Stati Uniti

Dal greggio all'inflazione, con i dazi gli USA rischiano l'effetto boomerang

Quanto peseranno sulle tasche degli americani le misure varate da Donald Trump? E in quali settori?
©WILL OLIVER
Ats
02.02.2025 18:45

Donald Trump ha ammesso che i dazi imposti a Canada, Messico e Cina potrebbero avere delle ripercussioni sugli Stati Uniti. Il presidente americano ha tassato 1,4 trilioni di dollari di beni importati, più del triplo di quelli colpiti durante la sua prima amministrazione, e per gli esperti si tratta della più grande scommessa della sua politica economica. Ma quanto peseranno sulle tasche degli americani? E in quali settori?

Innanzitutto gli analisti sottolineano che durante la prima presidenza di Trump l'inflazione non era un problema. Oggi negli Stati Uniti la vita è molto più costosa in generale e consumatori, investitori e Federal Reserve sono molto più sensibili anche ad aumento moderato del costo della vita. Più nel dettaglio, i dazi sul petrolio messicano e canadese, rispettivamente del 25% e del 10%, avranno per gli esperti ripercussioni sul prezzo della benzina al distributore: gli Stati Uniti infatti importano circa 4 milioni di barili al giorno di petrolio canadese, il 70% del quale viene lavorato dalle raffinerie del Midwest, e oltre 450.000 barili al giorno di petrolio messicano, principalmente per le raffinerie concentrate attorno alla costa del Golfo.

Poi ci sono i beni alimentari, i cui prezzi sono già alle stelle e che il tycoon in campagna elettorale ha promesso di abbassare. Il Messico è la più grande fonte estera di frutta e verdura per gli Stati Uniti, mentre il Canada è il numero uno per cereali, bestiame, carne e zucchero. Per gli esperti non ci sono dubbi che le tariffe provocheranno un aumento dei costi al supermercato, magari non subito ma di settimana in settimana, quando anche la catena di approvvigionamento comincerà a risentire della guerra dei dazi.

I problemi alla supply chain potrebbero essere particolarmente dannosi per il settore automobilistico poiché i pezzi che arrivano da Messico e Canada attraversano il confine più volte prima che il veicolo arrivi al concessionario. Stando ad alcune delle società di ricerca, il prezzo di un'auto media negli Stati Uniti potrebbe aumentare di 3.000 dollari a causa dei tariffe.

In conclusione, gli analisi avvertono che tra le tasse decise da Trump e quelle di ritorsione da parte di Canada, Messico e Cina, gli Stati Uniti potrebbero perdere l'1,5% del Pil nel 2025 e altri 2,1 punti percentuali nel 2026. E poi c'è da considerare l'eventuale risposta della Fed. Anche se Jerome Powell e compagni fossero disposti a trascurare un aumento una tantum sui prezzi, i dazi potrebbero costringere la banca centrale americana a ritardare ulteriormente i tagli dei tassi di interesse.

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