerata, aggiunge l'agenzia, quella marittima più pericolosa nella storia della Bundeswehr, le Forze armate tedesche.
Le misure di difesa hanno avuto «successo» scrive la Dpa citando il Comando delle operazioni della Bundeswehr, il quale ha rassicurato che «non ci sono stati danni a persone o cose sulla fregata».
Su X il CentCom, il Comando unificato delle forze armate degli Stati Uniti, pur senza precisare che si tratti della fregata Hessen, ha scritto che ieri «tra le 21:50 e le 22:55 (ora di Sanaa), aerei statunitensi e una nave da guerra della coalizione hanno abbattuto cinque veicoli aerei senza pilota» (Uav) lanciati in un «attacco unidirezionale» («one-way attack» od «Owa») degli Houthi sostenuti dall'Iran nel Mar Rosso.
L'Owa è notoriamente un attacco con droni di tipo 'sacrificabile' ossia con una testata destinata a esplodere all'impatto con il bersaglio. Centcom scrive inoltre di aver identificato questi droni come «provenienti da aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e per la Marina statunitense e le navi della coalizione nella regione».
06:16
06:16
Il punto alle 6.00
L'amministrazione Biden ha concesso a Israele fino alla metà di marzo per firmare una lettera in cui assicura che rispetterà le legge internazionale con l'uso delle armi americane e consentirà l'ingresso di aiuti umanitari a Gaza. Lo riporta Axios. L'iniziativa americana rientra nel memorandum voluto da Biden e pubblicato l'8 febbraio. Anche se il documento non è diretto in particolare a Israele, le politiche che prevede riflettono i timori espressi dai senatori democratici americani sulla campagna di Israele a Gaza. Se le assicurazioni richieste non saranno date entro la scadenza, il trasferimento di armi al paese saranno sospese.
Il memorandum per la sicurezza nazionale pubblicato l'8 febbraio stabilisce che prima della fornitura di armi americane, il paese a cui sono destinate deve offrire «assicurazioni scritte credibili» che le armi saranno usate nel rispetto della legge umanitaria internazionale. Il documento mette inoltre in evidenza che un paese che usa armi americane in aree di conflitto deve fornire «credibili assicurazioni scritte» sul fatto che «faciliterà e non negherà arbitrariamente o limiterà direttamente i indirettamente, le consegne di assistenza umanitaria americana».
I Paesi impegnati in conflitti, aggiunge il memorandum, hanno 45 giorni dal giorno dell'emissione del memorandum per fornire assicurazioni scritte. A Israele la bozza di lettera con le assicurazioni è stata consegnata martedì e deve essere firmata entro la metà di marzo per poter essere certificata dal segretario di stato Antony Blinken entro la fine del mese. Lettere simili sono state consegnate in questi giorni ad altri paesi che usano armi americane.
Una portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca ha riferito ad Axios che Israele ha indicato che sarà in grado di fornire le rassicurazioni. Il portavoce ha quindi spiegato che il memorandum «non impone nuovi standard per gli aiuti militari ma offre invece una struttura trasparente per ottenere assicurazioni per il rispetto degli standard che già esistevano».