Da Obama «abbronzato» a Putin, ecco le frasi sbagliate di Silvio Berlusconi

Si è detto e scritto molto a proposito di Silvio Berlusconi. Politico, imprenditore, presidente del Milan più bello di sempre. Abile comunicatore, anche, a immagine di barzellette spesso sessiste e oltraggiose. Ed è proprio la dialettica del Cavaliere, oggi, al centro di molte attenzioni. Perché sì, alcune frasi e alcune uscite di Berlusconi, negli anni, sono state (eufemismo) poco ortodosse. Proviamo a ricordarne alcune, con l’aiuto di Wired e altri media.
Vladimir Putin
Ottobre 2022. Riunione del gruppo di Forza Italia alla Camera. Da mesi, oramai, la Russia ha invaso l’Ucraina. Rivolgendosi alla platea di deputati, Berlusconi sostiene che Putin, in realtà, «non voleva la guerra» ma è «stato spinto a invadere l’Ucraina» poiché «le repubbliche del Donbass gli hanno chiesto di difenderle».
Secondo un audio diffuso da La7, Berlusconi in seguito chiarisce quello che a suo dire sarebbe il piano originale di Putin: le truppe russe «dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica e metterne uno già scelto dalla minoranza ucraina di persone perbene e di buon senso».
Anni prima, nel 2015, Berlusconi definisce così il leader del Cremlino: «Putin è una persona rispettosa degli altri, è un riflessivo, è un uomo profondamente liberale, è uno che mantiene la parola data, è veramente un democratico. Io lo conosco da più di quindici anni, lo considero quasi un mio fratello minore; ho con lui una grandissima cordialità, una grandissima confidenza. Ed oggi è indubitabilmente il numero uno tra i leader del mondo».
Tornando al presente, mesi fa Berlusconi – a proposito del conflitto – dice: «Io, a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato. Perché, come sapete, stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage di suoi soldati e di suoi civili. Bastava che lui cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe avvenuto; quindi, io giudico molto molto molto negativamente il comportamento di questo signore».
L’omofobia
Settembre 2021. Dopo lo scandalo per traffico di droga in cui è rimasto coinvolto l’ex capo della comunicazione di Matteo Salvini, Luca Morisi, Berlusconi – in un’intervista con La Stampa – sostiene che «il caso politico non esiste». E ancora: «Stiamo sempre a parlare di lesbiche e omosessuali. In fondo Morisi che ha fatto? Aveva solo il difetto di essere gay».
Una dichiarazione, questa, che ne richiama un’altra, precedente, datata giugno 2009. Berlusconi è in visita ufficiale, come presidente del Consiglio, a L’Aquila, città colpita dal terremoto. L’Unità riporta che, nell’occasione, il premier si avvicina a un gruppo di operai impegnati fra le macerie dicendo che avrebbe portato loro «le veline, le minorenni, altrimenti ci prendono tutti per gay».
Nello stesso anno, con Berlusconi travolto dallo scandalo prostituzione, il presidente taglia corto e, alla Repubblica, afferma: «A volte mi capita di guardare una bella ragazza. Meglio essere appassionato di belle ragazze che gay».


Il sessismo
Siamo nel 2009, ancora. Rosy Bindi, allora deputata e vicepresidente della Camera per il Partito Democratico, è ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta. Berlusconi interrompe la trasmissione con una telefonata e, rivolgendosi a Bindi, la definisce «sempre più bella che intelligente».
Di battute sessiste, Berlusconi, ne sfodera a ripetizione. Un’altra? Eccola: «Se fosse stata una bella gnocca me ne ricorderei» riferendosi a Margaret Thatcher, nel 2007.
Fra le più recenti, citiamo quella legata a un suo celebre discorso come presidente e proprietario del Monza: «Abbiamo trovato un nuovo allenatore che era l’allenatore della nostra squadra Primavera: è bravo, simpatico, gentile e capace di stimolare i nostri ragazzi. Io ci ho messo una stimolazione in più, perché ai ragazzi che sono venuti qui adesso ho detto: ora arrivano Juventus, Milan eccetera e se vincete con una di queste grandi squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie».
Obama «abbronzato»…
Anno di grazia 2008. Al termine del vertice bilaterale italo-russo, Berlusconi dice: «Ho detto al Presidente Medvedev che Obama ha tutto per poter andare d’accordo con lui: perché è giovane, è bello e anche abbronzato e quindi penso che si possa sviluppare una buona collaborazione».
Mussolini e il fascismo
Vent’anni fa, nel 2003, Berlusconi rilascia parole accomodanti nei confronti di Benito Mussolini e del ventennio fascista. Queste le sue parole al britannico The Spectator: «Mussolini non ha mai ucciso nessuno. Mussolini mandava la gente a fare vacanza al confino». Dimenticando, tuttavia, l’omicidio di Giacomo Matteotti, deputato socialista, per il quale lo stesso Mussolini se ne assunse pubblicamente la responsabilità.


Se Schulz è un kapò
Luglio 2003. Durante una seduta del Parlamento europeo, Berlusconi si rivolge all’esponente socialdemocratico Martin Schulz: «Signor Schulz, so che in Italia c’è un produttore che sta montando un film sui campi di concentramento nazisti: la suggerirò per il ruolo di kapò. Lei è perfetto!». E ancora: «Se questa è la forma di democrazia che intendete usare per chiudere le parole del presidente del Consiglio europeo, vi posso dire che dovreste venire come turisti in Italia, ma che qui sembrate turisti della democrazia, dei turisti della democrazia».
I fatti di Genova nel 2001
Lapidario, nel 2001, il giudizio sul G8 dato da Berlusconi. Il quale, all’indomani dell’assalto alla Diaz da parte delle forze dell’ordine e due giorni dopo la morte di Carlo Giuliano per mano dei Carabinieri, afferma: «Spero che gli italiani abbiano potuto apprezzare la direzione delle operazioni per l’ordine pubblico».
I comunisti mangiano i bambini…
Nel 2016 il Milan, il suo Milan, potrebbe finire in mani cinesi. Berlusconi, a modo suo, inquadra la vicenda: «Io dicevo che i cinesi comunisti mangiavano i bambini: è vero, è vero, perché hanno avuto una grande carestia, i bambini morivano perché le donne non avevano il latte, e allora per sfamare gli altri figli li facevano bollire e li mangiavano. E io dovrei dargli il Milan?».