Russia

Dal tè con Berlusconi ai colloqui con Trump e Zelensky: Putin a tutto campo

Il leader del Cremlino si è detto disponibile a parlare, «in qualsiasi momento», con il presidente eletto degli Stati Uniti mentre si accomoderà al tavolo con l'omologo ucraino «solo se verrà rieletto»
©Gavriil Grigorov
Red. Online
19.12.2024 14:15

Il presidente russo Vladimir Putin, durante la sua tradizionale conferenza stampa di fine anno, ha dichiarato di essere pronto, in qualsiasi momento, a parlare con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump. «In qualsiasi momento» ha detto il leader del Cremlino. «Sarò anche pronto per un incontro, se lo vorrà». Il tycoon, ricordiamo, già in campagna elettorale aveva spiegato di poter raggiungere un accordo di pace fra Russia e Ucraina in poche, pochissime ore. Un concetto, questo, che aveva alimentato i timori di una pace «alle condizioni di Mosca», per dirla con Kiev. «Non so quando vedrò Trump» ha ribadito Putin. «Non mi ha detto nulla al riguardo. Non gli parlo da più di quattro anni».

Nel frattempo, verrebbe da dire, Putin ha sfidato gli Stati Uniti a un vero e proprio «duello tecnologico». A detta del presidente russo, infatti, il nuovo missile balistico ipersonico Oreshnik non può essere abbattuto dalle difese aeree occidentali. «Possono designare un obiettivo a Kiev, e vedere se riescono ad abbattere l'Oreshnik, vorremmo veramente fare questo esperimento» ha ribadito Putin, aggiungendo che il missile ha ora una gittata di 5.500 chilometri. 

A proposito della guerra, il leader del Cremlino – una volta di più – ha lanciato frecciatine all'Ucraina. «Noi siamo pronti a negoziati, ma abbiamo bisogno che gli ucraini siano pronti a negoziati e a compromessi» per mettere fine al conflitto, ha spiegato Putin. «La politica è l'arte del compromesso e i negoziati sono un compromesso». Un aspetto, agli occhi del presidente russo, è tuttavia centrale: Mosca negozierà e firmerà accordi di pace solo e soltanto con «il legittimo leader dell'Ucraina», quindi dopo elezioni presidenziali di Kiev. Il mandato di Volodymyr Zelensky, ricordiamo, è scaduto lo scorso maggio. Nuove elezioni, tuttavia, sono state rinviate a causa della guerra e dell'impossibilità, oggettiva, di far votare tutti gli ucraini aventi diritto. Putin, per contro, ha insistito: parlerà con Zelensky «solo se andrà ad elezioni e sarà rieletto». «Se il leader ucraino è illegittimo allora lo è tutta la struttura di potere» ha aggiunto il presidente russo. Di più, la Russia è disponibile, citiamo, a «condurre un dialogo senza precondizioni» con l'Ucraina «ma sulla base» di quello che Putin ha definito «il processo negoziale di Istanbul 2022» e, ancora, «sulla base della realtà che sta prendendo forma sul campo oggi».

C'è stato spazio anche per l'attentato in cui hanno perso la vita il generale Igor Kirillov e il suo assistente, il risultato di «gravi errori» dell'intelligence russa secondo Putin. Ma c'è stato spazio, altresì, per una sorte di tuffo nel passato. Putin, infatti, ha citato Silvio Berlusconi tra i leader del passato con cui prenderebbe volentieri una tazza di tè se ne avesse la possibilità. Insieme a quello dell'ex presidente del Consiglio italiano, il leader del Cremlino ha fatto i nomi anche dell'ex cancelliere tedesco, Helmut Kohl, e dell'ex presidente francese, Jacques Chirac. «Nonostante quello che succede ora, noi percepiamo nella società italiana una certa simpatia per la Russia, così come noi l'abbiamo per l'Italia» ha ribadito Putin, spiegando che il cavaliere «ha fatto molto» per «lo sviluppo dei rapporti tra Italia e Russia».