La ricorrenza

Da Einstein a Lady Gaga: è la Giornata internazionale dei mancini

Costretti per secoli a scrivere con la mano destra, oggi ai mancini è riconosciuta la loro unicità – Fra vantaggi sportivi e mentalità «fuori dagli schemi» non sono pochi ad aver raggiunto la notorietà negli ambiti più disparati
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Red. Online
13.08.2024 13:30

Quaderni sempre macchiati, forbici che non tagliano e il mouse dal lato sbagliato. Sono, queste, solo le più banali delle difficoltà che ogni giorno i mancini devono affrontare in un mondo costruito, perlopiù, a misura di destrimani. È proprio per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sfide e le esperienze affrontate dalla parta mancina della popolazione globale – circa il 10%, si stima – che oggi, 13 agosto, si celebra la Giornata internazionale dei mancini. L'evento, vuole la tradizione, è stato celebrato per la prima volta nel 1976, per volontà dello statunitense Dean R. Campbell, fondatore del Left-handers club, un'associazione per mancini.

Essere mancini

Ma che cosa vuol dire essere mancini? Il mancinismo rappresenta la tendenza a utilizzare, in parte o del tutto, gli arti sinistri per compiere gesti, siano essi automatici o volontari. Tale abitudine è dettata da un processo definito di "lateralizzazione", l'affermazione di un emisfero cerebrale sull'altro che avviene nei primi anni di vita del bambino. Nei mancini è l'emisfero destro – quello che controlla, appunto, la parte sinistra del corpo – a diventare dominante. Nel corso degli ultimi cinquant'anni, numerosi studi hanno cercato di determinare le cause di questa differenziazione. Ciò che è certo che l'ereditarietà gioca un ruolo fondamentale, con la trasmissione di alcuni geni importante nel definire la lateralizzazione. Eppure, hanno evidenziato alcune ricerche, anche l'esposizione in fase prenatale a determinati ormoni, così come fattori socio-ambientali nei primi anni di vita, prendono parte al processo.

La preferenza umana per la mano destra, comunque, ha origini antiche. Se oggi i primati non mostrano particolari preferenze per una delle due mani, con individui equamente divisi tra destrorsi e mancini, altrettanto non si può dire per gli ominidi che hanno preceduto l'Homo sapiens. Studi archeologici sui manufatti litici – armi e attrezzi utilizzati all'epoca – hanno dimostrato, ad esempio, che già gli uomini di Neanderthal preferivano utilizzare la mano destra per i compiti manuali.

Violenze e vantaggi

Se in alcune società i mancini hanno storicamente goduto di un certo prestigio – si pensi ad esempio a quella Inca, dove erano ritenuti dotati di speciali capacità spirituali – nella maggior parte dei casi il mancinismo è stato visto con diffidenza e, addirittura odio. Nei secoli, per cultura o credenza religiosa, molti bambini mancini sono stati costretti a una lateralizzazione forzata, e a scrivere e a svolgere altre attività con la mano destra. Una violenza, questa, che – come già dimostrato da studi pubblicati nella prima metà del Novecento – può portare a problemi come disturbi dell'apprendimento, dislessia, balbuzie.

Oggi, fortunatamente, essere mancini è un po' più semplice ed è anzi considerato un vantaggio in alcuni ambiti, come quello sportivo, dal baseball al pugilato. Secondo un ricerca del 2001, inoltre, i mancini possederebbero una migliore memoria episodica, e quindi una migliore capacità di ricordare gli eventi. Studi effettuati in Italia nel 2017 evidenziano inoltre una migliore abilità nella matematica (nella risoluzione dei problemi complessi più che nell'aritmetica semplice). 

Qualche nome

Considerati in grado di pensare maggiormente «fuori dagli schemi» non sono pochi i mancini che hanno raggiunto la notorietà internazionale. Come i presidenti statunitensi Barack Obama, Bill Clinton e George Bush Sr., o al principe William – destinato ad essere il primo regnante britannico ufficialmente mancino. Fra cinema e musica possiamo ricordare Keanu Reeves, Julia Roberts, Hugh Jackman, Scarlett Johansson, Angelina Jolie, Lady Gaga, Eminem, Paul McCartney e Ringo Starr.

Numerosi i mancini hanno lasciato la propria impronta nella scienza e nella tecnologia, come il premio Nobel per la Fisica Albert Einstein, la premio Nobel per Fisica e Chimica Marie Curie, il genio Leonardo da Vinci, il padre dell'informatica Alan Turing, il fondatore di Microsoft Bill Gates o l'astronauta Buzz Aldrin.