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«Da Netanyahu via libera, in linea di principio, alla tregua in Libano»

I media israeliani: «Domani Biden e Macron annunceranno il cessate il fuoco» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Da Netanyahu via libera, in linea di principio, alla tregua in Libano»
Red. Online
25.11.2024 07:23
22:05
22:05
«Almeno 31 morti, oggi, in Libano»

Il ministero della Salute libanese ha affermato che gli attacchi israeliani di oggi hanno ucciso almeno 31 persone in tutto il Libano.

Si tratta, dice la nota del «bilancio delle vittime degli attacchi nemici israeliani su diverse città e villaggi libanesi» nell'est, nel sud e vicino a Beirut, con un maggior numero di vittime nel sud e 4 morti nell'est, tutte roccaforti degli Hezbollah.

21:17
21:17
«Israele ha colpito i ponti siriani vicino al confine con il Libano»

La televisione di Stato siriana ha riferito che Israele ha colpito i ponti siriani vicino al confine con il Libano.

18:47
18:47
USA: «L'accordo in Libano è vicino ma non ancora finalizzato»

«L'accordo in Libano è vicino ma non sarà finalizzato fino a che non saranno concordati tutti i dettagli: le discussioni continuano e dobbiamo portare avanti il lavoro».

Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americana, John Kirby, in un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti, a proposito delle notizie circolate sui media in queste ore sul fatto che l'intesa tra Israele ed Hezbollah per un cessate il fuoco in Libano sia stata raggiunta.

18:06
18:06
«Domani Biden e Macron annunceranno la tregua»

Domani il presidente uscente americano Joe Biden e quello francese Emmanuel Macron annunceranno il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah in Libano e nel nord dello Stato ebraico. Lo riferiscono i media israeliani.

17:11
17:11
«Gli USA informano il Libano: cessate il fuoco nelle prossime ore»

Secondo al Arabiya, «gli Stati Uniti hanno informato le autorità libanesi dell'annuncio di un cessate il fuoco nelle prossime ore».

16:00
16:00
«Domani il gabinetto di Israele voterà sulla tregua in Libano»

Israele e Libano hanno concordato i termini di un accordo di cessate il fuoco per porre fine al conflitto Israele-Hezbollah, ha detto oggi ad Axios un alto funzionario statunitense.

«Pensiamo di aver raggiunto un accordo. Siamo sulla linea di meta, ma non l'abbiamo ancora superata. Il gabinetto israeliano deve approvare l'accordo martedì e fino ad allora qualcosa potrebbe sempre andare storto», ha detto il funzionario statunitense. Un funzionario israeliano ha confermato che il gabinetto di sicurezza si riunirà domani, aggiunge Axios.

15:11
15:11
«I killer del rabbino Zvi Kogan arrestati fuori dagli Emirati Arabi Uniti»

I tre presunti assassini del rabbino Zvi Kogan sono stati arrestati in un Paese diverso dagli Emirati Arabi Uniti, dove è avvenuto l'omicidio. Lo riferisce Channel 12.

Secondo il report, l'operazione per rintracciarli e arrestarli si è estesa a diversi Paesi, con le autorità locali che collaborano per estradare i sospetti e portarli in giudizio.

15:05
15:05
«Da Netanyahu via libera, in linea principio, alla tregua in Libano»

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu avrebbe approvato l'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah «in linea di principio» durante una consultazione sulla sicurezza avuta ieri sera con funzionari dello Stato ebraico. Lo ha affermato una fonte a conoscenza della questione citata dalla Cnn online.

Israele ha ancora delle riserve su alcuni dettagli dell'accordo, che si prevedeva sarebbero stati trasmessi al governo libanese oggi, ha proseguito la fonte.

Intanto, Londra seguirà i principi del «giusto processo» se Benjamin Netanyahu dovesse visitare il Regno Unito: lo ha ribadito il ministro degli Esteri britannico David Lammy, al quale è stato chiesto se il Regno Unito eseguirà il mandato di arresto della Corte penale internazionale contro il primo ministro israeliano.

«Siamo firmatari dello Statuto di Roma, siamo sempre stati impegnati nei nostri obblighi ai sensi del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario», ha detto Lammy a margine del G7 Esteri, rilanciato dai media israeliani. «Certo, se ci dovesse essere una visita del genere nel Regno Unito, ci sarebbe un processo giudiziario e verrebbe seguito il giusto processo in relazione a tali questioni», ha sottolineato.

14:50
14:50
«Dal Qatar soldi ai consiglieri di Netanyahu: il premier sapeva?»

Il capo dell'opposizione israeliana Yair Lapid, nella riunione del gruppo parlamentare, ha chiesto se «il premier sapesse che nel suo ufficio, le persone a lui più vicine, hanno ricevuto una grande quantità di denaro dai sostenitori di Hamas in Qatar».

Lapid ha fatto riferimento a un'inchiesta del quotidiano Haaretz secondo cui i due consiglieri più stretti di Benjamin Netanyahu, Yonatan Orich e Shmulik Einhorn, sono stati coinvolti nella campagna per migliorare l'immagine del Qatar in vista dei Mondiali 2022. La campagna mirava a presentare il Qatar come un Paese «che aspira alla pace», nonostante il suo sostegno finanziario a Hamas.

Secondo l'inchiesta di Haaretz, Orich e Einhorn, attraverso la loro società di consulenza 'Perception', avrebbero collaborato con una società israeliana per promuovere il Qatar. La campagna mirava a cambiare l'opinione internazionale, presentando il Paese come un alleato di pace piuttosto che come uno sponsor del terrorismo. Orich e Einhorn avrebbero organizzato eventi per giornalisti israeliani e influencer di Stati Uniti e Regno Unito, offrendo loro l'opportunità di visitare stadi e conoscere meglio la cultura qatarina, inclusi cibi kosher e l'apertura di una sinagoga temporanea a Doha.

Lapid ha attaccato duramente Netanyahu dopo la pubblicazione dell'inchiesta, dichiarando: «Hanno ricevuto stipendi contemporaneamente ai soldi del Qatar che finivano a Hamas, con l'incoraggiamento di Netanyahu». Lapid ha accusato i consiglieri di Netanyahu di essere parte di «un'organizzazione corrotta che mette in pericolo lo Stato di Israele».

14:11
14:11
«Tregua solo se l'IDF potrà reagire alle violazioni di Hezbollah»

Il leader israeliano di Unità nazionale (opposizione) Benny Gantz afferma che Israele dovrà accettare un accordo di cessate il fuoco con Hezbollah solo se concederà all'Idf la libertà di agire contro il gruppo terroristico sostenuto dall'Iran, qualora dovesse violare i termini dell'accordo.

Gantz, ex capo della Difesa, afferma che i residenti del nord di Israele «devono essere protetti solo dall'Idf. Non dall'Unifil, non dall'esercito libanese e non da una forza europea».

«Non dobbiamo tornare alla realtà del 6 ottobre», afferma, riferendosi al periodo precedente all'attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele. Secondo Gantz, qualsiasi accordo di cessate il fuoco deve basarsi sulla risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che esorta il governo libanese a smantellare Hezbollah e a stabilire il pieno controllo del suo territorio, e sulla risoluzione 1701, che chiede alle forze di Hezbollah di ritirarsi dal confine israeliano, a nord del fiume Litani.

Intanto, il portavoce dell'esercito israeliano in lingua araba ha emesso un nuovo avviso di evacuazione per alcuni edifici nel quartiere sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah.

Dal canto suo, il ministro degli Esteri Badr Abdelatty, in un panel sulla crisi a Gaza ai Med Dialogues a Roma, ha dichiarato che non ci può essere una pace duratura nella regione senza uno Stato palestinese. Ha chiesto un cessate il fuoco immediato a Gaza e il pieno accesso agli aiuti umanitari. E poi un processo di transizione con l'intesa tra tutte le fazioni palestinesi, con un'autorità di tecnici per gestire le esigenze quotidiane dei civili e nel frattempo lavorare per dare gli strumenti a un'autorità palestinese che le consentano di guidare un futuro Stato.

13:53
13:53
«10 vittime nei raid israeliani nella città di Tiro»

I media libanesi riferiscono che il bilancio delle vittime nei raid israeliani a Tiro è di dieci vittime e 17 feriti.

Dal canto loro, le forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato che il comandante del battaglione est Jabalya di Hamas, Ahmed Abd Halim Abu Hussein, è stato ucciso in un attacco aereo nel nord della Striscia di Gaza.

Secondo l'Idf, nell'operazione è stato eliminato anche un altro terrorista che aveva preso parte al massacro del 7 ottobre nel sud di Israele. Abu Hussein era responsabile della pianificazione di numerosi lanci di razzi e mortai contro Israele e le truppe operative a Gaza.

Intanto, «Israele ha acconsentito alla partecipazione della Francia al comitato che supervisionerà l'accordo di tregua con il Libano». Lo riferisce Sky news Arabia. Finora, durante i colloqui, Israele ha rifiutato di includere Parigi nell'accordo di cessate il fuoco e di integrarla nel meccanismo internazionale di controllo delle violazioni a seguito delle tensioni tra i due Paesi.

11:20
11:20
«Lo status quo, l'occupazione, non può sussistere, porterà altro sangue»

«Lo status quo non può sussistere, così temo altro spargimento di sangue negli anni». E' il duro monito sottolineato dal segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheitb intervenendo in apertura dei Med Dialogues a Roma, il quale ha anche ricordato che nel conflitto in corso in Medio Oriente la «parola occupazione è cruciale, perchè non si deve dimenticare che c'è una occupazione in atto» e che la distruzione in corso a Gaza «è il prezzo che i palestinesi pagano ogni giorno e ogni ora per l'occupazione dei territori palestinesi».

Il rappresentante della Lega Araba ha rimarcato quindi che «solo il 18% delle terre palestinesi storiche rimane territorio palestinese, sul pretesto dell'autodifesa Israele vuole confiscarlo. Questa è l'agenda, perpetrare l'occupazione, prendere più terre e che venga riconosciuta la sovranità di Israele su tutti questi territori: ciò è inaccettabile».

Il responsabile della Lega Araba ha quindi concluso affermando: «Penso che ci debba essere pace tra Israele e i popoli arabi. E' una convinzione personale. Ma sono profondamente preoccupato per il futuro delle relazioni tra Israele e Paesi arabi». E ha concluso: «L'obiettivo deve essere una coesistenza pacifica, in sicurezza. Pace e sicurezza per entrambi gli stati. Gli stati arabi non accetteranno mai la cosiddetta pace dimenticando i diritti dei palestinesi».

11:17
11:17
Da Washington una dura condanna per l'omicidio del rabbino Kogan

«Condanniamo nei termini più forti l'omicidio del rabbino Zvi Kogan negli Emirati Arabi Uniti». Lo scrive la Casa Bianca in una nota definendo l'assassinio «un crimine orribile contro tutti coloro che si battono per la pace, la tolleranza e la convivenza. È stato un attacco anche agli Emirati Arabi Uniti e al loro rifiuto verso l'estremismo violento».

Gli Stati Uniti, si legge ancora nella nota «stanno lavorando in stretto coordinamento con le autorità israeliane e quelle degli Emirati Arabi Uniti. Coloro che hanno commesso questo crimine, e chiunque li abbia sostenuti, devono essere puniti».

Intanto, il ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti ha pubblicato oggi le foto dei sospettati dell'omicidio del rabbino Zvi Kogan e i loro nomi. Gli arrestati sono Olambay Tuhairovich, 28 anni, Mahmoud John Abd-Rahim, 28 anni, e Azizat Kamlovitch, 33 anni, tutti e tre di origine uzbeka. Nella foto rilasciata dal ministero, i tre sono ammanettati e bendati.

10:54
10:54
Papa Francesco: «In Ucraina e Palestina prevale la prepotenza dell'invasore»

Il Papa, parlando ad un evento sull'anniversario del trattato di pace tra Argentina e Cile, ha fatto oggi riferimento alla situazione attuale. «Desidero menzionare due fallimenti dell'umanità, l'Ucraina e la Palestina, dove si soffre e dove la prepotenza dell'invasore prevale sul dialogo», ha detto il Pontefice sottolineando «l'ipocrisia» dei Paesi nei quali «si parla di pace» e ci sono poi «le fabbriche delle armi». «Questa ipocrisia porta al fallimento dell'amicizia e al fallimento della pace».

10:49
10:49
Nuovi raid a sud di Beirut dopo l'ordine di evacuazione dell'IDF

Nuovi attacchi israeliani hanno colpito stamane la periferia meridionale di Beirut. Lo riferiscono i media statali e le immagini trasmesse dall'Afptv, dopo che l'esercito israeliano ha emesso un ordine di evacuazione e dopo i pesanti raid contro le roccaforti di Hezbollah della notte precedente.

L'agenzia di stampa nazionale ufficiale ha riferito di «due attacchi consecutivi nelle vicinanze dell'area di Haret Hreik». Il portavoce dell'Idf, Avichay Adraee, ha dichiarato su X che l'esercito avrebbe preso di mira «strutture e interessi» di Hezbollah nella periferia meridionale, indicando diverse località.

09:37
09:37
Khamenei chiede l'esecuzione di Netanyahu

La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, ha chiesto l'esecuzione del premier israeliano Benjamin Netanyahu durante un incontro con i membri delle forze militari volontarie Basij, affiliate alle Guardie rivoluzionarie.

«Il recente mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benjamin Netanyahu e l'ex ministro della Difesa non è sufficiente. Netanyahu e le autorità israeliane dovrebbero essere giustiziati per crimini di guerra», ha precisato Khamenei.

«Il nemico 'stupido' (Israele) pensa che il bombardamento delle aree residenziali a Gaza e in Libano sia una vittoria, ma è solo un crimine di guerra. Il nemico non ha mai ottenuto e non otterrà mai alcuna vittoria, ma al contrario la sua stupidità rafforzerà ed espanderà il fronte della resistenza», ha aggiunto Khamenei.

«Lo spirito e le capacità dei Basij, che emergono nei membri del fronte della Resistenza e in alcuni Paesi, sconfiggeranno sicuramente le potenze arroganti, gli Stati Uniti e l'Occidente e il regime sionista», ha affermato la Guida suprema della Repubblica islamica, citata dalla Tv di Stato. «Tale spirito annienterà sicuramente il regime sionista un giorno», ha concluso Khamenei.

Dal canto suo, Ali Larijani, consigliere della Guida suprema della Repubblica islamica, ha dichiarato che «i funzionari militari e del governo iraniani stanno preparando misure per dare una risposta adeguata all'attacco israeliano del 26 ottobre contro l'Iran». Larijani ha aggiunto che la questione necessita di attente considerazioni e segretezza in quanto è correlata alla sicurezza nazionale dell'Iran. Riferendosi alla sua recente visita in Siria e Libano, Larijani ha detto a Tasnim che durante la sua permanenza ha trasmesso il messaggio di Khamenei alle autorità siriane e libanesi.

Larijani ha anche parlato dei possibili colloqui diretti tra Iran e Stati Uniti, affermando che sarà Teheran a scegliere il momento per i negoziati, che dipendono dagli interessi nazionali del Paese. «Siamo pronti a tenere colloqui sul nucleare con il prossimo governo degli Stati Uniti per raggiungere un nuovo accordo», ha aggiunto il funzionario. Larijani ha anche affermato che l'Iran ha stabilito nuove condizioni per i colloqui sul nucleare, che includono un risarcimento da parte degli Stati Uniti all'Iran per il ritiro di Washington dall'accordo nel 2018, il riconoscimento delle attività di arricchimento dell'Iran fino a un livello di purezza del 60% e la fine delle decisioni «unilaterali» contro il programma atomico iraniano.

08:41
08:41
Pesanti bombardamenti israeliani nel sud del Libano

L'esercito israeliano ha continuato a bombardare villaggi e città nel governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano, nella notte, secondo quanto riferisce l'Agenzia nazionale di stampa (Nna), mentre si segnalano «violenti» scontri tra le truppe israeliane e i combattenti di Hezbollah intorno alla città di Khiam.

Almeno una persona è morta in un raid aereo israeliano a Deir al-Zahrani, mentre 15 case sono state distrutte nella città di Yammer al-Shaqif. Le forze israeliane hanno anche sottoposto Khiam a «enormi bombardamenti» mentre le truppe di terra con carri armati Merkava cercavano di avanzare verso la città. I combattenti di Hezbollah si sono scontrati con le truppe in modo «feroce» e hanno colpito due dei carri armati, secondo la Nna.

Scontri tra le due parti sono stati segnalati anche alla periferia di Shamaa e al-Bayyaada. La Nna afferma che le truppe israeliane sono attive a Deir Mimas e che i combattenti di Hezbollah hanno lanciato quattro razzi contro i soldati nella zona.

Intanto, il Libano ha sospeso le lezioni in presenza nell'area di Beirut fino alla fine di dicembre, ha annunciato oggi il ministero dell'Istruzione, citando preoccupazioni per la sicurezza dopo una serie di attacchi aerei israeliani questa settimana.

Il ministro dell'Istruzione Abbas Halabi ha annunciato in un comunicato «la sospensione dell'insegnamento in presenza» nelle scuole, negli istituti tecnici e negli istituti privati di istruzione superiore a Beirut e in alcune parti dei vicini distretti di Metn, Baabda e Shouf a partire da lunedì «per la sicurezza degli studenti, delle istituzioni educative e dei genitori, alla luce delle attuali condizioni di pericolo».

07:44
07:44
Sospese le lezioni in presenza nelle scuole nell'area di Beirut

Il Libano ha sospeso le lezioni in presenza nell'area di Beirut fino alla fine di dicembre, ha annunciato oggi il ministero dell'Istruzione, citando preoccupazioni per la sicurezza dopo una serie di attacchi aerei israeliani questa settimana.

Il ministro dell'Istruzione Abbas Halabi ha annunciato in un comunicato "la sospensione dell'insegnamento in presenza" nelle scuole, negli istituti tecnici e negli istituti privati di istruzione superiore a Beirut e in alcune parti dei vicini distretti di Metn, Baabda e Shouf a partire da lunedì "per la sicurezza degli studenti, delle istituzioni educative e dei genitori, alla luce delle attuali condizioni di pericolo".

07:23
07:23
Il punto alle 7.00

Geir Otto Pedersen, inviato speciale dell'ONU per la Siria, ha affermato che il Medio Oriente «è a un punto molto critico». Il diplomatico norvegese, che dal 2018 ricopre il ruolo a Damasco, ha chiesto un cessate il fuoco in Libano e a Gaza per evitare che Siria e Iraq vengano trascinati in guerra. La dichiarazione arriva dopo l'incontro di ieri con il ministro degli Esteri siriano, Bassam Sabbagh.

«Abbiamo concordato che è estremamente importante che si verifichi una de-escalation in modo che la Siria non venga ulteriormente trascinata in questa situazione», ha detto Pedersen. «E ora abbiamo visto anche un aumento del nervosismo in Iraq. Quindi, come detto, siamo a un punto molto critico. Continuerò a chiedere un'immediata de-escalation». L'inviato ha osservato che gli attacchi condotti in Libano da Israele, impegnato in un'offensiva contro Hezbollah, hanno fatto sì che circa 400.000 siriani, che avevano cercato rifugio nel Paese durante la guerra civile siriana, tornassero a casa.

«Questo pone una pesante responsabilità al governo e alla comunità internazionale», ha dichiarato Pedersen, invitando il governo siriano a continuare a fornire protezione e sicurezza ai rimpatriati.